L'ho già detto, che sono settimane di sperimentazioni per imprigionare il profumo dei fiori nel gusto del piatto. Dunque vi toccano anche le strampalate conseguenze...
"Le conseguenze", ovvero il prodotto della mia cucina quotidiana, passano sempre al vaglio della famiglia. Immaginatemi mentre, con la massima attenzione, osservo il marito, oltremodo silenzioso, spiando ogni espressione mentre mangia questi spaghetti, con quel sopracciglio che a volte si alza in segno di assenso, ma (a volte) anche no! E immaginatevi i due figli, impertinenti e impietosi che (a volte) spazzolano come se non ci fosse un domani, almeno tanto quanto rifiutano senza pietà. Ecco, in due righe vi ho tratteggiato un quadretto degno di una sit-com televisiva.
Tornando alle mie sperientazioni, io da tempo volevo provare a preparare un pesto alternativo al nobile e quasi blasonato pesto ligure. Mi piace pensare che anche il contadino di una volta, con la sola, umilissima, conoscenza dei sapori di ogni singola foglia spontanea, potesse farsi il dono di un buon pesto, dal sapore originale e sorprendente, da accompagnare a una pasta rustica come quella di farro, ma anche essere presentato in maniera elegante e con sapori ben bilanciati... un tocco di acidità ed uno di croccantezza.
La pasta, invece, è un semplice spaghetto al farro. Una pasta secca, industriale, comoda e pronta all'uso con 11 minuti di cottura e con il pregio di portare sulla tavola un cereale ancora abbastanza genuino. Andato quasi perduto nel secondo dopoguerra, il farro è tornato in auge nell'ultimo decennio grazie a politiche agricole che hanno cercato di valorizzarlo in quanto cereale "forte", molto resistente anche a temperature non troppo miti e in terreni aridi, rendendo possibile riqualificare anche appezzamenti altrimenti non adatti a colture più intensive.
Il farro risulta interessante anche dal punto di vista nutrizionale: a fronte di un più alto apporto di proteine rispetto al grano, rimane importante la percentuale di fibre insolubili, quindi adatto all'intestino pigro. Infine, il sapore della pasta è particolare, più aromatico rispetto alla classica pasta con farina di grano duro. Quindi può sostenere anche condimenti particolarmente forti.
Eccomi quindi a chiudere il cerchio con una ricetta che, nonostante i singoli ingredienti siano quanto di più rustico si possa pensare, è davvero a pieno titolo un piatto regale. La presentazione in queste foto è volutamente elegante e quasi eterea, per rendere onore a materie prime che, nella loro umile origino, son davvero un "dono di Dio"... le erbe spontanee.
E, se durante la vostra prossima passeggiata fuoriporta avrete la voglia di raccogliere qualche foglia e farne un pesto, questo piatto non vi deluderà!
Spaghetti al farro con Pesto di erbe spontanee
fragole e fiori
(di salvia, rosmarino, melissa, aglio orsino)
dosi per 5 piatti
320 g. pasta al farro
10 fragole fresche
(oppure 30 g. circa fragole disidratate)
facoltativo: zeste di limone
Per il pesto:
**20 o 30 g. erbe spontanee miste
20 g. nocciole pelate
20 g. mandorle pelate
30 g. parmigiano stagionato 30 mesi
80 g. circa Olio extra vergine leggero
(qui, proveniente dal Lago di Garda)
Sale
**Questo pesto l'ho fatto alla fine del mese di aprile ed ho usato, in quantità pari per ogni tipologia: achillea, melissa, piantaggine, aglio orsino e salvia dei prati. Sono tutte foglie di sapore leggermente aromatico e non troppo amaro.
Con un piccolo mixer, ho ridotto in farina le nocciole e le mandorle.
Ho aggiunto il parmigiano grattugiato e fatto andare ancora un poco. Infine ho messo le erbe, foglie crude e fresche che avevo prima lavato ed asciugato bene. Ho frullato bene e solo a questo punto, ho messo il sale.
Aggiungo l'olio solo dopo aver ottenuto una sorta di "pasta" con gli ingredienti di cui sopra, e regolo la quantità in base alla fluidità del composto finale.
Cuocio la pasta e la scolo quando è perfettamente al dente, la condisco in una padella saltapasta (fuori dal fuoco) dove ho sciolto il pesto con pochissima acqua di cottura.
Aggiungo le fragole ed i fiori solo nel piatto, disponendoli in modo omogeneo. I fiori qui disponibili erano: melissa, rosmarino, salvia officinale e aglio orsino. Va da sé che ciascuna di queste piante porta alla salute benefici effetti, conosciuti dalla medicina naturale come rimedi per molti disturbi, dei quali anche oggi spesso si soffre.
Note:
L'ho preparata sia usando le fragole fresche sia quelle disidratate: nel primo caso l'insieme è molto fresco e la nota leggermente acidula delle fragole sta benissimo. Nel secondo caso ho gradito aggiungere la zeste di limone, e mi è piaciuta tantissimo la croccantezza delle fragole disidratate.
Voi scegliete la versione che più v'intriga!
(Per chi non sa dove prendere le fragole disidratate: non inorridite, ma io le ho tolte da una confezione di fiocchi per la colazione... :-) )