Questa ricetta è stata scelta tra le sei finaliste del contest a cui partecipa |
Non lo avevo mai fatto, ma alcuni giri sul web me ne hanno mostrato, tempo fa, le immagini e dato il gran caldo di questi giorni, l'unico neurone in piena crisi grida pietà e voglia di fresco. In cambio, mi restituisce la memoria di quei vecchi giri, frullando e ricomponendo di sua iniziativa, per proporre alla mia attenzione questa elaborazione del biancomangiare in stile siciliano, fatta con il latte di mandorle.
L'occasione è anche quella di partecipare al contest della cara Tiziana, del blog Pecorella di Marzapane in collaborazione con Scelte di gusto. Mi piaceva l'idea di rendere onore alla sua terra, poiché credevo che fosse originario della Sicilia.
Invece le origini di questo dolce non sono certe e comunque lontanissime; sembra infatti che già ce ne sia traccia storica a partire dall'anno 1000. Deriva il suo nome dal colore bianco e se ne fa una versione "nordica" in Valdaosta, con il latte di mucca. In Sicilia si utilizzano il latte di mandorle, le bucce di limone, lo zucchero e l'amido. Piacendo, si può personalizzare con l'aggiunta di cannella, o di cioccolato, o anche del pistacchio.
Pare che la sua prima patria sia stata la Francia, dove nei più antichi ricettari appaiono termini come blanche mangieri, balmangier. Non solo, viene citato tra le preparazioni del banchetto di Matilde di Canossa per la riappacificazione tra il Papa e l'Imperatore (Gregorio VII ed Enrico IV..)
Biancomangiare di mandorle, fava tonka e caramello di malto
dosi per circa 12 bicchierini da creme caramel
700 gr. latte di mandorle
(io l'ho trovato in un negozio di cose biologiche)
200 gr. panna fresca
100 gr. zucchero
80 gr. amido di mais
1 fava tonka *
3 cucchiaini colmi di malto alla crema di nocciole**
2 cucchiaini colmi di zucchero di canna
una manciata dia mandorle a lamelle, tostate
In una pentola abbastanza capace, porre il latte di mandorle con lo zucchero e scaldare a fuoco dolcissimo, grattugiare la fava tonka a piacere. Io volevo sentirla bene, dato il quantitativo che complessivamente superava il litro, quindi ne ho messa una quasi intera. Con la frusta a mano incorporare l'amido e poi la panna fresca. Appena la crema si addensa, togliere dal fuoco e versare negli stampini monoporzione precedentemente inumiditi con acqua, oppure in uno stampo unico. Porre poi in frigo almeno una notte.
Al momento di servire, in un pentolino mettere lo zucchero con poca acqua e il malto alla crema di nocciole a fuoco lieve. Si formerà una sorta di caramello, che accompagnerà il biancomangiare, insieme ad una manciatina lamelle di mandorle tostate.
In una versione anche "quotidiana", in mancanza della fava tonka il biancomangiare si avvantaggia molto dell'aroma del limone o della cannella. E invece del caramello di malto, potrete usare del semplice caramello di zucchero.
Fave tonka e Mandorle dolci |
*Io ho usato la fava tonka, gentilissimo dono di Rossella di Salsapariglia, perché quando ne ho sentito il profumo per la prima volta, ho subito pensato a mandorle ed amaretti.
**Il caramello con il malto è un'idea che mi è scattata vedendo la consistenza del malto alla nocciola, trovato nel mio giro al negozio biologico dove ho trovato anche il latte di mandorle.
un Biancomangiare in versione "every day" |
Mando questa ricetta a Tiziana, giusto per non smentirmi nei miei usi, a un'ora dal termine del suo Contest!
Questa ricetta è stata selezionata tra le sei finaliste del contest, i cui vincitori saranno decretati con voto da esprimere direttamente QUI.