Tortino con radicchio rosso e fonduta di Asiago



Una ricetta facile, però buonissima e molto d'effetto, adatta per il cenone ma anche per una bella cenetta semplice, ma non banale.
Per gli antipasti mi capita spesso di scegliere la pasta sfoglia e di preparare dei bocconcini, usando la verdura di stagione. Ed è questo il caso, dove ho usato il radicchio lungo rosso, il trevisano, accompagnato dal nobile formaggio suo compare di regione, l'Asiago mezzano.
La bontà di questi due accostamenti ha meravigliato anche mio marito il quale, com'è ormai noto su queste pagine, sempre molto parco di parole ma con aria stupita, ha alzato entrambe le sopracciglia pronunciando un "..mm.. BUONO!!" che mi ha riempito di soddisfazione.

Tortino con ripieno di radicchio rosso e fonduta di Asiago
dosi per 8 tortini




1 pasta sfoglia rettangolare
1 cipolla
100 gr. radicchio rosso foglia lunga
50 gr. parmigiano grattugiato
70 gr. ricotta
1/2 cucchiaino di miele chiaro

per la fonduta
200 gr. panna da cucina
100 gr. Asiago mezzano
20 gr. parmigiano grattugiato

Tritare finemente le cipolle e tostarle in poco olio, aggiungere il radicchio tritato e stufare per una decina di minuti, regolando di sale e pepe a piacere. Aggiungere il miele, che correggerà quella punta amarognola del radicchio. Quando sarà intiepidito,amalgamare anche il parmigiano e la ricotta.
Tagliare dei quadrati di pasta sfoglia da circa 8 x 8 cm e rivestire degli stampini in alluminio, ottimi anche quelli usa-e-getta, distribuire il composto e cuocere per circa 15-17 min. in forno già portato a 170 gr. Sono ottimi serviti tiepidi.
Al momento di servire, preparare la fonduta: scaldare la panna e sciogliervi l'Asiago ed il parmigiano fino ad ottenere una crema, che andrà distribuita su ogni piatto e versata anche un po' sul tortino. Se ne avete, alcune gocce di riduzione di aceto balsamico renderanno il tutto ancora più particolare.

Colors and Food, what else? Due blog uniti per un anno di cibo a colori!



Con molta riverenza ed anche una punta di emozione, oggi vi invito tutti ad essere parte di un nuovo contest, un progetto che insieme a Valentina del blog My taste for food abbiamo ideato, per invitarvi a prendervi parte numerosissimi!
Io e Valentina ci siamo conosciute quando Gianni ha organizzato l'incontro in Franciacorta... abbiamo passato una bellissima giornata insieme ad altre amiche blogger, chiacchierando e "sentendo" che un certo modo di vedere il mondo del cibo era sulla stessa linea d'onda.
Si tratta di quella stessa maniera di sperimentare il cibo, un mondo fatto di accostamenti ancora da scoprire e di infiniti colori, come infinite sono le combinazioni degli ingredienti che portiamo in tavola.
E' stato bello sentire le idee che Valentina mi esponeva e scoprire quanto fossimo "in sintonia": entrambe volevamo esplorare il cibo attraverso i colori e non abbiamo nemmeno cercato temi alternativi... di "tanto" ci siamo accontentate.

Ora passiamo a spiegare il progetto vero e proprio:  un Contest lungo un anno, 12 mesi…
può sembrare tanto, forse lo è, ma la modalità di partecipazione da parte vostra sarà a discrezione e di mese in mese saremo io e Valentina ad ispirarvi ed intrigare le vostre idee, motivandovi ad aderire!

Ecco il regolamento:

-ogni mese io e Valentina promuoveremo il tema del contest legato ad un colore (quindi 12 mesi = 12 colori): vi chiederemo di proporre un piatto seguendo una particolare chiave di lettura che potrà essere riferita ad un ingrediente particolare, alla mise en place o ad altre idee che ci verranno in mente;

-Potrete postare la ricetta (quante ne vorrete) dal 5 al 25 del mese di riferimento, inserendo il link nei commenti sottostanti al post di apertura del contest; Essenza in Cucina e My Taste for Food si alterneranno di mese in mese per ospitare le vostre ricette: un mese saremo da Valentina ed il successivo da me, ma non potrete sbagliare: dalle nostre home page sarete correttamente indirizzati al post in corso, semplicemente cliccando sul logo del contest. 
Il logo del contest -linkato ad uno dei nostri due blog- andrà inserito in coda alla ricetta partecipante ed esposto nelle vostre side-bar o pagine dedicate.

-Ogni mese, io e Valentina proclameremo il vincitore assoluto e ci saranno quindi nell’anno 12 ricette vincitrici; vi saranno anche un 2° e 3° classificato.

-La ricetta partecipante al nostro contest, vista la quantità di contest presenti nella blogosfera e considerando il poco tempo a disposizione da dedicare a ciascuno, potrà partecipare anche ad altri contest…non siamo così cattive…;)

-I criteri di scelta prevedono: l’attinenza con il tema proposto, la qualità fotografica, l’originalità.
I premi:  il 1° classificato: la proposta (ricetta più foto) vincitrice, avrà uno spazio riservato sulla Home di My Taste for Food e di Essenza in Cucina per un mese intero, fino alla proclamazione del vincitore successivo; a fine anno verrà creato un calendario per il 2013 con le foto vincitrici e verrà debitamente pubblicato; infine, le ricette verranno pubblicate in una Raccolta formato pdf; per il 2° e 3° classificato: a fine anno, verrà creata una Raccolta in pdf delle ricette e foto migliori, non solo le 12 vincitrici quindi, ma anche i secondi e terzi posti per un totale di 36 piatti.

-Possono partecipare al contest solo i possessori di un blog, unico modo possibile per noi per gestire al meglio le vostre proposte e per rendere visibile in modo corretto i vostri contributi.

Ed ora, trepidante attesa per il primo mese dell'anno, con il suo colore, ancora tutto da scoprire... Lo troverete da Valentina, la prima di noi due ad aprire il contest, il primo giorno dell'anno. Al suo post saranno da inviare le ricette, ma dalla mia home page potrete cliccare sul logo del contest e sarete indirizzati direttamente al suo post... sarà più facile :)

...Buon Natale!



...Buon Natale!

Biancomangiare all'arancia con caramello di melagrana


Anche se il tempo scarseggia più che mai, mi sono resa conto che non avevo preparato nulla per Ambra e Malvarosa, per la loro Bottega di Campagna di dicembre.
E ieri pomeriggio mentre ci pensavo mi sono ricordata di aver letto, tra le prime volte che visitavo  La cucina di Calycanthus, di questa ricetta, subito recuperata e modificata per l'occasione.
La melagrana era già lì, nel cesto della frutta ad attendere una degna fine quindi via.. Tutto e sempre di corsa! Ieri sera ho fatto i bicchierini ed oggi in pausa pranzo il caramello di melograno e le fotine.
La famiglia è passata all'assaggio solo stasera dopo cena: incredibile ma VERO, i miei figli han voluto fare il bis.
Vi posso garantire che, in base alle più scientifiche previsioni, quelle dei detti popolari... domani nevica!

Biancomangiare all'arancia, con caramello di melagrana


dosi per circa 7 bicchierini da creme caramel
oppure molti di più se piccolini

500 ml. latte fresco intero
2 arance* -solo la scorza e poca polpa-
120 gr. zucchero
1 e 1/2 fogli di gelatina circa 4/5 gr.

100 gr. succo di melograno
(spremere i chicchi di mezzo melagrana)
3 cucchiai zucchero

Porre sul fuoco una pentola con il latte, lo zucchero e le bucce d'arancia ben pulite e tagliate grossolanamente. *A tale proposito la ricetta trovata dai Calycanthus prevedeva l'uso degli scarti delle spremute d'arancia, dunque non solo scorze ma anche la polpa che rimane sullo spremiagrumi: ricetta ad impatto quasi zero. Io non avevo scarti, quindi ho inserito due spicchi d'arancia fatti a pezzi ev schiacciati con la forchetta.
Lasciare sobbollire a fuoco debolissimo per una decina di minuti, nel frattempo mettere i fogli di gelatina ad ammollare in acqua FREDDA. Procedere poi a filtrare il latte e scioglierci i fogli ammollati e strizzati.
Quando è tiepido, porzionate nei bicchierini che avrete scelto. Porre a raffreddare in frigo, almeno una mezza giornata, anche di più se possibile.
Sgranare la melagrana e porre i chicchi nel mixer, frullare bene e poi filtrare. Il succo va messo in un pentolino con 3 cucchiai colmi di zucchero, tenuto a fuoco moderato senza toccarlo col cucchiaio ma solo eventualmente muovere il pentolino. Dopo circa 12-15 min. si ridurrà a circa la metà e la consistenza sara più densa. Solo allora togliere dal fuoco. Raffreddando diverrà più denso e la consistenza sarà molto simile a quella del caramello. Al momento di servire potete decidere se cercare di sformare con il rischio dell'insuccesso, come ho fatto io che ho trasformato un  tronco di cono in una cupoletta tutta crepata :S!  

... oppure
 
...servire direttamente il bicchierino, magari decorato con qualche chicco di melagrana. Io andavo quell'attimo troppo di fretta e me ne sono dimenticata! 
Devo dire che nel gusto complessivamente ci starebbe bene qualche amaretto sbriciolato sopra, darebbe una bella nota di contrasto, ma non l'avevo e comunque anche solo così era squisito.

Questa ricetta è per la Piccola bottega di Campagna di dicembre, con le arance e la melagrana, di Ambra del gattoghiotto con Malvarosa:

Tagliatelle alle castagne con fonduta di Blu di capra e nocciole



Oggi ho passato la domenica spignattare, con estremo impegno a vuotare il frigo da piccole cose in giacenza: castagne bollite ma ancora da sbucciare, panna fresca da consumare, carne trita freschissima, ritagli di formaggi da finire.. e una certa voglia di soddisfare le mie solite curiosità di sperimentare almeno un po'. Per pelare le castagne c'è voluta più di un'ora e mezza :(( ottenendo un bel piattone di briciole bollite...
Ne è valsa la pena, dato che ne ho usata una bella manciata per fare questi bocconcini con la carne trita.
Un'altra manciata è andata in una bella torta morbida, in cui è finita anche la panna al posto di burro + latte e insieme ci son finite anche delle gocce di cioccolato. E il resto delle briciole giace in frigo in attesa di miglior vita per domani.
Quanto ai ritagli di formaggi.. a volte mi piace farne una fonduta e farcire delle crepes. Oggi invece mi sono prodotta con le paste fresche e dato che la giornata era buona per l'ispirazione... da troppo tempo volevo provare a fare quella con la farina di castagne.

Tagliatelle di farina di castagne 
con fonduta di Blu di capra e nocciole

dosi per tre porzioni "nontroppoabbondanti"
per la pasta
60-70 gr. farina 00 (io farina di riso)
50 gr. farina castagne
1 uovo
1 cucchiaio d'olio extrav.

per la fonduta
60 gr. Blu di capra*
50 gr. panna
sale e pepe a piacere
qualche nocciola


*Il Blu di capra è un formaggio erborinato molto saporito, fatto con latte di capra invece del solito latte vaccino che si usa per il gorgonzola. A differenza di quest'ultimo, non è così cremoso ma piuttosto compatto. Ne esiste anche una versione stagionata in grotta, non oso pensarne il profumo..
Sono bellissime le striature di muffa, di un colore indefinibile, tra il grigio e il blu petrolio.

Ho impastato con il mixer gli ingredienti per la pasta e ne ho poi ricavato una palla, lasciata in frigo una mezzora a riposare, coperta di pellicola.
Tirare una sfoglia non sottilissima e tagliarne striscie da circa 1 cm. Porre su un vassoio di cartone man mano che si tirano e mettere a bollire l'acqua.
In una pentola saltapasta, far sciogliere il Blu di capra nella panna calda e tenere mosso mentre le tagliatelle si cuociono. Io non la preparo troppo in anticipo perché tende ad aggrumarsi. Quando si scolano le tagliatelle, buttarle nella fonduta e saltare il tutto un minuto.
Prima di impiattare, grattugiare un paio di nocciole tostate sopra ogni piatto e completare con un giro di pepe. A me sono piaciute da matti e vi dirò, in un angolino ho provato a metterci un paio di gocce di riduzione di aceto balsamico: mi son piaciute anche di più.

Torta di carote e mandorle: la Camilla si veste di Viola

 
La Camilla è una notissima tortina, in commercio da anni e tra le più note merendine "sane" che il mercato commerciale ci propone. E' da sempre tra le mie favorite. Si tratta della classica torta alle mandorle e carote, che per l'occasione ho voluto sostituire con le nuovissime Carote Nere. Uno sfizio grandioso per gli occhi di chi, come me, ama questo colore in tutte le sue sfumature :-)
Vi posso garantire che il gusto di queste carote è assolutamente identico a quello delle classiche, quindi potrete senz'altro usare le normali arancioni e non rimarrete delusi.
Molte sono le varianti di questa torta, in sé molto piacevole e pastosa, ottima per una merenda sostanziosa.
Si tratta di un impasto morbido e umido, quindi ho usato il prodigioso bimby, soprattutto per tritare e sminuzzare sia le carote che le mandorle. Trovo importante l'aiuto del mixer nel lavorare gli ingredienti, trattandosi di un impasto pesante. Si velocizza il tutto, ottenendo dei risultati più che piacevoli in termini di morbidezza.
In rete si trovano moltissime variazioni sul tema "carote e mandorle", io mi sono affidata alla ricetta del libro Bimby "Idee per dolci e biscotti", con una sola variazione -la quantità delle carote che ho diminuito-.
Per il resto, riporto tutto esattamente come da libro.

Torta alle carote (nere) e mandorle

300 gr. farina di mandorle
(io mandorle passate nel bimby)
300 gr. zucchero
200 gr. carote grattugiate
100 gr. farina
scorza di mezzo limone
4 uova
1/2 bustina di lievito
1 pizzico di sale

Inserire nel mixer lo zucchero e la scorza di limone grattugiata, frullare per qualche secondo, poi aggoingere le carote grattugiate ed azionare per circa un minuto, infine aggiungere le uova e per ultimo le farine setacciate col lievito. Frullare bene ed infine versare in una tortiera diam. 23 cm.circa, foderata con cartaforno. Cuocere in forno preriscaldato a 170 gr. statico per circa un'ora, ma potrebbe servire più tempo, vale la prova stecchino. Va fatta raffreddare fuori dal forno.
Per la cronaca, i bambini non l'hanno gradita troppo, scoraggiati dal colore, ma i colleghi hanno onorato-con grande piacere della sottoscritta- spazzolando in una mattina i rimanenti tre quarti di torta che avevo "generosamente" portato loro.

Open Kitchen Magazine: il numero invernale!

Eccolo! Open Kitchen Magazine nella veste piu festosa dell'anno!!
Il magazine è una cucina aperta a tutti gli appassionati e non solo; anche per chi ama andare "oltre",  questo numero è ancora più ricco di informazioni e curiosità, fantastiche ricette accompagnate da fotografie che faranno venire voglia di cucinare a tutti voi.
Per noi della redazione, che abbiamo partecipato con Cuore alla stesura ed elaborazione di questo numero, sfogliarlo e vedere riprodotto in questa bellissima veste tutto il nostro lavoro, è stato emozionante.
Ci auguriamo possa esserlo anche per voi, che potrete sfogliarlo e scaricarlo cliccando sull'immagine.

Il nostro viaggio gustoso, in questo numero, è interamente dedicato alle feste: Natale, Capodanno, Epifania, nel mondo. Le novità di questo numero sono davvero tante: ci sono i Tutorial, assolutamente da non perdere, con tutti i segreti della grande conduttrice e chef Francesca Romana Barberini. Impareremo a realizzare le ricette tipiche del Natale e Capodanno nel mondo, decoreremo la nostra bellissima tavola delle feste con pochi facili gesti e creeremo la nostra calza della Befana "home made".
Open kitchen Magazine sempre a portata di click: quando sarete in cucina e avrete voglia di preparare qualcosa che vi scaldi il cuore sfogliatelo e provate qualcuna delle nostre ricette: non ve ne pentirete!!!

Vi aspettiamo su

Golosa lettura a tutti :)

Ciambelline al vino



Appena ho visto il suo post sono andata in fibrillazione... i miei biscottini preferiti!
Li trovo all'esselunga ogni tanto e quando li prendo non mi riesco proprio a trattenere, nemmeno la cinta che "si stringe" in vita serve a redimermi, io finisco il pacchetto!
Però questa ricetta non contiene burro ma olio, quindi è leggerissima. Poi mettiamoci anche che ci va una quantità di vino significativa, per la quale io avevo del bianco dolce da far andare, cosa che mi capita spesso dato il fatto che mio marito ama il dolce, ma poi non finisce mai la bottiglia (io invece prediligo il secco).
Dulcis in fundo, in questa versione ci sono i semi di anice, che mi piacciono tanto
Dunque ieri pomeriggio mi sono data all'impasto ed ho messo sotto i bambini per maneggiare le forme: devo dire che hanno resistito fino alla fine, quando di solito si stancano prima.

Ciambelline al vino





dosi per circa 50 biscottini
500 gr. farina 00
125 ml. olio (io di girasole spremuto a freddo)
125 ml. vino bianco, dolce o anche secco
200 gr. zucchero
1 cucchiaino di semi di finocchio o di anice
1 cucchiaino di lievito per dolci (io ammoniaca per dolci)
scorza grattugiata di limone
1 presa di sale
zucchero semolato a piacere per la superficie

Ho fatto tutto con il magico Bimby, ma anche il vostro buon mixer farà un ottimo lavoro: prima ho messo le farine ed il lievito, ho fatto girare un po' per amalgamare. Poi la scorza di limone e lo zucchero, e di nuovo ho fatto girare per amalgamare. Infine il vino, l'olio, il sale ed i semi d'anice ben pestati. Amalgamare bene il tutto per circa 30 sec. e poi vuotare sul piano di lavoro, formando una palla. Lavorare subito, staccando dei pezzi di impasto grandi come un pane, stenderli a salsiccia e tagliare dei tocchetti grandi come una noce. Ciascuno di questi va lavorato a formare una sorta di grissino, sottile come un mignolo e lungo circa 15 cm. Rotolare questi bastoncini nello zucchero e unire le due estremità, per formare appunto la classica ciambellina.
Disporle leggermente distanziate sulle placche del forno, su cartaforno e cuocere a forno già caldo, 180° ventilato, per circa 15 min. tenendo un mestolo di legno per mantenere aperta una fessura con lo sportello. Ma sorvegliate sempre il vostro forno, devono dorare lievemente e sono veloci!
Si conservano anche in una scatola di latta... se ce ne fosse bisogno. (Da me NO!!!)



E con una bella scatolina ed un fiocco abbinato...saranno un ottimo regalo di Natale!

Quindi le mando a Patrizia del blog I dolci nella mente, per il suo dolce contest dei regalini di Natale!




Ravioli dolci con una confettura speciale




Era da un pezzo che li volevo fare, complice il fatto di avere marmellate home-made da smaltire. Però non era mai il momento giusto...
L'altro giorno era "Festa", una festa che ci regala un giorno di ferie a metà settimana ed era perfetto per fare i biscotti con i bambini.
Devo dire che questi a loro non sono piaciuti molto. Forse perché insieme abbiamo fatto anche i sablè con le formine, che sono letteralmente spariti, questi sono rimasti per noi grandi, che con sommo piacere ce li siamo gustati anche senza remore, essendo la frolla particolarmente light: non c'è il burro infatti ma la ricotta.
Si tratta di un esperimento già pubblicato in passato con la robiola e che ho ripetuto appunto con la ricotta perché ben riuscito. Ho omesso qui il bicarbonato presente nella ricetta linkata, perché non volevo che si gonfiassero in modo imprevisto. Per la confettura utilizzata, faccio onore a Carla, che me l'ha regalata in occasione del nostro incontro: una confettura alle mele, pesche e cacao, un sapore davvero speciale!


 dosi per circa 40 ravioli
300 gr. farina
100 gr. ricotta
120 gr. zucchero
1 uovo
Marmellata, la vostra preferita

Preparare la frolla mettendo tutto nel mixer per circa 30 secondi, poi vuotare sul piano di lavoro, formare una palla e lasciare riposare mezz'ora.
Col mattarello, tirarla in una sfoglia piuttosto sottile, circa 2-3 millimetri e con una formina tonda, io un coppapasta del diametro ci circa 6 cm, tagliare dei cerchi su cui metterete della marmellata, la quantità di una punta di un coltello. Piegare a metà la pasta e premere leggermente sui bordi. Poiché io non ho l'attrezzo che pizzica e crea anche quella sorta di merletto, nel timore che si aprissero in cottura, semplicemente col dito bagnato di albume ho passato i bordi prima di chiuderli.
Disporli in ordine sulle placche del forno, su carta forno e cuocere in forno già a 180° per circa 12 min., ma ognuno adatterà al proprio forno. Non devono scurire troppo.
Da gustare con una bella tazza di thé in un pomeriggio  uggioso ;)


Pesto di peperone e mandorle


Un post supervelocissimo, una ricetta supervelocissima ma che non ha mancato di stupirmi per il pieno di sapore che mi sono gustata!
Come ho già più volte detto, certi piatti li cucino per me sola, poiché nella pausa pranzo del mercoledì ho del tempo tutto mio, in cui approfitto per fare la spesa o per predisporre idee per i prossimi post... Oggi è stato così e vuole il caso -ma il caso NON ESISTE!-  che avessi del peperone verde che languiva, ma che ancora aveva della croccantezza, per me sinonimo di freschezza.
Ci ho fatto una sorta di pesto con le mandorle ed il pecorino... ed il piattino di Eliche qui sotto mi ha pienamente soddisfatto

Pesto di peperone verde e mandorle


dosi per 4
1 peperone verde piccolo -circa 100 gr.-
50 gr mandorle
50 gr. pecorino stagionato
poco vino bianco
olio, sale, pepe a discrezione

Ho pulito e tagliato a listerelle il peperone, l'ho appassito in poco olio, sfumato con del vino bianco secco e fatto ammorbidire ed insaporire un po'. L'ho lasciato intiepidire e poi l'ho passato al minipimer con il formaggio e le mandorle, che avevo precedentemente tostate passandole in una pentolina antiaderente. L'olio l'ho aggiunto per vellutare la consistenza del tutto.
PS: si possono usare anche il peperone rosso od il giallo, che sono però un poco più dolci e secondo me coprono il sapore della mandorla e del formaggio. Il verde, che in sé è quasi un po' amaro invece trae molto vantaggio dal tutto.

E' una ricetta semplice ma la pubblico perché insieme ad essa voglio condividere con voi l'incontro con la mia carissima amica CarlaEmilia del blog Un'arbanella di basilico: una domenica passata a Milano, in un'aria festosa e già meravigliosamente Natalizia!





Con Carla è stato come conoscersi da sempre, parlare di tutto, dai libri ai viaggi, dalle ricette aille piccole cose quotidiane e scoprire che si amano gli stessi vecchi film... e che da bambine si cucinava per la famiglia..
Che sia un gene ricorrente nelle blogger?  Mai sarà dato saperlo scientificamente -e tra l'altro Carla potrebbe indagare, data la sua professione ;), ma il nostro Cuore una risposta ce l'ha da sempre!

...onore alla dolcezza!

La dolcezza dell'amicizia che può esistere tra blogger...
Si, ci siamo incontrati, incontrate. Domenica in Franciacorta grazie a Gianni. Eravamo in tanti, anche molti mariti, alcuni bambini. Ed è stato bellissimo potersi guardare negli occhi ed abbracciarsi..
Valentina, biondisisma e deliziosa, Mai, un vulcano di solarità e brio, Eleonora, occhi profondi dalle radici lontane, Elena, ma quanto sapere sulle sapere sulle qualità dei cibi!, Antonella ed i suoi piatti "concertati"... e tante altre amiche, alcune mai incontrate prima!

Un piatto per Valentina ed il suo Metti il Mondo a tavola, dedicato ad Eleonora che ne è giudice ed a Mai, per onorare la Curcuma che mi ha donato*!


Bocconcini di merluzzo in salsa di curcuma




Dosi per 4 persone
500 gr. merluzzo
2 cucchiai colmi di:
cumino, cardamomo, misto bacche**
1 cucchiaino raso di curcuma
200 gr. latte di cocco 
(oppure panna da cucina)
1 pollice di zenzero fresco
1 peperone verde



Porre le spezie in un mortaio o, in alternativa, su un tagliere, e batterle grossolanamente, per aprirne i profumi. Per la cottura al vapore io utilizzo una pentola bassa e larga, dove metto un dito di acqua ed appoggio una griglietta il cui fondo non tocca l'acqua. In questa acqua già a bollore, aggiungere il misto spezie e procedere alal cottura del merluzzo, per circa 8-10 minuti.
Al termine, non buttare il fondo ma tenerne alcuni cucchiai, opportunamente filtrati.
In una pentola antiaderente, in poco olio saltare velocemente il peperone, tagliato a fettine piuttosto regolari insieme allo zenzero grattugiato. Aggiungere il fondo di cottura filtrato ed il latte di cocco (o la panna) e restringere per alcuni minuti. Infine stemperare un cucchiaino raso di curcuma. Regolare di sale.
Servire questa salsa conni peperoni, a specchio e sopra la pesce.

**Il misto bacche lo trovo all'Esselunga, nello scaffale delle spezie ed erbe aromatiche, contiene pepe nero, bianco, rosa e coriandolo.

*La Mai mi ha regalato un graziosissimo pacchetto con della curcuma di Altromercato -commercio equo e solidale- e la ricetta allegata per suggerirne l'uso era molto molto simile ad una preparazione già pubblicata da Eleonora, alla quale mi sono ispirata per l'idea del vapore aromatizzato.



Questa ricetta è per Valentina ed il suo contest "Metti il mondo a tavola".



Ed ecco invece un piatto per Rigoni di Asiago, in onore alla dolcezza delle sue "Fiordifrutta"..

Risotto al radicchio rosso lungo e Fiordifrutti alla Rosa Canina




per due persone
1 piccola cipolla di tropea
60 gr. radicchio lungo rosso
180 gr. riso carnaroli
1/2 bicchiere vino bianco secco
2 cucchiai di panna.
olio extrav. oliva
400 ml. brodo vegetale
Fiordifrutta alla Rosa Canina

Soffriggere in poco olio la cipolla, aggiungere poi il radicchio tritato e, dopo averlo stufato due o tre min. aggiungere il riso a tostare. Sfumare con del buon vino bianco secco. Continuare la cottura con il brodo, aggiungendolo mano a mano e tenendo girato.
A due minuti dalla cottura, mantecare con un cucchiaino di Fiordifrutta alla Rosa Canina e panna.



 La ricetta è per Rigoni di Asiago ed il suo dolce contest "Un risotto che sa di bosco"
 

Un Libro dove... ci sono anch'io!


E' finalmente disponibile, fresco di stampa, il nuovo "in CUCIN@ - appunti & ricette"!
Ci sono voluti alcuni mesi, ma alla fine eccolo qui, il libro realizzato dalla Arsenale Editore in collaborazione con alcuni dei più interessanti blog di cucina.
Potrete trovare anche alcune ricette dal mio blog, oltre che le migliori di tantissime altre "colleghe"!

Natale si avvicina e se cercate un'idea per un regalo sfizioso, quale cosa migliore di un libro di ricette?

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Oppure potrete anche richiederlo in libreria. Cosa aspettate?




Baccalà alla livornese e... una piccola soddisfazione!





Per chi lo ha letto, il post di ieri ha raccontato un piccolo spaccato della mia quotidianità "al desco di casa". Non mi starò a ripetere perché non vi voglio tediare, pero l'MTC di questo mese, che non vincerò -questo già lo so- mi ha regalato oggi una piccola vittoria tutta personale, nel tema della cucina di casa appunto.
Confesso che appena letta la ricetta della Cris, che ha vinto il mese scorso, mi sono chiesta quali divagazioni sul tema si potessero inventare. E l'ho lasciata decantare il giusto tempo, presa dalle solite quotidianità per femminucce multitasking ;)
A un certo punto, aperte le danze dal 13 in poi, vado a dare un occhio alla lista degli sfidanti: braccia pendenti e mandibola cascante..
No, dico, qui ho visto cose che... altro che noi umani, nemmeno gli alieni!
E riesco sempre a meravigliarmi (ma perché poi? è noto che c'è in giro tra i blogger una quantità di creatività da far paura Steve Jobs, per me il più grande creativo del secolo)!
Vabbé mi son detta, questa volta mi sa che salto, poi col tempo che ho, vedetemi anche a dissalare e diliscare baccalà per tre giorni... no no
Stavo per lasciare, quando un provvidenziale quanto mai casuale sguardo al banco del presce confezionato dell'esselunga, mi coglie con un occhietto stupito: nell'angolo in fondo a sinistra, due confezioni di baccalà da 200 gr. ciascuna. Già dissalato, già diliscato e PRONTO ALL'USO!
Felice come una bimba, mi sono lasciata cullare per qualche giorno dai miei neuroni, fino a giungere all'IDEA, che già la foto vi anticipa.
Ma quel che ancora non sapete, è che i miei figli, si proprio loro, questa IDEA se la sono litigata fino all'ultimo boccone!!!
E mio marito ed io ci siamo gustati anche un bel piatto di pasta "alla baccalivornese" che ha difeso alla grande il suo titolo...
Per l'ennesima volta, Grazie MTC, grazie Cris per avermi fatto scoprire un pezzo di Toscana verace che ancora non conoscevo :)

Saltimbocca di Baccalà alla Livornese



250 gr. di impasto per pane
(la vostra sarà la migliore, ma va bene anche una confezione di base pizza già pronta)
200 gr. baccalà già pronto
10/12 pomodorini pizzutello o ciliegia
prezzemolo
olio, sale, pepe

In una pentola bassa, scaldare poco olio con uno spicchio d'aglio in camicia, poi aggiungere i filetti di baccalà tagliati a dadolini. Far stufare un attimo ed aggiungere anche i pomodorini freschi e fatti a cubetti. Io li ho anche prima spellati, sbollentandoli un minuto nell'acqua che avevo sul fuoco per la pasta.
Regolare di sale, se serve ed aggiungere una bella manciata di prezzemolo. Otterrete una sorta di ragù di baccalà.
Stendere l'impasto per pane in uno strato di spessore circa 5 mm su piano infarinato e tagliare dei quadretti di lato circa 8x8 cm. Porre al centro un cucchiaino colmo del ragu di cui sopra e, con un po' di manualità e fantasia, chiudete facendo dei sacchettini, fagottini, pacchetti.. come meglio vi viene.
Vanno fritti in olio ben profondo, a tre o quattro alla volta, non di più perché tendono a gongiare, ovviamente; ci impiegano circa due minuti a dorare. Se l'olio è caldo al punto giusto, il risultato sarà una pasta ben croccante e per niente unta. In compenso il piano cottura andrà poi praticamente smontato per essere pulito bene, ma questo è un altro capitolo :)

Il nostro bel piatto di pasta al "baccalivornese", direi un bellisimo Basic Food da non perdere.



Penne alla salsiccia e castagne



Un piatto che potremmo mettere nella categoria del cosiddetto basic food.. ovvero preparazioni semplici, veloci e tradizionali. E buonissime. Di solito gli ingredienti sono quelli del territorio, talvolta di origini "nostrane", fatti in casa. Ma perché io non cucino questi piatti?
Ogni tanto mi capita di riflettere sul motivo per cui, tra le ricette pubblicate, praticamente quasi non esistono piatti di pasta come quelli che vedo in moltissimi dei vostri blog, con verdurine saltate, col pomodoro o a volte con  la panna..
Sarebbe così bello poter spadellare condimenti fantasiosi, magari farci un piatto unico e per tutta la famiglia, sarebbe la volta che anch'io pubblicherei qualche pasta in più, invogliata dai miei commensali. Invece no. Perché?
Mi sono fatta una domanda, mi son data una risposta: i miei bambini. Il piccolo praticamente mangia solo la pasta in bianco, talvolta al pesto; il grande solo al pomodoro, ogni tanto al pesto. A volte apro una scatoletta di tonno e letteralmente la butto sulla pasta prima di impiattarla, e punto.
Se voglio mangiare qualcosa di diverso che poi possa pubblicare, devo per forza fare un piatto a parte per loro e quindi avere poi il tempo di cucinare la ricetta da pubblicare, e finisco per prendermi a volte qualche sfizio facendo cose particolari... di solito per due: io e mio marito.
Che anche lui.. eh! Brav'uomo, per carità non posso dire nulla, ma un commento che è uno, se lo lasciasse una volta scappare! Al limite posso sperare in un cenno della testa mentre mastica e, se proprio è il caso di dire qualcosa, una o due parole sono quanto; e di tanto mi devo accontentare. Capite bene che, alla fine, quando cucino al di fuore dalle righe, alla fin fine lo faccio solo per mio desiderio, che a ben guardare tutto il resto, mi passerebbe la voglia!
Finalmente durante una pausa pranzo -in cui sono a casa sola con il figlio grande- decido di correre il rischio facendo qualcosa di diverso. Avevo della salsiccia freschissima e ancora delle castagne bollite.
Ed ecco il risultato.
Inaspettatamente, complice la presenza della salsiccia di cui va matto, mio figlio si è profuso in complimenti ed ha spazzolato il piatto con una foga che non pareva certo facesse per gentilezza... penso che gli sia piaciuto e anch'io ne sono stata contenta: chissà che col tempo "apra i suoi orizzonti" :)

Pennette alla salsiccia e castagne


dosi a vostro piacere
Pasta di medio taglio
(fusilli, pennette, mafalde, trofie..)
salsiccia fresca
castagne cotte (circa due o tre a persona)
ottime quelle già pronte, sottovuoto
rosmarino
olio extravergine
1 cucchiaio di buon brandy ogni 2 persone
pepe e sale a discrezione

Mentre l'acqua va a bollore, tagliare la salsiccia a tocchetti e metterla a scaldare in una pentola a fuoco vivace, bucherellandone la pelle. Rilascerà del liquido, piuttosto grasso, che va buttato. Nella stessa pentola, poi,  aggiungere un filo d'olio, il rosmarino e le castagne sbriciolate e stufare qualche minuto, sfumando con poco brandy a fuoco vivace.
Scolare la pasta, saltare tutto insieme e servire con un buon bicchiere di rosso corposo, che aiuterà a sgrassare il palato. Questo bel piatto caldo non mancherà di scaldare anche gli animi, magari quando fuori c'è la nebbia e vien quella malinconia...

Praline di marzapane con noci e cioccolato



Le festività natalizie si stanno avvicinando, ogni giorno arriva un piccolo segno... una pubblicità, un decoro natalizio esposto in qualche negozio... e ogni volta qualcosa mi sorride dentro, mi rende felice come una bimba. Aspetto la neve come quando da piccoli non vedevamo l'ora di giocare a palle!
Lo so, è solo novembre ed io non abito propriamente in montagna, ma qui da me ieri notte siamo già andati sotto zero.
Il preambolo ha un obiettivo, non vi preoccupate ora ci arrivo, in zona "regali di Natale" , zona che si sta avvicinando a una velocità che a me pare sempre supersonica. Ogni anno mi trovo all'ultimo minuto a tirare i remi in barca, ma voglio ricordare con voi il mio primo anno in cui ho adottato il sistema "do it yourself".
Era il 2001 ed ero incinta del mio primo figlio; nel periodo natalizio ero nel quinto mese e stavo benissimo, una bella pancina cominciava a farsi vedere. Lavoravo esattamente tanto quanto prima, con gli stessi orari e ovviamente con le stesse ristrettezze di tempo che mi hanno sempre perseguitato.
Fu per questo motivo che, arrivata a tre o quattro giorni dal Natale senza aver avuto modo di fare acquisti per le persone a me più care, feci una "pensata": un giro all' Iper, dove trovai dei bellissimi piatti a forma di stella, dorati o argentati, a due o tre mila lire (e si, c'erano ancora le lire!).
Ne feci una bella scorta poi a casa, con comodità tutta mia (leggi: a mezzanotte o l'una o le due) iniziai a confezionare con il bimby dei meravigliosi vasetti con la crema gianduia, con il dado vegetale, panettoncini genovesi - quelli finti, come li chiama Faustidda :)-, torroni al cioccolato... e via così. Poi li confezionai con etichette decorate ed infine, con la carta trasparente, impacchettai su ciascun piattino dorato due o tre di questi dolcissimi pensieri notturni. Non potete immaginare come mi sono divertita. E quanta meraviglia hanno suscitato questi piccoli scrigni per chi li ha ricevuti: cognate, cugine, amiche... mamma e suocera!
Da allora ho adottato questo sistema: ogni anno, più o meno in questo periodo faccio un giro all'Ikea, dove trovo sempre qualche oggetto che mi piace, un vaso in vetro, portacandele, sottopiatti etc.. e poi preparo dei dolcetti, qualcosa di diverso ogni anno da accostare a quest'oggetto. Da allora ho variato abbastanza, spaziando dai torroni ai tarufi, dalle creme di cioccolato alle confetture di cotogna, di cipolla, di pomodori verdi... e infornate colossali di baci di dama e brutti buoni.
Quest'anno ho scelto un bel piattino Rosso fiammante, molto natalizio, ed ho voltuo preparare dei buonissimi bon bon al marzapane con le noci e il cioccolato. Li ho "testati" domenica e sono riuscita, dopo poche ore, a fotografare gli ultimi cinque rimasti... mani golose si allungavano ogni volta che mi allontanavo per qualcosa!!!

Praline al marzapane, con noci e cioccolato


per circa 40 palline

200 gr. farina di mandorle
200 gr. zucchero
1 albume scarso
2 cucchiaini liquore tipo Marsala

100 gr. cioccolato fondente
40 gr. burro
7/8 noci

La ricetta del marzapane viene dal vecchio ricettario del bimby TM21: sono previste mandorle intere, che il Bimby polverizza in un attimo insieme allo zucchero, dopodiché si aggiungono gli altri ingredienti e si frulla a velocità 5/6 per meno di un minuto. Se non avete il Bimby potete usare anche un normale mixer, ma consiglio allora la farina di mandorle, che al super trovate senza difficoltà nella zona degli ingredienti per le torte.
L'impasto che si ottiene sarà un po' bricioloso, ma lavorandolo sul piano di lavoro si riuscirà a farne dei filoncini grossi come un pollice, da tagliare appunto a cilindri di circa 3 cm. Vanno "impallinati" a mano, inserendovi un pezzetto di noce, tenuti in frigo per circa un paio d'ore e quando sono ben freddi, vanno tuffati nella ganache che otterrete sciogliendo a bagnomaria il cioccolato col burro.
Attenti che sono molto peggio delle ciliegie: i miei bambini se ne sono sparati cinque uno dietro l'altro!

Questa ricetta è per Patrizia del blog I dolci nella mente e per il suo contest "Regali golosi dalla mia cucina"



PS: Patrizia, avevo preparato le praline in un numero consistente e ben disposte sul piatto, pronte alla confezione, ma una telefonata di troppo mi è costata la distrazione fatale: i bambini le hanno mangiate quasi tutte e le foto erano pietose, con il pacchetto mezzo vuoto! meglio così scoperto.. ora , io te la mando lo stesso, vedete voi se tenerla anche senza la carta trasparente di rifinitura del pacco :) partecipo volentierei anche fuori corso.

I miei 7 links project!

Ecco giunto anche per me il momento di dare spazio al gioco 7 links a cui mi ha invitato la carissima Patty del blog Andante con gusto.
Questo breve viaggio a ritroso nel mio passato prossimo mi offre l'occasione di condividere con voi un piccolo aneddoto, una sorta di prologo che precede appunto l'apertura di Essenza in cucina.
Dovete sapere che fino al 2 ottobre 2010 non sapevo cosa fosse un blog di cucina, non ne avevo mai visitato uno e mai immaginavo esistesse questo genere di realtà nel mondo della rete.
Visitavo e "frequentavo" il blog di Salvatore Brizzi, che si colloca in tutt'altro ambito, considerando sempre il fatto di aprire un sito come cosa troppo distante dalla mia portata.
Poi casualmente, proprio dal suo blog, ho finito per linkare un blogger-profile... e da lì sono "cascata" dentro lo spazio di La Cuoca Petulante... E' stato amore a prima vista.
Da quel 2 ottobre passarono due settimane esatte: tanto è bastato per farmi desiderare di "essere ed esserci" anche in questo modo.
Cucinare mi piace da sempre e la fotografia è stata un grande amore per anni, sopito ma mai spento. Mi sono detta "perché no!"
Da piccola sognavo di diventare una chef, ma questioni ritenute più importanti dai miei genitori fecero si che... o meglio fecero un NO. Punto. All'epoca i miei genitori dissero NO.
Ma io la cucina l'avevo nel cuore e al Cuore non si comanda. Un blog poteva essere quel piccolo ma grande spazio dove, come in uno specchio,  avrei potuto vedere qualcosa in più di me stessa, una sorta di risposta mai giunta alla domanda "cosa sarebbe stato se..."

Poco più di un anno è trascorso ed eccomi qui fare un salto nel mio breve passato di blogger per vedere insieme a voi, attraverso questi 7 links, quanta strada ho percorso in questa mia storia del Cuore

Il post il cui successo mi ha stupito: i casoncelli alla bergamasca


che hanno ricevuto inaspettatamente tantissimi commenti, quando io ho sempre pensato che fossero i dolci a farla da padroni.


Il post più popolare: Torta alle pere e un ricordo


l'ho scoperto solo quando ho guardato le statistiche per fare il gioco e mi sono taaanto meravigliata, ma è una torta semplice ed è per un ricordo genuino come quello per mio nonno... 
tutta questa popolarità è un regalo anche per me!




Sono stata molto in dubbio se e come approcciare qui sul blog un tema che mi sta molto a cuore nella vita, La Legge dello Specchio; alla fine ho deciso per un tono light, che forse non è arrivato dove avrei voluto, ma siamo qui per parlare di cucina e non di questioni di crescita spirituale, quindi va bene così :)


Il post che non ha ricevuto il successo che meritava: gnocchetti di castagne


l'ho pubblicato nelle prime settimane di apertura del blog e ovviamente non ha avuto grande popolarità, ma questi gnocchetti sono una vera delizia e data la stagione vi invito alla prova



un inno alla cucina del riciclo e del vuotafrigo, con un risultato davvero bellissimo.

Il post più bello: Metti una cena in... Viola!


E' quello con cui ho vinto il mio primo contest e che mi rispecchia forse più di molti altri nelle mie modalità in cucina: piatti soliti vestiti però in maniera insolita

E quello di cui vado più fiera: Le ali nel cuore


la mia piccola storia d'amore per la cucina.


La strada percorsa mi pare tanta, tantissima soprattutto se penso che avevo ridotto il mio neurone culinario quasi in fin di vita, pressata dalle continue rimostranze dei miei figli di fronte a qualcosa che non fosse un semplice risotto allo zafferano o un piatto di pasta che fosse rossa a o bianca..
no, dico, avete presente come si era atrofizzato tutto il circuito?
Grazie di cuore anche a voi, carissimi amici che con il vostro passaggio ed i vostri commenti, ma soprattutto con il vostro lavoro sul blog, siete per me carburante quotidiano e mi spronate a far sempre meglio. Un abbraccio grande!

Lascio il testimone a:






© ESSENZA IN CUCINA

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