Da oggi rientro nell'MTC.
Sono passati qualcosa come quasi tre anni dall'ultima volta.
E' stato un po' come quando pensi ad un amico caro con cui non parli da tanto tempo... Mi è salita un po' di nostalgia. Lo vedevo sfilare davanti agli occhi, mese dopo mese, sfida dopo sfida sostenuto da un gruppo che si faceva sempre più ampio, e viavia sempre più compatto e con nuove amicizie. Non l'ho mai perso di vista veramente, ma un conto è incrociare un amico per strada e scambiare un frettoloso saluto, ben altro è entrare nel vivo dello scambio, nel cuore della comunicazione, obiettivo massimo che si esprime in una buona amicizia.
Ed eccomi allora a riprendere la corrispondenza d'amorosi sensi che è in definitiva "l'essere nel cuore dell'MTC".
Riprendo in punta di piedi, umilmente e senza fuochi d'artificio perché, così come è per tutti gli esercizi che la vita ci offre da svolgere, anche qui si tratta di fare un piccolo percorso di crescita e arrivare a comprendere l'obiettivo dell'insegnamento sotteso all'esercizio.
La ricetta del mese è quella degli gnocchi di patate, un piatto col quale ho un particolarissimo rapporto di amore-odio: non li ho mai amati particolarmente per via di quella consistenza così "papposa", morbida e dolciastra, ma d'altro canto sono il comford-food per eccellenza, tanto del giovedì quanto della domenica. Non li ho mai nemmeno odiati veramente, perché a un certo punto del mio percorso in cucina ho capito che avrei potuto prepararli anche con ingredienti più stuzzicanti delle sole patate. Ecco quindi che da anni non si contano più le innumerevoli varianti di gnocchi sulla tavola di casa: da quelli con la zucca, con la castagna, con il pane secco, a quelli con la barbabietola, con la ricotta, con le erbe... ma mai più di sole patate. Anzi talvolta anche proprio senza patate. E' così che sono arrivata ad amarli. Ed è così che oggi torno alla base di partenza degli gnocchi: le patate.
In risposta alla semplicità a cui ricorro quando di tratta di dare una rilettura dei fondamenti essenziali, apro il mio cassetto più amato, quello dei colori. Patate Vitelotte e patate Magenta.
Ma non mi basta il colore, per interpretare il piatto. Voglio anche "sentirlo", quindi penso anche alla sua morbida consistenza: ripenso a quella sensazione scivolosa sul palato, che amo contrastare con qualcosa di croccante. Poi, anche alla dolcezza intrinseca della patata, che mi piace si ma anche no, e allora immagino una punta acida nell'insieme, quasi complementare più che di contrasto. Infine qualcosa di amarognolo e sapido, che serve per bilanciare la rotondità degli gnocchi.
Ci sono: Gnocchi "Magenta" (colore!) ripieni di formaggio di capra (amarognolo e molto sapido) con bucce (croccanti) e glassa di lamponi (acida).
La ricetta è "Gnocchi di patate Magenta ripieni, con formaggio di capra e glassa di lamponi", ed è per l'MTChallenge n. 59: la Sfida degli gnocchi
Questo è il piatto preparato per la famiglia e, siccome mi pareva quasi più bello di quello "fotografato apposta",
lo pubblico senza vergogna :-)
Per gli Gnocchi
dosi per 4 persone
700 g patate magenta
150 g farina 00 circa
1 uovo piccolo
(opzionale: qualche goccia di succo di barbabietola)
Per il ripieno
100 g ricotta di capra (oppure anche vaccina)
50 g gorgonzola di capra (o anche un gorgonzola piccante)
Per il condimento
50 g succo di barbabietola
100 g lamponi
1 cucchiaino colmo di miele (acacia o tiglio)
1 cucchiaino colmo di miele (acacia o tiglio)
60 Burro
Foglioline di salvia
Spazzolate e pulite molto bene le patate, tagliatele a spicchi SENZA SBUCCIARLE, quindi cuocetele al vapore finché saranno tenere ma compatte. Mentre sono ancora caldissime, spellatele attentamente, infilzando ogni spicchio con una forchetta ed aiutandovi con un coltellino, per riuscire a togliere le bucce come fossero una sorta di pellicola. Conservate le bucce, che serviranno per il condimento.
Sulla spianatoia, passate le patate con lo schiacciapatate e procedete ad incorporare l'uovo e la farina, viavia che l'impasto prende consistenza. Se il colore vi pare un po' scialbo, aggiungete qualche goccia di succo di barbabietole. Le patate infatti, in cottura mantengono un bel colore, ma con la farina e l'uovo, l'impasto tende a schiarirsi. Il tocco della barbabietola invece riporta tutto alla tinta originaria che hanno le patate.
Formate una palla e dividetela in 5 o 6 parti; da ciascuna ricavate una sorta di grissino un po' appiattito, grosso come un pollice. Tagliatene dei pezzetti regolari e procedete con il ripieno.
Il ripieno si prepara amalgamando i due formaggi: il gorgonzola è molto compatto quindi va prima "tritato", passato qualche secondo al microonde (potenza leggera, tipo defrost) e poi integrato alla ricotta in una ciotola aiutandovi con una forchetta.
Formate gli gnocchi aiutandovi con il palmo della mano, su cui "aprirete" la pasta di patate, inserirete una nocciolina di ripieno e poi andrete a richiudere il tutto, creando una pallina, grossa circa come una piccola noce.
Disponete gli gnocchi su un vassoio infarinato. Al termine di questa operazione, gli gnocchi vanno passati in freezer, per almeno un'ora.
Preparate la glassa di lamponi: in un pentolino scaldate i lamponi. Fateli andare a fuoco lento e si sfalderanno, passateli al colino cinese per toglierne i semi, quindi rimettete sul fuoco. Aggiungete il succo di barbabietola ed il miele. A fuoco lento, fate ridurre ed addensare un poco il composto. Raffreddandosi, poi, prenderà la consistenza della glassa. Anche questa preparazione può essere fatta in anticipo di alcuni giorni, perché la glassa si conserva bene in frigo, utilizzabile pure per altre preparazioni.
Al momento di preparare il piatto, togliete gli gnocchi dal freezer e lasciateli ammorbidire solo un poco. Calateli in acqua bollente e salata, per un paio di minuti, finché verranno in superficie.
Raccoglieteli con un mestolo forato e passateli in pentola: una pentola che avrete preparata nel frattempo con il burro fuso al punto nocciola, qualche fogliolina di salvia e le bucce di patate che avevate tenuto da parte. Le bucce, passate nel burro ben caldo, diventano croccantissime e sono molto leggere.
Servite il piatto ben caldo, con qualche goccia della glassa di lamponi che completerà il tutto meravigliosamente, con il suo tocco di acidità.