Di focacce potrei vivere. Si possono fare classiche, o con una verdurina che poi si crocca in cottura, ci sono quelle dolci, quelle asciutte e quelle morbidose. Sono ottime con i salumi e con i formaggi, ma anche una liscia-liscia con qualche fettina di pomodoro... insomma, quando mi prende la voglia di focaccia mi devo sfogare.
Questa che presento è un po' un mix, come sempre accade nella mia cucina, dove la padrona -io- è a volte refrattaria alle cose "fatte-per-filo-e-per-segno" come dice il manuale. Si, sono così, finisco per metterci del mio perché mi stufa continuare a leggere le istruzioni della ricetta.
Certo che si, al tempo che fu lo feci anch'io, da brava bambina e poi anche più avanti, ma ora che l'esperienza ha riempito bene il suo contenitore, io ci attingo a piene mani ;) sennò a cosa serve?
Focaccia al mirto, con limone e Fleu de Sel
500 gr. farina Manitoba Molino Chiavazza
300 gr. acqua tiepida
1 cucchiaio miele
1 cucchiaino sale fino
40 gr. strutto
20 gr. lievito di birra *
1/2 limone -succo-
50 gr. olio buono
2 rametti mirto (o anche rosmarino)
Fleur se Sel (o anche sale grosso macinato al momento)
*Inizio con l'asterisco che sta sul lievito. Come già ho spiegato qui, ho trovato un mio modo per crearmi del lievito di derivazione naturale, senza diventare pazza a "star dietro" alla pasta madre. Quando faccio del pane tengo da parte un pugnetto di impasto (circa 70 gr.), prelevato nel momento in cui rimaneggio tra la prima e la seconda lievitazione. Lo tengo in frigo, in un barattolo di vetro chiuso. Nonostante la temperatura, si alveola molto bene e lo tengo così non più di 6 giorni. Quando, come l'altro ieri, mi prende la voglia di panificare, lo tolgo dal barattolo e lo metto in una scodellina, con 100 gr. acqua tiepida. Lo lascio riposare anche un'oretta, poi inizio ad impastare. Aggiungo la restante parte di acqua tiepida, il miele e 1/2 panetto di lievito di birra fresco. Setaccio la farina, il sale e infine metto lo strutto. Impasto bene il tutto, formando una pallottola che metto a riposare in ciotola coperta, in forno tiepido, magari con la luce accesa che mantiene un certo tepore, anche per una notte intera, o una giornata. Riprendo l'impasto e lo lavoro sgonfiandolo bene, tolgo il pezzetto di impasto che fermenterà per il mio prossimo pane, poi lo stendo su una teglia del forno, schiacciando con le dita per la caratteristica forma con le buchette e poi rimetto al tiepido per una mezzora.
Preparo poi il forno a 200° con una ciotola d'acqua posta sul fondo, ad inumidirne la cavità in cottura. Prima di infornare, preparo un'emulsione con l'olio ed il succo di limone, la distribuisco sulla superficie, poi metto il Fleu de sel , che è molto interessante perché di grana grossa ma non troppo, le foglioline di mirto (che ho finalmente trovato all'Esselunga), poi inforno. Ho cotto circa 20 min. a 200° statico.
Si conserva bene in scatola di latta, dove rimane morbida anche per due o tre giorni. Ammesso che resista alle scorribande del mio roditore notturno ;) Una nota sul Mirto: ha un sapore molto aromatico e ricordando molto quello del rosmarino, ne sto facendo un uso in sostituzione di quello, per ora, fino a che non lo "capirò" bene e allora potrò interpretare a mio piacimento.
Per questa focaccia col limone è Lei, Stefania di Cool e Chic Style confidential, che mi ha ispirata, il suo lavoro sul blog mi piace molto e l'apprezzo. Grazie!
Con questa ricetta partecipo al contest del Molino Chiavazza, Mani in pasta, Ricette salate e Farina Manitoba