30 giugno 2012

Scarpinòcc di Parre



Sono una sorta di casoncelli bergamaschi, realizzati con ingredienti rustici e davvero molto semplici, quasi poveri. Sono una preparazione antica e tipica di Parre, piccolo paese nella medio-alta Valle Seriana, incastonato in mezzo ai monti della fascia prealpina delle Orobie. Qui non c'è mai stata la possibilità di grandi coltivazioni. Si tenevano -e si tengono tutt'ora- animali come le galline, i conigli, qualche mucca per i più fortunati e per il resto, l'orto poteva offrire un buon supporto nelle stagioni propizie.
Ecco perché la pasta fatta in casa da queste parti, utilizza pochissime uova rispetto al peso della farina, ma integra l'impasto con latte e burro, che sono prodotti locali e d'uso comune. Per il ripieno, niente carne perché era preziosa, ma solo pane raffermo grattugiato, formaggio del posto a pasta dura tipo il Grana, burro, latte, aglio, prezzemolo e, giusto per un tocco più saporito, il mix di spezie più classico che esista: noce moscata, cannella, chiodi di garofano, anice stellato e coriandolo, o più semplicemente "una bustina di spezie La Saporita", che ancora si può trovare presso il negozio di alimentari del mio paesello, anche se non abito a Parre :)
Un fattore caratterizza gli Scarpinocc e che dà loro il nome, è la forma, che ricorda antiche calzature realizzate in panno, una sorta di babbucce il cui nome era appunto "scarpinocc", da pronunciare con le doppie c finali dolci, alla maniera di ciCCia.
Qui non ho messo alcuna foto del piatto fatto, perché si servono rigorosamente con burro e salvia, al limite volendo uscire dal magro che essi rappresentano, si può aggiungere della pancetta a cubetti, che ne esalta il gusto complessivamente molto casereccio. Sono proprio buoni!

Scarpinòcc di Parre



pasta fresca
400 gr. farina 00 mista 0
1 uovo
160 ml. latte
2 cucchiai di burro sciolto

ripieno
250 gr. grana padano grattugiato
150 gr. pane grattugiato
latte circa 100 ml.
1 cucchiaio di burro sciolto
1/2 spicchio d'aglio
 20 gr. prezzemolo tritatissimo
1 bustina mix spezie (io "La Saporita", con
cannella, chiodi garofano, anice stellato, noce moscata, coriandolo)
 
Preparare la pasta fresca: amalgamare bene in una ciotola con una forchetta, continuare poi rovesciando l'impasto sul piano di lavoro infarinato e lavorare bene. Se rimane troppo appiccicoso, integrare con della farina che viavia verrà incorporata. Io però uso il mio magico Bimby, che in 30 secondi a vel. 5 e senza sporcare nulla, mi regala una meravigliosa palla di pasta fresca ed elastica, pronta per riposare in frigo una mezzoretta. Attenzione ad avvolgere la pasta in pellicola trasparente a contatto, la manterrà morbida ed umida
Nel frattempo, preparare il ripieno: anche per questo, adopero il bimby. Procedo prima con il pane secco fatto a pezzetti ed il prezzemolo tritato e l'aglio, mando a vel. 7/8 fino a polverizzare il tutto. Poi aggiungo il grana fatto a pezzetti, vel. 7/8 fino a che sia ben grattugiato. Poi procedo con il burro, le spezie ed il latte, che metto per ultimo perché mi regolo ad occhio, a raggiungere la consistenza ancora briciolosa ma sufficientemente umida da restare un bocconcino compatto.
A questo punto, procedere tirando la sfoglia con la macchinetta: io ho una Atlas Marcato, che arriva fino al n° 7  con spessori sottilissimi. Per gli scapinocc mi fermo al 5, spessore che in cottura rende al raviolo  una certa sostanza. Man mano che tiro una striscia, la dispongo subito su un vassoio di cartone infarinato, metto ordinatamente il ripieno, in quantità pari ad una ciliegia per ognuno, sovrapponendo una seconda striscia ed avendo cura di sigillare bene i bordi senza inglobare aria: altrimenti in cottura l'aria si dilata e si aprirebbero.
Vanno cotti in acqua bollente, un po' per volta, solo pochissimi minuti, poi si raccolgono con una schiumarola e si tengono in caldo in una padella bassa e larga con già preparato il burro fuso con la salvia ben croccante.
Vanno tagliati con un tagliapasta dai bordi sagomati, e poi vanno quasi ripiegati su sé stessi, premendo questa forma con un dito al centro.

Ecco fatti i nostri bellissimi Scarpinòcc!


Questa ricetta è per Danita del blog "le leccornie di Danita", per il suo contest "Ricette d'Italia"


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28 giugno 2012

Petali nel Piatto... un fiore per i Vincitori

Anche questo mese ci avete fatte sognare..., anche questo mise ci avete portate lontanto, chi per un viaggio, chi per un libro, chi per il ricordo di un profumo o la passione per un colore... è stato meraviglioso leggere i vostri post ed essere accompagnate, io e Valentina, in questo "giro" che ciascuno di voi ha fatto, talvolta anche con sforzo ed andando contro una propria convinzione, per arrivare a concepire di mangiare dei fiori! Quindi poi andare a cercarli, questi benedetti fiori commestibili e pure procurare (nonché in certi casi anche indagare scientificamente!) che fossero buoni e non inquinati :).
La lista con le ricette partecipanti resterà un punto di riferimento, spero, per chi tra voi vorrà cogliere qualche spunto alternativo e scegliere qualche ricetta da ripetere... io lo sto già facendo, perché ci sono dei fiori insospettabilmente edibili e molto scenografici, oltre che ricette bellissime.

Scegliere, come sempre, non è facilissimo, noi abbiamo lasciato vibrare il cuore e ci siamo lasciate meravigliare dalla vostra sensibilità. Quindi abbiamo scelto

 primo posto


Pollo in couscous e babaganoush ai fiori di sambuco
di Staffetta in cucina
una preparazione affascinante, complice forse la passione per le cose esotiche e per gli abbinamenti sorprendenti, profumata con un fiore da noi molto comune, selvatico e fragrante

secondo posto


Petali di merluzzo marinati, con fiori di limone e fragole
di Chicche di Kika  un uso del fiore in perfetta sintonia con il resto del piatto, dato che il limone si usa per marinare il pesce, e poi è un fiore il cui gusto si sposa perfettaemnte con il pesce

terzo posto

 Pancakes con misticanza di fiori secchi
di Sapori di Elisa

ci piace che un pancake possa essere "fiorito" per tutto l'anno e con il mix di fiori secchi :) è possibile!!

Coppa "trasparenze"
a parimerito


 Gelatina di Gelsomino
di Leivinvita
una preparazione dall'aspetto così etereo, che cerca di imprigionare in sé un profumo che -si spera- sia un poco rimasto nelle trasparenze di questa gelatina, così romantica!



quel fiore in trasparenza nella pasta mi ha conquistato, come poi anche il resto della preparazione


Coppa "profumo di lavanda"
a parimerito tra

Fiore di frutta alla lavanda
di Babà che bontà 
 e la Torta Magica
di Il colore della curcuma
.. ragazze, per me è stata una vera rivelazione profumare la crema pasticcera anche con qualcosa di diverso dalla vaniglia e/o limone... Sapete quando proprio non ci si pensava!
Un grandissimo Grazie a tutti i partecipanti, ora vediamo anche qualche bel menù da Valentina e poi, appuntamento con tutti quanti il primo di Luglio!

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27 giugno 2012

Istria, un capolavoro in blu

Quando ho letto del contest di Ambra e Claudia ho subito ripensato alle vancaze di un lontano anno 2000, in compagnia di cari amici. Il luogo esatto del soggiorno era Pola, una città a dire il vero poco
turistica, nonostante le sue tracce di antiche rovine Romane, se consideriamo in confronto le altre zone dell'Istria, che a livello paesaggistico sono delle "perle".
Rovigno, tanto per citarne una nota, è davvero una cittadina piacevole, piena di minuscole strade e viottoli stretti tra le case di pietra, che lasciano ancora qualche piccolo angolo ombroso da godere nei pomeriggi estivi. Ho ancora, da qualche parte delle foto, non ancora in digitale, scattate sul campanile della Chiesa di Sant'Eufemia.
Un giorno, guardando la cartina, ci siamo fatti incuriosire da Cres, una piccola isola che si trova a sud est della penisola istriana. La sua forma molto stretta ed allungata, percorsa da un'unica strada, ci ha spinti a visitarla portandoci appresso le nostre biciclette. Abbiamo lasciato l'auto parcheggiata in prossimità del porto di Brestova e con il traghetto siamo approdati a Porozina. Da lì, una pedalata di circa 25 km. (sotto il sole cocente di un pomeriggio d'agosto... su quest'idea si potrebbe stendere un velo, si!), fino alla cittadina di Cres.
La pedalata è comunque valsa la pena, assolutamente e la ricordo con un certo fascino perchè su quella salita c'è un luogo ben preciso in cui la strada "scollina" dal versante est al versante ovest. In quel punto, che si trova ad una quota di circa 400 mt. s.l.m. lo sguardo abbraccia l'orizzonte cogliendo la lingua di terra che è quest'isola, con il mare a destra e a sinistra... veramente affascinante. Ho ancora delle fotografie della mia vecchia reflex Canon F-1, scattate in due volte, per poter poi avvicinare i due fotogrammi e cercare di rendere l'effetto di quella panoramica unica :)
Dell'Istria, però ricordo in particolare le lunghe attese al ristorante, quando capitava di aspettare una grigliata di pesce anche per un'ora e mezza... Nulla di che, se intanto in buona compagnia si chiacchierava e si gustava quel prosciutto crudo affettato a mano, di cui da allora ho ancora un certo desiderio...!
E' bello, quindi, oggi preparare nella mia cucina bergamasca un piatto in perfetto stile Istriano, il Rizot sa rakovicana, il riso con la polpa di granceola... certo la granceola purtroppo non l'ho trovata, mi sono dovuta accontentare del commercialissimo granchio in scatola, facendo finta che potesse in qualche modo (forse!) ricordare l'originale.
Per "reinterpretare" il piatto senza snaturarlo, ho solo sostituito il riso bianco con la qualità Venere, mentre tra gli ingredienti ho inserito anche delle mazzancolle, giusto solo per dare un poco più forza al gusto del granchio in scatola. Il risultato non poteva che essere un piatto godibilissimo anche nella calura di una sera come questa.

 Rizot sa rakovicana
ovvero
Riso Venere con polpa di 
granchio e mazzancolle




per 6 persone

320 gr. riso Venere
Un litro di fumetto 
(io ho usato del dado apposito, che trovo all'esselunga)
1 spicchio d'aglio
100 gr. polpa di granchio in scatola
(o in alternativa 10 bastoncini di surimi)
dieci - dodici mazzancolle
10 pomodorini ciliegia
olio extrav. buono
un pizzico di peperoncino piccante
prezzemolo

Portare a bollore il brodo di pesce e cuocere il riso venere per circa 18 minuti, controllando comunque la cottura per evitare che i chicci si aprano: diventerebbe brutto.
Nel frattempo, tagliare i pomodorini a cubetti; pulire le mazzancolle da gusci e filo intestinale, lasciando però le codine.
In una pentola bassa tipo saltapasta, scaldare l'olio ed imbiondire l'aglio lasciando lo spicchio intero, con un poco di peperoncino (attenzione dev'essere proprio appena accennato). Saltare quindi i pomodorini, insieme alle mazzancolle ed alla polpa di granchio, regolare di sale. Qui, non avendo trovato la polpa di granchio, ho surrogato con del surimi, ma ovviamente voi potrete fare come vi piace di più.
Nel frattempo, il riso andrà scolato e velocemente saltato in padella con il condimento così preparato.
Controllate il sale e servire con un filo d'olio e un tocco di prezzemolo.
Questa ricetta è per Ambra e Claudia ed il loro "I love Istra"


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23 giugno 2012

Caldissimo... Insalate fresche vi amo!

...Sono sempre freschissime e poi ci vuole così poco! Perfino per una come me, che è già tanto che si ricordi di avere una testa attaccata alle spalle, è bastato poco per passare dalla bustina di 5 cereali da cuocere, a questo piattino molto comfort (nel senso che trovarne un piatto bello fresco in frigo, al rientro da una giornata di queste, afose all'ennesima potenza, è tra le cose più confortevoli che si possano desiderare).
Quando faccio la spesa al supermercato sono sempre curiosa di provare cose nuove, appena trovo qualcosa che proprio non conosco, me lo fiondo nel carrello pensando che prima o poi mi inventerò un piatto.
Prendo anche cose bizzarre e dal gusto a me ignoto, come la salsa wasabi, presa in un impeto di amore per la cucina giapponese ed ancora lì chiusa ad aspettare una degna ricetta... oppure il malto di nocciole, anche quello trovato per caso mentre cercavo il thé matcha al NaturaSi.
Stavolta vado sul semplice e decisamente "sicuro": confezioni da 200 gr. di cinque cereali. Avena, orzo perlato, farro perlato, kamut, riso rosso thai, da cuocere in dieci minuti. Dieci. Minuti.
Ed è proprio vero, in un attimo è pronto, quindi si può prepararlo la sera e lasciarlo poi riposare in frigo. L'indomani si prepara in una grande ciotola, quella che in gergo bergamasco chiamiamo " la consa", il condimento. Magari con l'occasione diamo fondo a qualche mezzo barattolo, ad esempio delle ottime olive nere sott'olio,  una mezza ciotola di fagioli borlotti da finire, una cipollina già iniziata, del pomodoro fresco e qualche pezzettino di peperone dolce e croccante. E un bel pizzicotto di sesamo.

Insalata fredda ai cinque cereali



Tanto avevo in frigo. Invece nel giardino-francobollo ci sono le piantine aromatiche: timo, cipollina, origano, che con un generoso giro d'olio extravergine di quello buono condiranno meravigliosamente questa insalata estiva.
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20 giugno 2012

Suggestioni fiorite... l'aceto ai fiori


Aceto aromatizzato: ai fiori d'erba cipollina e ai petali di rosa... una ricetta non-ricetta, ma queste bottigliette sono così suggestive.. le ho trovate in un negozietto di casalinghi in centro a Bressanone, la scorsa estate mmentre ero in vacanza e me ne sono innamorata. Poi, l'idea di aver usato dei fiori, con quest'effetto così etereo, mi piace troppo!
La versione cipollosa l'ho trovata da Claudia  del blog "il gatto goloso" (grazie!), ma comunque aromatizzare l'aceto davvero richiede pochissimo sforzo, solo la voglia di procurare del buon aceto di mele, magari biologico e poi scatenare un poco la fantasia per gli aromi da usare.
Ho iniziato con i lamponi, e la versione così ottenuta l'ho usata in varie vinaigrette, carpacci , tartare ed anche per la maionese.
Questi invece sono ancora freschi, sia per l'imbottigliamento, sia anche per il gusto.


Aceto ai fiori di...

... ai fiori d'erba cipollina

... ai petali di rosa

250 ml. aceto di mele
due manciate di fiori 
(scegliete in base al vostro gusto...)
tempo e pazienza

Lavare i fiori ed asciugarli al meglio. Mettere l'aceto in un contenitore che possa poi contenere anche il volume complessivo dei fiori. Chiudere il contenitore con della pellicola trasparente, sigillando bene i bordi e lasciare in infusione, a macerare per circa due settimane in un armadietto, o comunque al buio. Ogni tanto scuotere il contenitore.
Passato questo tempo, filtrare l'aceto passandolo attraverso un colino anche a maglie grosse, poi però al momento di imbottigliarlo, mettere un paio di garze sterili (o anche solo uno scottex ripiegato un paio di volte) sul fonto del colino per filtrare definitivamente da tutte le impurità... Semplice, no?
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16 giugno 2012

Tartare di tonno con lamponi e pesto di menta



...una settimana lontano dai fornelli.. mi pare incredibile ma è vero!
Però tra i tanti impegni di cui ci si fa carico, che a volte posso anche essere "procrastinati" con buona pace delle nostre menti oberate, ci sono invece quelli che vanno presi in mano proprio in quel certo momento e non più in là o quando siamo mentalmente più disposti. Capita anche a voi?
Così è stato quest'ultima settimana, in cui ho potuto a malapena guardare le ricette del nostro Colors & Food, aggiornare la lista e poco altro... e per ben due sere abbiamo preso pizza d'asporto...
Pazienza, ora siamo a sabato e riparto, spero meglio e meno oberata :)

In effetti, questa è una ricetta preparata già da giorni, ma non c'è stato nemmeno il tempo, né l'energia, per fare un post!

Tartare di tonno ai lamponi
e pesto di menta


dosi per 4 porzioni
1 fetta tonno fresco - circa 400 gr.
olio extrav. buono, aceto di lamponi*
sale "Fleur de sel", pepe di Szechuan
qualche lampone per decorare

Pesto di menta


dosi a occhio
pinoli (circa un cucchiaio)
menta (una manciata)
olio extravergine
sale


*Aceto di lamponi: farlo è molto semplice, in rete si trovano varie ricette; io avevo dell'aceto di mele biologico, circa 300 ml. e ci ho messo una ventina di lamponi ed un cucchiaino di zucchero (io zucchero di canna ). Va lasciato in infusione al buio per un paio di settimane, scuotendo bottiglia ogni tanto. Filtrare bene dai lamponi prima di usarlo. E' aromatico, aggiunge una nota piacevole alle preparazioni. In alternativa potrete usare del succo di limone, di arancio, di lime o di pompelmo... scatenate la fantasia!

Prima di tutto il tonno: poiché va consumato crudo, bisogna passarlo in freezer per almeno una giornata, per evitare il rischio di Anisakis.
Quindi, una volta scongelato, tagliarlo a dadini piccoli e metterlo a riposare in una marinata, preparata con qualche cucchiaio di aceto di lamponi* e dell'olio extravergine, il migliore che avete, per queste preparazioni è fondamentale la qualità degli ingredienti. Io ho usato dell'olio del Garda, fantastico!
Mentre il tonno riposa in frigo, preparate il pesto, mettendo i pinoli in un piccolo frullatore, azionate e riducete in farina, poi aggiungete le foglie di menta, pulite ed asciugate, riducete il tutto in poltiglia e a questo punto potete iniziare ad aggiungere l'olio, fino alla consistenza giusta, che è quella cremosa molto simile allo yogurt.

Componete il piatto aiutandovi con un piccolo coppapasta, usando qualche lampone per decorare il tonno. Con il pesto create delle belle gocce tutto intorno e sopra alla tartare, che daranno freschezza all'insieme. Servire freddo.

Mando questa ricetta al contest "Amo i lamponi" di Lara del blog La barchetta di zucchero


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11 giugno 2012

Filetti di sogliola e riso venere... imitando qualcuno!


Girando nei blog degli amici mi capita spesso di trovare delle ricette che mi catturano... le segno, oppure no, non le segno perché mi rimangono talmente impresse che ci torno col pensiero per un po', fin quando arriva anche il loro momento. Non sempre le pubblico, spesso più per mancanza di tempo per fare qualche foto decente, ma sempre riporto il mio commento al blog amico che mi ha regalato un momento di piacere.
Questa volta, complice il nuovo obiettivo che mio marito mi ha regalato per il compleanno, un 50 mm. luminosissimo, ho potuto avere luce anche all'ora tarda a cui mi sono sbrigata, quindi... cara Carla, la mia "arbanella di basilico" preferita :) questa volta è il tuo turno!
Da gennaio avevo in testa di provare due ricette che ci ha inviato per il contest Colors & Food Balck & White, il branzino marinato ed i croissant alle erbe aromatiche.
Ieri mi sono organizzata, ho fatto la spesa, ma non ho trovato il branzino :( Pazienza, mi dico, ripiegherò su dei filetti di platessa e mi arrangerò.
Così è stato. QUI c'è la ricetta di Carla per il branzino,  QUI invece la ricetta originale dei croissant
In entrambe ho apportato qualche personalizzazione, più legata agli ingredienti che avevo in dispensa ed in frigo, ma senza tradire le ricette e la fattura complessiva dei piatti. Che dire, se non Grazie Carla, sono ricette fantastiche!


 Riso Venere con Filetti di platessa 
in olio aromatizzato


dosi per due
180 gr. riso Venere
500 ml. fumetto di pesce
(io fatto con una confezione simil-dado per
fumetto che trovo all'Esselunga)
3 filetti di Platessa ( o due di Branzino)
100 ml olio extravergine, scorze di limone, aglio
pinoli (dimenticati per distrazione)

Il riso va bollito nel brodo di pesce. Serviranno circa 15 - 16 min. Mentre l'acqua va a bollore, preparare i filetti. In una ciotolina, mettere l'olio con uno spicchio d'aglio tritato grossolanamente, e le scorze di limone tagliate con il rigalimoni. Tagliare in due i filetti di platessa, pennellarli con l'olio aromatizzato, aggiungendo un poco anche delle scorze. Salarli ed arrotolarli, fermandoli con uno stecchino per mantenere la forma in cottura. Disporli dentro una vaporiera, su un foglio di carta forno. Cospargerli ancora con qualche goccia d'olio e cuocerli non più di 8 - 9 minuti.
Scolare il riso al dente, condirlo con un filo d'olio aromatizzato e presentarlo aiutandosi con un coppapasta, se vi piace, disponendo sopra i rotolini di pesce.
Carla aveva scaldato l'olio con aglio e limone, fino a 60°, aveva immerso i filetti di branzino fino a raffreddare. Io, data la consistenza leggera della platessa ho avuto timore che si impregnasse troppo dell'olio per la marinatura.


Croissant alle erbe aromatiche
e fiori d'erba cipollina


250 gr. farina 00
120 gr. latte (io siero di latte)
30 gr. burro (qui, burro aromatizzato *
con fiori d'erba cipollina)
10 gr. lievito di birra
1 cucchiaino zucchero
1 cucchiaino sale
1 cucchiaio erbe aromatiche 
(timo, salvia, rosmarino)
1 albume

* ho apportato questa modesta variante all'originale che prevede olio e non burro: avevo del latticello da impiegare, che era il residuo rimasto dopo aver ottenuto del burro da una confezione di panna fresca, aromatizzata con i fiori di erba cipollina. Quindi ho sostituito l'olio con una piccola dose di questo burro... vi dico solo che i croissant preparati erano sedici e che il mio bambino piccolo, mentre preparavo la cena, di nascosto se ne è sbafati sei.. SEI! In pratica quasi una cena, per lui :)
Il procedimento è il solito per gli impasti lievitati: in latte tiepido e zucchero stemperare il lievito. Aggiungere la farina, il sale, l'albume ed il burro sciolto. Lavorare bene l'impasto. Io faccio tutto con il bimby. Formare una palla, che avrà una consistenza molto morbida, porla in una ciotola a lievitare in luogo tiepido fino a raddoppio del volume. Suddividere in otto palline, ciascuna andrà appiattita in un dischetto diametro circa una spanna. Sovrapporre bene gli otto dischetti, cospargere tra uno e l'altro un poco di erbette aromatiche, perfette quelle del balcone, ma in mancanza, anche quelle secche in vendita al super.
Alla fine si otterrà una pila di dischetti, appiattirla in un unico disco ampio circa due spanne e spesso circa mezzo centimetro.
Tagliare il disco come fosse una torta, ottenendo delle "fettine" che in realtà sono dei triangoli molto molto alungati. Arrotolarli uno per volta, partendo dalla base verso la punta.
Io ho preferito lasciarli lievitare ancora un quarto d'ora prima di cuocerli. E li ho infornati a freddo, portando poi il forno a 200 ° ventilato... cottura 16 min. complessivi. Rimangono molto molto morbidi e leggermente colorati fuori, non amo molto pennellare con il tuorlo.
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8 giugno 2012

Gnocchi di ricotta e petali di viola

...gnocchi con ricotta e petali di viole, impiattati con fiori di malva e di erba cipollina

Proseguo sulla "strada fiorita"... questo mese di giugno vorrei riuscire a proporre solo ricette che possano essere fonte d'ispirazione per chi vorrebbe partecipare al contest ma non ha mai usato fiori in cucina.
Oggi voglio condividere questa mia piccola sperimentazione, che ho trovato molto interessante e passibile di personalizzazione su più livelli.  La ricetta originale viene da un vecchio ricettario bimby tutto sui Fiori, magicamente saltato fuori da un'operazione di pulizia-armadietti di mia mamma (...incredibile ma vero, pareva a lei troppo carino per finire in pattumiera!)
Sul ricettario viene proposta in versione "polpette" e tra gli ingredienti sono presenti fiori di peonia.
Non disponendone, ho optato per le viole del pensiero. La scorta di fiori fatta nei giorni scorsi era davvero abbondante, le violette si sono mantenute molto bene in una piccola bottiglietta d'acqua, avendo avuto l'accortezza di raccoglierle con qualche centimetro di stelo verde.
La mia prima variante dunque riguarda il fiore: il colore è rimasto un delicatissimo rosa, che si è mantenuto anche durante la cottura -al vapore-. Però devo dire che la consistenza piuttosto morbida ed anche la difficoltà di gestione per impiattare queste polpette, mi ha fatto propendere per considerarne le dosi più adatte ad un ripieno per dei ravioli.
Dunque ho deciso si servirle condite con poco burro, aromatizzato al timo e con qualche fiorellino di cipollina. E' stato il nostro pranzo di oggi e... udite udite, mio figliol-one l'ha spazzolato in un nano-secondo, decretanto il successo delle varianti.
Avendone poi avanzato ancora  piccola quantità, ho provato ad aggiungere della farina, con l'obiettivo di ottenere un impasto che in cottura rimanesse più sodo. Anche qui, obiettivo raggiunto alla grande.
Ecco come ti trasformo una polpetta in gnocco :)) Più avanti, anche la versione raviolo... promesso!

Gnocchi alla ricotta
con petali di viole*
timo e fiori d'erba cipollina



dosi per tre porzioni
150 gr ricotta vaccina
100 gr. prosciutto cotto
80 gr. farina 00 (io di riso)
regolatevi però secondo la consistenza 
che preferite, io comunque morbida
40 gr. parmigiano grattugiato
1 albume
(da galline felici del paesello)
10-12 fiori di viola del pensiero*
*potrete usare petali a vostra discrezione
in quantità pari a una iccola ciotola da colazione

Inserire il parmigiano nel bimby e grattugiarlo a vel. turbo. Aggiungere il prosciutto cotto e tritarlo per qualche secondo a vel. 5. Procedere con i fiori (precedentemente lavati e delicatamente messi su un foglio di carta assorbente) che vanno tritati bene a vel. 5.
A questo punto dovreste avere un composto molto omogeneo e di un bellissimo colore rosa acceso. Aggiungere ricotta, tuorlo e farina, per 30 sec. vel. 4. Se vi pare troppo morbido, aggiungete farina, ma attenzione perché poi in cottura gli gnocchi induriscono!
Rovesciare l'impasto sul piano infarinato e formare una palla, da suddividere in pezzetdella grandezza di un mandarino, lavorati rotolandoli piano piano fino ad ottenere dei filoncini poco più grossi di un grissino. Tagliateli tocchetti da circa 1 cm. e passateli in un vassoio infarinato.
Predisponete una pentola bassa e larga, un saltapasta, dove va sciolto del burro, con le foglioline di timo ed i fiorellini di cipollina.

Vanno cotti, un po' per volta in acqua bollente per circa 2-3 min., tolti con una schiumarola man mano che salgono in superficie e tenuti in caldo nella pentola con il burro. Solo al momento di impiattare date colpo di fiamma e rigirateli bene nel condimento.


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5 giugno 2012

Pasta con i fiori, ai fiori di cipollina



...e dato che oggi a pranzo abbiamo onorato la pasta fresca con i petali, non potevo lasciarvi senza una foto anche del "piatto fatto", se non altro per condividere l'effetto post cottura.
Alcuni quadrotti tendono a gonfiarsi in cottura, ma è un effetto minimo, dato che facendola ho avuto attenzione a passare il mattarello in modo da far uscire eventuali bollicine d'aria tra sfoglia e petali.



QUI trovate la ricetta della pasta fresca. L'ho confezionata ieri sera e lasciata in frigo fino al momento di cuocerla, dunque si è leggermente seccata. Ha richiesto circa 4 min. di cottura, ma raccomando sempre che ciascuno si regoli secodo il prorpio fuoco ed il proprio gusto. Per il condimento, semplice burro scaldato con dei fiorellini d'erba cipollina, circa un bulbetto per ogni porzione di pasta, tenendone alcuni per la decorazione del piatto. Ho anche aggiunto anche qualche filino di erba cipollina tritata ed una spolverata di pepe di Szechuan.


I fiori utilizzati qui, li ho presi dal giardino di casa dei miei genitori, tutti ad esclusione della Malva (quella che compare anche sul piatto), che invece ho trovato lungo il bordo di uno sterrato praticamente in disuso.
In particolare, abbiamo tantissime viole, anche di colori meravigliosi e strani, tipo l'arancione... sono state acquistate dal fiorista e piantate un mesetto fa nelle aiuole dalla mia mamma. Le rose, la cipollina e la lavanda invece sono ormai un must, cespugli vecchi quasi quanto me ;)


E' possibile acquistare fiori edibili presso alcuni fruttivendoli ben forniti, anche se io credo che frequentare qualche sentiero appena fuori paese possa portare occasione non solo di trovare fiori belli e buoni, ma di un'ottima boccata d'aria fresca e leggera!

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Petali... nella pasta!



Una ricetta semplice, solo un po' lunga da realizzare da un punto di vista manuale, ma con un poco di pazienza e sarete ripagati alla grande... l'effetto di questa pasta con i petali dai colori brillanti, posti tra due sfogline, vi assicuro, ha un suo fascino.
Avevo visto questa realizzazione su un blog, nei mei primi giri nel blog-mondo, senza però purtroppo prendere nota del nome. Ora, se tra voi ci sarà chi si ricorda, o meglio anche chi l'ha già fatta, me lo faccia presente ed io metterò il link :)
Intanto, questa e la ricetta della mia versione, dove ho utilizzato solo albumi per timore che con il tuorlo si spegnesse troppo la tonalità dei petali in cottura. QUI potrete trovare il post del "piatto fatto"


Pasta fresca con i petali di fiori eduli



fiori eduli (commestibili)*
di viola, rosa rossa, 
rosa canina, lavanda  e malva
per la pasta
100 gr farina 00
100 gr. faina di semola di grano duro
3 albumi di uova codice 1 (circa 110 gr)
un pizzico di sale
poco olio

*I fiori utilizzati qui, li ho presi dal giardino di casa dei miei genitori, tutti ad esclusione della Malva, che invece ho trovato lungo il bordo di uno sterrato praticamente in disuso.



Impastare bene (io con il bimby) gli ingredienti per la pasta, ad esclusione dei petali. Raccogliere l'impasto a palla ed avvolgerlo in una pellicola, lasciarlo riposare in frigo per almeno mezz'ora.
Procedere a tirare la pasta: ho usato la macchinetta Marcato. Staccando dei pezzetti grandi come un mandarino, passarli ripetutamente fino al n° 6, ottenendo delle strisce larghe quanto i rulli della macchinetta e lunghe... diciamo un bel pò. Disporre sulle strisce, uno per volta i petali, in doppia fila. Mettere poi una seconda striscia di pasta sopra, cercando delicatamente di mantenere ordinate le file di petali e facendo aderire tra loro gli strati di sfoglia. Ripassare con il mattarello infarinando di farina di semola, in maniera da sigillare bene i due strati, poi con la rotella dentata ritagliare i quadretti di pasta, in maniera che dentro ciascuno rimanga un petalo.
Consiglio di procedere all'operazione petali, appena tirata la striscia di sfoglia... quella leggera umidità che ha aiuta molro l'adesione tra i due strati sovrapposti. Se si tirassero tutte le strisce e si procedesse solo dopo a disporre petali ed assemblare strati, la pasta inizierebbe a seccare rendendo tutto più difficile. Si può conservare anche un paio di giorni al fresco. Vi aspettiamo dunque sempre più numerosi!

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3 giugno 2012

Insolita insalata di quinoa...e tanto Ben-essere


Ieri è stata una bellissima giornata, non solo per il bellissimo e caldo Sole che ci ha accompagnati, ma per il pic-nic con le amiche d'eccezione (sorrisone prima di citarle...)  Chiara e Marinella, carissime blogger con cui sono scattate alchimie sottili che sono andate oltre lo schermo per toccare la vita quotidiana e di condivisione.
Oggi abbiamo steso le nostre copertine, chiacchierando di ricette, di foto, di lavoro e di figli bulldozer, curando la nostra cagnolina piena di verve, godendo dolcemente il sole ed il rumore del Serio. Abbiamo stappato un buon vinello rosso e finalmente aperto i nostri piccoli scrigni, preparati proprio sapendo che ad assaggiarli ci sarebbero state bocche addestrate a capire il cibo. Devo dire che cucinare per la famiglia e per gli amici mi ha comunque sempre dato soddisfazione, ma questa volta è stato diverso, bello... Mi sono gustata il Danubio di Marinella, come anche la sua insalata con le lenticchie. Ottimo e molto molto fresco il riso pilaf con zucchine, zenzero, pinoli e menta di Chiara..
Io invece mi sono buttata su una sperimentazione, nata un po' per caso mentre rileggevo il contest di Claudia del blog Verdecardamomo con la lista dei "magnifici venti" ingredienti di Marco Bianchi.
Il programma che Bianchi cura per Sky, ha sempre stuzzicato la mia attenzione perché vengo da un'adolescenza passata a combattere con quei pochi chili che ritenevo essere di troppo, accompagnata da una mamma che non ha mai avuto molta attenzione al sistema alimentare in genere. Guardare le puntate del format in TV mi fa sentire quasi parte in causa, come se in segreto immmaginassi che se un Marco Bianchi avesse dato, al tempo qualche dritta ai miei familiari, forse anche la mia mamma avrebbe preso più consapevolezza del valore del cibo in senso più profondo. Chissà, magari si sarebbe potuta evitare la montagna di acciacchi che oggi la stringe come in una morsa, acciacchi quasi totalmente legati ad una cattiva alimentazione.
Nella lista dei magnifici venti che Claudia riporta, ho trovato al primo posto la quinoa e subito mi sono ricordata di quel mezzo pacchetto che avevo in dispensa ancora da finire. Bene, mi son detta, è giunta la sua ora.
Dunque ho scelto dalla lista altri ingredienti, abbinati in maniera un po' bizzarra ma gradita dalle mie amiche, ed eccomi qua a proporre questo freschissimo bicchierino anche a Claudia. Una buona (e bella) ricetta del Benessere.

Insalata di quinoa


150 gr. quinoa
una manciata di pomodorini
2 albicocche
erba cipollina e timo
olio di lino
olio extravergine
sale e pepe

Per preparare la quinoa ho adottato il sistema che uso anche per il cuscus: scaldare poco olio extravergine in una pentola antiaderente, tostare la quinoa per alcuni minuti e poi aggiungere acqua tiepida. La dose di riferimento riportata dal pacchetto parla di un volume d'acqua doppio della quinoa. Io però ne ho aggiunta di meno, perché volevo mantenere una certa fragranza evitando l'effetto "pastone". Ho regolato di sale e lasciato a fuoco basso fino a che l'acqua si è assorbita tutta. Allontanare dal fuoco e tenere sgranato ogni tanto la quinoa mentre si raffredda. Si può preparare anche il giorno prima; mantenere al freddo fino al momento di realizzare l'insalata.
Tagliare a cubetti i pomodorini e l'albicocca, tagliare finemente il timo e l'erba cipollina, sulla cui dose consiglio di abbondare: non ho messo direttamnete la cipolla per via dell'albicocca, che non volevo troppo spegnere, però un filo di piccante ci sta bene. Condire con una vinaigrette con il succo di mezzo arancio.
E non mi lascio sfuggire la bellissima occasione per fare uso anche dei fiori... qui un bel fiore di erba cipollina!


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1 giugno 2012

Colors & Food What else? A Giugno... Petali nel piatto!


E' finalmente arrivato un po' di bel tempo ed è possibile riempirsi gli occhi dei brillanti colori della natura, che con i suoi fiori profumati ci delizia ogni anno.
Io li adoro, i fiori. A volte, in questo periodo di grandi fioriture, mi succede spesso perfino di distogliere gli occhi dalla guida, mentre sono in auto, per curiosare qua e là i meravigliosi colori che punteggiano il paesaggio e le siepi dei giardini.
E poi sono molto affascinata dall'uso che storicamente se ne è sempre fatto in cucina... sia che vengano cucinati in maniera classica, oppure vengano messi in infusione o anche solo per un tocco colorato e creativo nel presentare un piatto, la commestibilità dei fiori mi rende curiosa e propensa alla ricerca.
In effetti è molto antica la cultura di riconoscere fiori ed erbe selvatiche, per mangiarli ma soprattutto per beneficiare di talune caratterisitche terapeutiche, da sempre note... Oggi purtroppo si è un po' persa questa conoscenza, si è perso questo preziosissimo sapere.
E' un po' anche in quest'ottica che nasce il tema di questo mese. Non si tratterà dunque di cercare ingredienti e ricette secondo un colore, ma piuttosto cercare dei fiori che possano essere mangiati.
Nella maniera più semplice, potranno essere solo cromatici e per così dire "di abbellimento" alla presentazione... una questione principalmente estetica, anche se i fiori, pur solo appoggiati sulla pietanza, possono andare oltre il semplice abbellimento finale.  A questo proposito ricordo un meraviglioso risotto mangiato anni fa in un ristorante stellato: con gamberi e del pesto di basilico preparato senz'aglio... ma nella presentazione c'erano dei fiorellini di aglio orsino, che potevano con la loro delicatezza esaltare il gusto del pesto. Era bellissimo e soprattutto leggero nel gusto!
Se però vorrete approfondire anche per vostro arricchimento l'uso dei petali nelle pietanze, ben vengano quelle preparazioni che includono fiori negli impasti, nelle creme, in cottura, negli infusi per il vapore, nelle salse di accompagnamento, nei triti aromatici... Scatenate il vostro neurone, forza!
Valentina ed io, sappiamo che questa sfida si presenta apparentemente più difficile delle altre, ma una delle nostre finalità è anche quella di scoprire, e farVI scoprire, "nuovi orizzonti" e non ho dubbi che sarete capaci di piccole opere d'arte.
Un grandissimo Grazie per l'entusiasmo con il quale, sempre, accogliete le nostre proposte.

INTEGRAZIONE IMPORTANTE:
ammesso l'uso di fiori secchi, di prodotti che contengono fiori (come gelatine e marmellate..), 
di liquori e distillati, di essenze di fiori in genere.

Ecco un piccolo "remind" delle regole di base:

1)      Inserire il link alle vostre ricette (numero aperto) a commento di questo post dal 5 al 25 del mese corrente;
2)      Possono partecipare solo i possessori di un blog;
3)      Inserire il banner qui sopra (relativo al tema del mese) nel post della ricetta partecipante e nella home del vostro blog (oppure nella pagina dedicata ai contest);
4)      Valgono le ricette postate dopo la pubblicazione di questo post, quindi dopo il primo giorno del mese;
 Potete partecipare anche ad altri contest contemporaneamente con la ricetta che proponete;


I partecipanti:

1)   Gelato all'acacia di Staffetta in cucina
2)   Frittura di verdure miste di Cocogianni o Cuoco Gianni
3)   Petali di merluzzo marinato di Chicche di Kika
4)   Risotto ai fiori di zucchina di Nidi e Nodi
5)   Peperoni ripieni alle primule di La bottega delle ricette
6)   Minicheese cake di nespole al gelsomino di Stomondoequellaltro
7)   Fusilli in fiore di Gli assaggi di Tonia
8)   Carpaccio di intreccio fiorito di Le leccornie di Danita
9)   Lumaconi con ripieno alla lavanda di Sapori in concerto
10) Biscotti alla lavanda di Pasticci e Pasticcini
11) Lasagne con fiori di zucchina e gamberi di Pane e acqua
12) Cheesecake alla pesca e fiori di pesco di Briciole di delizie
13) Branzino e crema di patate ai fiori di gelsomino di Arbanella di basilico
14) Grissini fior di lavanda di Una cena con Enrica
15) Bavarese al gelsomino di Nidi e Nodi
16) Ghiaccioli di Petali di rose di Dolci Armonie
17) Hamburger di pollo ai Nasturzi di Lasagna pazza
18) Pollo croccante in couscous e babaganoush ai fiori di sambuco - Staffetta in cucina
19) Tris di fiori di zucchina ripieni di Arbanella di basilico
20) Creme bruleé alla lavanda di Penna e forchetta
21) Risotti di fiori Multicolor di Lasagnapazza
22) Cheesecake all'albicocca con violetta di Le leccornie di Danita
23) Fiori di glicine in pastella di Sere in cucina
24) Frittatina di fiori di zucca ripieni  di La mia cucina improvvisata
25) Reginette alle begonie di Lasagnapazza
26) Mele ripiene in cestini croccanti e petali di rosa di Kucina di Kiara
27) Insalata fiorita, di fiori di zucca di Insalatamista
28) Risotto con zucchine, fiordizucchina e basilico di la cicina di zia Simonetta
29) Risotto al caprino con rose ed erba cipollina di Mamma Papera
30) Sformatino di fiori di zucchina di la cucina di Monique
31) Chips con lavanda di Sapori in concerto
32) Risotto alla lavanda di Sapori in concerto
33) Pancake con misticanza di fiori di Sapori di Elisa
34) Ciambella di fiori al tiglio di Viola di campagna
35) Farfalle la ricotta ai fiori di timo di I dolci nella mente
36) Creme bruleé ai fiori di lavanda di L'albero della carambola
37) Cheesecake alle fragole e lavanda di Arbanella di basilico
38) Torta cioccolato e menta con fiori di menta di Chatapoche
39) Marmellata di petali di rose alla cannella di Indovina chi viene a cena
40) Petit pots alla lavanda di Menù turistico
41) Torta con fiori di zucchina di Una stella tra i fornelli
42) Rotolo di frittata con fiori di tiglio di Viola di campagna
43) Fiore di frutta alla lavanda di Babà che bontà
44) Cake pesche e lavanda di Cucchiaio e pentolone
45) Bicchierino all'albicocca di Cucchiaio e pentolone
46) Risotto alle rose di Zibaldone culinario
47) Vellutata di piselli ai fiori di Come un fiorellino di rosmarino
48) Pollo alle rose di Il colore della curcuma
49) Cupcake ai semi di papavero ed ibisco di Il bosco di Alici
50) Risotto alla borragine di Crumpets and Co.
51) Crumble di pesche alla lavanda di Julie and Julia cooking
52) Il inguaggio segreto dei fiori di Leivinvita
53) Tagliatelle con zucchine e fiori di zucchine di La cucina di zia Simonetta
54) Risotto ai fiori di Hibisco di La cucina di mamma Loredana
55) Polpo m'ama-non m'ama  di lasagna pazza
56) Marmellata di albicocche con la lavanda di Verdecardamomo
57) Torta rovesciata con le pesche e fiori di Ladies Marmalade
58) Riso e grano ai fiori di timo Ladies Marmalade
59) Fiori di zucchina ripieni e fritti di Le mie nuvole di panna
60) Sorbetto al pomplemo rosa e gelatina e spuma di Meditandum
61) Budino di riso ai fiori di malva di Forchettinagiramondo
62) Torta magica al profumo di lavanda di Il colore della curcuma





Fuori concorso
Petali di fiordaliso e rosa canina diCucinaremangiare

E ci siamo anche noi!
Pasta ai fiori di zucca
Pasta fresca con i petali

Infine, alcune immagini di fiori edibili, disponibilissimi ed alla portata di tutti... si tratta di fiori che trovo lungo i miei tragitti casa - lavoro, oppure nei dintorni di casa. Le foto saranno aggiornate ed aggiunte entro oggi o al più tardi domani, poiché ho visto (appunto allungando gli occhi mentre guido) alcuni cespugli che fanno al caso nostro e mi devo organizzare per arrivarci.
Oltre a quelli fotografati, ricordo i più noti: fiori di zucca, di rosmarino, di timo di salvia, di ortica, di rovo, margherite, carciofi, cavolfiori, papaveri, robinia, limone, arancio, salvia selvatica, tiglio, borragine, violette, calendula, nasturzio, gelsomino, topinambur...



ROSA CANINA

ROSA


ERBA CIPOLLINA

LAVANDA


il CAPRIFOGLIO della  MAI- foto di Il colore della curcuma

SAMBUCO

 HELICRYSUM

PAPAVERI DI CAMPO

FIORI DI ROVO - quelli delle more!
MALVA






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