Un piatto quasi tradizionale, perché da noi la polenta domenicale è quasi un'istituzione, praticamente immancabile ad ogni piatto di carne o selvaggina che si voglia.
Porto ancora con me il ricordo delle mie prime domeniche ai fornelli, avevo tredici anni o giù di lì, quando si faceva il coniglio al vino rosso, le patatine -al forno o anche fritte- e l'immancabile polenta. L'ho fatto così tante volte che oggi, al solo pensiero di mangiare o cucinare coniglio, in qualsivoglia versione, scappo!
Quasi lo stesso per la polenta, che mangio rarissime volte, ma ogni tanto... ci sta anche per me.
E' il caso di questo piatto a cui ho accostato un arrosto di tacchino, giusto per nobilitare comunque le carni bianche ingiustamente ritenute di serie B ed anche per compensare la presenza, in questo mio blog, di tanti post su dolcetti, tortine, antipasti e varie.
Al mio macellaio ho chiesto un taglio per l'arrosto di tacchino ed insieme gli ho chiesto di legarlo con una fasciatura di fettine di speck. Per l'accompagnamento ho fatto una polentina usando della farina "istantanea" -ai cultori della polenta si arriccerà il naso, ma non è così male- e dei porcini secchi: qui concordo sull'assoluta bontà di quelli freschi, ma siamo a gennaio, pazienza!
Il piatto è stato assemblato in due esemplari, fotografato (eeehehh!) e messo ad attendere l'ospite del pranzo di ieri, mio fratello, che ha gradito alla grande pur avendo dovuto subire il passaggio al microonde..
Arrosto di tacchino con speck
1 taglio di circa 800 gr.
130 gr. circa di speck
1 scalogno
olio evo, sale e pepe
vino bianco secco
1 rametto di rosmarino
farina per polenta fioretto
funghi secchi
vino bianco secco
olio evo
Prima di tutto mettere a bagno i funghi.
Soffriggere dolcemente lo scalogno in olio evo ed aggiungere l'arrosto a rosolare bene, su tutti i lati. Bagnare col vino bianco e sfumare a fuoco medio-alto, regolare di sale (attenzione che lo speck è già molto saportio..!) ed abbassare il fuoco, portando a cottura completa, eventualmente aggiungere altro vino misto ad acqua.
Preparare la polenta, mettendo a bollire circa 1,500 ml. di acqua e un cucchiaio d'olio. Al bollore salare ed aggiungere la farina con una frusta per "sgrumare" bene il tutto. La quantità di farina rispetto all'acqua è per me da sempre ignota. Con l'esperienza si arriva a capire... ed io adotto questo piccolo accorgimento per ottenere una polentina dalla giusta consistenza e morbidezza: aggiungere farina fino a che l'acqua è quasi satura, ma non del tutto, ovvero deve essere ancora visibile acqua rispetto alla farina (quest'ultima infatti tende ad andare a fondo). Nei primi minuti di cottura la farina si gonfia, completando l'assorbimento dell'acqua. Anche se si tratta di farina istantanea, sono comunque necessari 10 o 15 minuti di cottura, durante i quali la polentina va tenuta mossa con un cucchiaio di legno. La consistenza si farà più spessa e corposa ed è per questo motivo che all'inizio bisogna lasciare il tutto molto acquoso.
Procedere poi a stufare i funghi in poco olio, sfumando con poco vino fino a cottura.
Quando è cotto l'arrosto, togliere lo speck e frullarlo fino ad ottenere una salsetta un po' rustica, da aggiungere al fondo di cottura che avrete filtrato. Affettare la carne in fette non troppo sottili e infine, ma non meno importante, comporre il piatto.