Brown Like Autumn... i nostri menù!



Carissimi, eccoci arrivati alla conclusione del nostro decimo appuntamento colorato. Con Valentina abbiamo individuato tantissime proposte che avremmo voluto premiare, anche attraverso la proposta del menù... e quindi abbiamo dovuto sceglierne solo alcune tra le molte, che bisogna sottolineare, sono sempre più belle ed originali:) 
Come sapete, tra le regole era bandito lo zucchero ed i nostri menù saranno senza la proposta dolce. Ma noi sappiamo che sarà semplice per voi accostare una semplice cremina al cioccolato, oppure una leggera bavarese al caffé per completare degnamente le vostre proposte in Brown. 
Spero che troverete grandi spunti, non solo da questi menù, ma soprattutto dalla meravigliosa lista delle ricette, il nostro autunno merita sempre una particolare attenzione per i prodotti del territorio.

Ecco quindi, in  modo molto informale, le nostre proposte

MENU' Amazing Brown

Melanzane a sorpresa di l'ennesimo blog  di cucina


Linguine alle seppie e funghi di La cucina di zia Simonetta




MENU' Brown Bittersweet


Stufato al nero d'Avola di Ritroviamoci in cucina

Siete dunque tutti attesi per il penultimo appuntamento del 2012, il primo di novembre qui da me!!!

Un grande grazie come sempre, ed un abbraccio!

Uva... e menù all'uva!

Sono state settimane molto piene, quelle del mese di settembre ed i motivi sono molti, ma non è questo il momento per condividerli. Magari la prossima volta ;))
Oggi invece voglio parlare dell'uscita della mia prima rubrica su Open Kitchen Magazine del mese di ottobre, il bellissimo bimestrale on-line con cui collaboro già da tempo.
Tra le fantastiche rubriche e le strepitose ricette che ogni numero ci regala, potrete stavolta  trovare anche la nuova "In cucina oggi: tradizione e innovazione", dove propongo un menù tutto a base d'uva; quattro idee semplici ma molto gustose a cui ispirarvi per una bella cena con la quale stupire i vostri amici.
A seguire, la redazione ha completato le mie proposte con l'abbinamento dei vini, di Christine Marzoli.
Un grazie particolare a Monica e Claudia della redazione per avermi coinvolto!

Appetizer all'uva bianca, sbrinz, miele e noci                                   Risotto al limone e mosto cotto


Scaloppina all'uva                                                            Bavarese all'uva fragola e mosto cotto

Per le ricette, potrete sfogliare il magazine, gustandovelo fino all'ultima pagina :))

Spaghetti con pomodorini e polpa di granchio... di cose semplici e sempre possibili

Un piatto decisamente in controtendenza per una giornata come oggi, piovosa, uggiosa e perfettamente autunnale. Oggi è uno di quei giorni in cui non metti il naso fuori di casa nemmeno se ti pagano per farlo. Amo tantissimo i giorni come questo, li considero un vero regalo in particolare se è domenica, come oggi.
E perché non proporre una bella cremina fumante, per il pranzo? Semplice, perché anche questo piatto è una vera coccola, io direi quasi un lusso. Ed è tutto possibile semplicemente scegliendo il meglio da mettere in dispensa, per... diciamo per quelle occasioni speciali in cui ci si vuole fare un piccolo regalo e non si vuole uscire apposta, che sia per andare al ristorante, che sia per prendere il malefico ingrediente mancante. O magari per quella volta che viene un ospite all'improvviso e si fa la classica spaghettata espresso.
Per questi spaghetti basta tenere in dispensa una pasta trafilata al bronzo, una lattina di pomodorini sardi I.G.P. ed una scatoletta di polpa di granceola. Il solito olio extravergine d'oliva e un pizzico di sale speciale, qui il sale nero di Cipro, faranno da corona ad un piatto decisamente da re.

Spaghetti ai pomodorini sardi
e polpa di granceola
dosi per 4 persone
300 gr. spaghetti
1 scatola di polpa di granceola da circa 80 gr.
1 scatola di pomodorini di Sardegna I.G.P da 400 gr.
1 spicchio d'aglio
olio extravergine buono, sale nero di Cipro

Preparare il sugo mentre l'acqua si scalda: scegliere una padella saltapasta abbastanza ampia da contenere poi tutti gli ingredienti. Scaldare l'olio con lo spicchio d'aglio non spellato, aggiungere i pomodori in lattina con tutto il loro sughetto e, dopo alcuni minuti, aggiungere anche la granceola leggermente scolata. Regolare di sale e cuocere alcuni minuti, senza far asciugare troppo. Quando avrete scolato la pasta, saltare in pentola con il sughetto, tenendo integri alcuni dei pomodorini per la presentazione.

Questo sughetto è così irresistibilmente buono che ce lo siamo "bruschettato" con il pane integrale fatto in casa...


Fantastico. E pronto nel tempo di bollire la pasta ed apparecchiare il tavolo.


Le tigelle della fretta


Riemergo dopo giorni di fermo in cucina. Fermo: si fa per dire, perché in realtà qualcosa che "bolle in pentola" c'è sempre, però potrebbe non esserci il tempo materiale per mostrarvela. Ecco allora che ricorro ad un mio cavallo di battaglia a cui attingo tantissime volte ultimamente, a causa soprattutto del pochissimo tempo, e ancor meno spazio mentale, per ricordarmi ad esempio alle 19.30 che siamo senza pane...
Ecco. In rete ho trovato una ricetta che ho fatto subito mia, esattamente l'ho trovata dalla Ely per la prima volta, poi però non ho più trovato il post a cui linkarla. Lei le ha chiamate focaccine mi pare (Ely se ci sei illuminami!), ma comunque sia ecco a voi la mia versione.
Vi dirò che ho assaggiato recentemente le originali a Eataly a Bologna, ma nulla avevano da invidiare a queste :))
E poi, volete mettere il piacere di mandare in tavola il cestino del pane, con un tovagliolo di lino bianco, dell'Ikea eh!, che ad aprirlo svela delle pagnottine fragranti e ancora caldissime... i miei ormai noti figli schizzinosi, se non sto in guardia, le finiscono ancora prima di andare a tavola. Però non lo si dice, che le faccio solo quando finisco il pane, no. Almeno una volta lasciatemi far finta di essere quella "superorganizzata" che le ha pianificate apposta, sono talmente buone che restare senza pane è quasi obbligatorio!
 
Mini tigelle alle farine interali
Dosi per 14 tigelline

130 gr. Farine miste integrali
(potete usare anche dei mix già pronti in commercio)
120 gr. Farina 00 oppure 0
100 gr. Robiola o formaggio spalmabile
100 gr. acqua
½ bustina di lievito istantaneo (per torte salate)
1/2 cucchiaino di sale
un filo d'olio extravergine buono

Nel mixer inserire tutti gli ingredienti ed azionare per ottenere un impasto dal colore omogeneo ed elastico. Se serve, aggiungete un po' di farina.
Sul piano di lavoro infarinato, vuotare l'impasto e lavorare formando una sorta di salame, tagliarne delle fette spesse un dito. Sagomarle leggermente con le dita, aiutandosi con poca farina, per ottenere dei dischetti di diametro 6 – 7 centimetri. Quindi scaldare bene una pentola antiaderente, procedendo a cuocerli, pochi per volta, tenendoli leggermente distanziati, poiché in cottura aumentano un po' in volume. Durante la cottura, chiudere con un coperchio:  favorisce la lievitazione. Dopo due o tre minuti vanno girate. Servite calde o tiepide sono più buone.

Colgo l'occasione per ricordarvi il nostro contest mensile, che ad Ottobre è Marrone Brown like Autumn - Senza zucchero. Trovate tutte le specifiche QUI da Valentina.


Soddisfazioni... si può dire?



Oggi ho una grande soddisfazione da condividere con voi, qualcosa che mi ha riempito di gioia quel giorno in cui ho letto la mail di Guendalina Fortunati... una di quelle mail che, quando le trovi, non importa se hai a vuto una giornata faticosa, se avresti qualche motivo per crucciarti... in un istante ti fanno tornare il sorriso e ti dici che c'è sempre qualcosa per cui essere felici.
La rivista A tavola non ha certo bisogno di presentazioni, quando l'ho sfogliata per la prima volta ho avuto immediatamente la sensazione di eleganza e cura, sia nella selezione delle ricette proposte, sia per la presentazione dei vari argomenti: traspare un ordine nell'impostazione che dà grande risalto al tutto. E ricordo ancora la prima volta che lessi un suo post, è tra le care blogger che seguo, che parlava della pubblicazione delle sue ricette nella rubrica "Web cooking": pensai subito "Chissà se mai capiterà a me!". Ed ecco che è successo, quel desiderio si è avverato. La web Cooking di Ottobre è ESSENZA IN CUCINA.
Ci sarebbero i presupposti per fare un breve approfondimento sulla Legge dell'Attrazione, ma ci sarà un momento più opportuno per farlo. 
Ora invece... gioisco :) 
Grazie a Guendalina, Grazie ad A tavola !


Prove tecniche di... (colore)

Tanti, ma proprio tanti anni fa, quando ero piccola, la TV che potevamo vedere era in bianco e nero. Onestamente non ricordo fino a che anno lo è rimasta, perché nel 1973, dopo che la vecchia tele si era fulminata, mio padre ebbe un guizzo di follia e decise di comprare una TV a colori. Era una delle prime e se ci penso oggi mi viene un'espressione a dir poco stòlida: che senso aveva una tele a colori quando tutto era ancora in bianco e nero... tranne la TV svizzera.
Aveva un programma che per anni è rimasto il mio preferito in assoluto, lo Scacciapensieri del sabato pomeriggio alle 17: oltre un'ora di cartoni animati tra i più belli, così belli che ancora oggi sono dei "must".
Tornando alla nostra tele a colori, ricordo che aveva una pulsantiera avveniristica, in ottone e con i numeri rossi che bastava sfiorarli per cambiare canale. E non aveva il telecomando, non ancora... Futuristica si, ma non fino a questo punto.
Era pur sempre solo il 1973! Tutto in bianco e nero tranne la TV svizzera.
Poi, qualche anno più tardi arrivarono in RAI le "prove tecniche di... trasmissione" a colori: volete mettere, vedere per delle mezz'ore la signora biondissima con gonna rossa e camicia bianca, annaffiare cassette di fiori coloratissimi? Volete mettere poterlo vedere a colori? Magnifico.
Il punto è che non mi figuro come poteva essere sulle tele in bianco e nero. Tipo: un bambino di 6 anni che, accendendo la tele fosse capitato proprio nella mezz'ora di cui sopra e fosse rimasto imbambolato davanti al filmato mentre la voce diceva con gentilezza "Prove tecniche di... trasmissione" , porello, ve lo immaginate a chiedersi "ma prove di che?" . Roba da psicanalisi!
Ecco, l'ho presa larga ma era per dire che mi sono decisa a procurare di costruire artigianalmente delle lampade da casa per poter fotografare anche in luce artificiale.
Per farlo ho seguito due post molto tecnici e benfatti, quello di La patata in giacchetta e quello di Alex del blog Food 4 thought. Ho apportato una modifica sostanziale a quello che hanno fatto loro.
Potendo godere di un fabbro bene attrezzato e molto vicino al luogo in cui lavoro, ho fatto piegare due fogli di alluminio bianco, per avere il supporto a ELLE con un angolo di 120 gradi, su cui va fissato il pannello diffusore di policarbonato.
Per le lampadine, invece, niente ordini on-line per la versione da 5500° K. Mi sono accontentata delle nostrane Philips da 6500°K, disponibili all'esselunga per 7,00 euro cad. Costo complessivo per ciascuna lampada, pari a circa 25 euro (e qualche ora di impegno da parte del caro marito).
Ora, poiché la temperatura diurna del Sole è di 5000°K, le lampade risultano in confronto un poco fredde, però un'opportuna taratura della macchina fotografica ed un leggero ritocco in post produzione possono aiutare a correggere le dominanti azzurre.
Devo dire che nelle mie "prove tecniche di colore" non ho corretto proprio niente, tranne aumentare leggermente il contrasto delle foto in luce naturale... Che ve ne pare?


Luce artificiale: due lampade poste dietro la frutta, mentre davanti è presente un piccolo schermo bianco






Foto di sinistra fatta all'esterno con luce naturale. Foto di destra fatta con luce artificiale: due lampade poste a sinistra mentre a destra è presente un piccolo schermo bianco.


Personalmente sono abbastanza soddisfatta perché, nonostante tutte le mie perplessità mentre scattavo, a notte fonda e sul pavimento di casa, il confronto con la luce del mio amato portichetto è davvero molto buono, del tutto inaspettato. I colori mi sembrano praticamente identici tra loro e naturali al massimo.

Colgo l'occasione per ringraziare La Roby del blog "Il senso gusto": carissima, grazie di avermi spronato a cambiare la modalità in automatismo diaframmi, per passare alla modalità completamente manuale. In questi giorni ho fatto grandi passi ed oggi ho perfino rispolverato il vecchio cavalletto, che da tempo immemore giaceva in attesa di tornare a fare il suo dovere.
Sono molto contenta... e continuerò con le prove tecniche :).  Ecco, vedete che il prenderla larga è stato per far sorridere un po' anche chi tra voi (ma chi poi?!) ricorda quelle prove!

PS: però quella trasmissione di prove a colori aveva un sottofondo musicale, che amavo così tanto e che solo anni dopo ho saputo essere Il Guglielmo Tell di Rossini. Forse era per quello che rimanevo imbambolata davanti alla tele pur non avendo sei anni :)
© ESSENZA IN CUCINA

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