29 febbraio 2012

Grissini e cracker ai semi


Oggi una ricetta che non è "farina del mio sacco", ma piuttosto di quello di Monica, dalla quale ho trovato questa piccola squisitezza che amo molto e che non facevo da troppo tempo.
Detto, fatto.. alcuni giorni fa mi sono buttata ad impastare, arrotolare e rotolare grissini, piccola fatica ripagata poi dal risultato.
Il post è breve perché poi, domani, potrete assaggiare il dip con cui abbiamo onorato cotanta fragranza :)
E stavolta anche i miei figli tanto selettivi hanno fatto manbassa di tutto!
La ricetta è di Monica, io l'ho copiata quasi tale e quale.

Grissini e cracker ai semi



250 gr farina 00
120 ml acqua
15 gr olio di riso
15 gr olio extra vergine di oliva biologico
10 gr lievito di birra
1 cucchiaino sale
semi di zucca biologici
semi di sesamo biologici
sale in grani grossi (qui il Blu di Persia)


Impastare la farina con il lievito precedentemente sciolto in poca acqua tiepida, presa dai 120 gr, poi aggiungere gli oli, il sale ed infine il resto l'acqua, continuando a lavorare fino ad ottenere una palla morbida ed elastica, da lasciar lievitare coperta da un panno asciutto e pulito fino a che non raddoppia il suo volume.
Stendere la pasta con un mattarello e tagliare dei tocchetti, arrotalando ed allungando ogni pezzetto con le dita, formare i grissini, pennellare con olio e rotolarli nei semi a scelta. Disporre poi su una teglia coperta con carta forno.
Una parte dell'impasto, noi l'abbiamo destinata ai cracker: l'abbiamo stesa con il mattarello, pennellando con olio extravergine e pressando bene i semi ed il sale grosso sulla superficie.
Io ho lasciato gonfiare sia grissini che cracker ancora un quarto d'ora, prima di infornare a 200° ventilato per circa 15 min. o comunque vedete voi in base al vostro forno. A me sono venuti fragrantissimi!
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28 febbraio 2012

Colors & food febbraio... And the winners are...?!

Eccoci arrivati alla conclusione del nostro secondo mese in compagnia dei colori. La "mission" era cucinare con lo zafferano uscendo dai soliti schemi a cui la quotidianità ci abitua, ma soprattutto era nella valorizzazione dei nostri piatti con questo meraviglioso colore. Anch'io, molto modestamente devo dire, ho fatto le mie prove per un uso insolito di questo ingrediente, attingendo anche alle idee che ciascuno dei partecipanti ha voluto, con molta passione regalare alla nostra lista. Sono arrivate centododici ricette, un numero da capogiro, veramente oltremodo inaspettato e per il quale Valentina ed io vi ringraziamo di cuore.
Scegliere solo tre ricette da nominare è stato davvero difficile... anche volendo aggiungere qualche nomination con le "coppe", anche segnalando alcune ricette ritenute di spicco per la composizione dei menù, non era davvero possibile gratificare personalmente ciascuno... Sappiate che il vostro lavoro è di spunto e d'ispirazione per moltissime persone che hanno potuto e che in futuro potranno, attingere a questa lista: avete fatto cose magnifiche... Bocconcini e finger pieni di fantasia, paste, gnocchi, Vellutate e Crespelle che sono tutto un sole, carni in filetto, in medaglione e in legatura, filetti di orata, pannacotta, Pane e cracker e cioccolatini fantastici con il dolcissimo e giallo ripieno... e la lista potrebbe continuare all'infinito, così come infinita è la creatività che circola in questo pazzo e stupendo mondo virtuale che è il food-blog, così pieno di passione.

Ed ora i premi:

1° posto:
Baccalà allo zafferano con crumble di ceci e sesamo di Poverimabelliebuoni
Questa preparazione ci ha catturate immediatamente, l'una all'insaputa dell'altra; e nella consultazione finale abbiamo solo convenuto un semplice, ma doveroso, inchino  per Cristina. L'uso insolito dello zafferano, presente sia nel baccalà che nelle briciole di copertura, è stato accostato ad ingredienti classici della tradizione toscana ed anche la presentazione, un crumble, è tanto inusuale quanto sorprendente. Bravissima Cristina!



2° posto: 
Flan di melanzane e menta con crema di burrata allo zafferano di L'angolo di Dafne - il gusto
Una preparazione che parte da materie prime semplici, dove però l'alta qualità è obbligatoria, ed arriva ad un risultato di grande effetto, molto raffinato e presentato in maniera impeccabile, brava Mary!




3° posto: 
Un dessert dove la presenza dello zafferano, che colora ed aromatizza la pavlova, rimane un sottofondo costante mentre si assaporano le pere; ci pare un accostamento molto molto azzeccato!




Ed ecco le coppe!!!


Coppa "creatività" ad Antonella di Sapori in concerto, che con le sue ventisette ricette... si, non ho sbagliato, controllate pure voi, ha sbancato ogni velleità di inventiva pure a Leonardo (da Vinci eh!)





Coppa "eleganza" a Shamira Gatta con il suo Godiva mini cake: troppo bello!



E a "Nidi e nodi" per la sua bellissima presentazione di questa panna cotta dai sapori accostati magnificamente








Coppa "emozione" per Crostata con cioccolato bianco, zafferano e nocciole di Tata Nora, che ha inventato una torta ed una storia che mi hanno commosso, con molto piacere la leggerò ai miei bambini mentre faremo la crostata più dolce di tutta la galassia!




Che dire se non GRAZIE! Ora tutti da Valentina, per i menù in giallo e, dal primo marzo, per il nuovo appuntamento!
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27 febbraio 2012

Patè di trota al mirto in gelatina allo zafferano

 
...perché nella vita da food blogger bisogna saper fare di tutto, quindi anche il paté... che non avevo mai fatto.  E in pieno stile MTChallenge, questo mese il compito era, almeno per me, provarci.
In realtà avevo già preparato delle mousse, che sono però qualcosa di leggeremente differente. Bucci, la vincitrice del mese scorso lo spiega bene nel suo post, a cui non voglio togliere il privilegio di essere molto esaustivo non solo per quel che riguarda il paté, ma anche relativamente al latticello. Questo ingrediente  in rete ricorre spesso, ma da noi non si trova in commercio. E lei ha fatto chiarezza sulla natura e derivazione del latticello.
Ho colto al balzo tutti i suoi suggerimenti riguardo al grasso da aggiungere al paté, il burro nostrano, poiché il farlo in casa non era per me una novità, ma siccome avevo sempre buttato il siero residuo, solo ora mi rendo conto di quanto, a volte, conoscere qualcosa di più sulle materie prime che usiamo potrebbe aiutarci a valorizzare quelli che per noi sono "scarti", e che invece si rivelano essere ancora preziosi.
Per gli abbinamenti, nulla di nuovo. Si dava il caso che avessi una enorme trota in freezer, dono di un collega appassionato di pesca, della cui quantità volevo destinare una parte a qualcosa di diverso che non i soliti tranci. Il paté dunque era già nell'aria prima dell'MTC.
Lo zafferano, invece era il tema in corso per il "colors & food" di febbraio... uniamo l'utile al dilettevole ;)
Il mirto è un abbinamento su cui spendo una parola. Ricordo una fantastica terrina di fois-gras, assaggiata tempo fa in un ristorante di quelli chic, dove mi era stato spiegato che in cottura avevano usato del Passito di Pantelleria, vino poi servito anche in tavola per accompagnare la degustazione. Da una piccola ricerca, ho constatato che spesso per la cottura degli ingredienti principali del paté si usano vini o distillati anche di una certa gradazione, come il cognac, o il marsala... Ed ecco fatto il gioco: siamo in Sardegna con lo zafferano, andiamo con il mirto!
Accompagna il tutto un semplice e rustico pane allo zafferano, preparato con il latticello, l'ingrediente "segreto" che terrò ben presente per le prossime preparazioni!

Paté di trota al mirto in gelatina di zafferano



400 gr. circa trota sfilettata
1 tazzina mirto
acqua quanto basta
1 rametto mirto fresco
240 gr burro fatto in casa
(ottenuto da 500 gr. panna freschissima*)
5 centimetri di una gamba di porro 
(solo la parte bianca e tenerissima)
sale, pepe

per la gelatina di zafferano
150 ml. brodo (io di dado vegetale)
1/2 bustina zafferano
gelatina in fogli ( un foglio da 1,2 gr.)

per il pane allo zafferano
400 gr. farina 00 e Manitoba
260 gr. latticello residuo*
1 cucchiaino sale
1 cucchiaio miele
20 gr. lievito di birra fresco 
( o 8 gr. secco)
1 bustina di zafferano
olio extrav. oliva

Cuocere la trota, completa della pelle, in una pentola bassa e larga coperta dal liquido, mirto + acqua quanto basta a coprire il tutto, sale, pepe e qualche fogliolina di mirto fresco. Servirà davvero poco, circa 10 minuti, ma comunque regolatevi a occhio.
Toglierla dal liquido di cottura e pulirla dalla pelle e da evenutali lische residue.
Nel frattempo ( o anche in precedenza, come preferite) preparare il burro: con le fruste elettriche (o nella planetaria, o con le fruste a mano, o nel bimby con la farfalla) sbattere la panna fino al punto in cui vedrete che il grasso in essa contenuto si raggruma tutto quanto, separandosi dal liquido, il latticello appunto. Procedere a raccogliere il tutto in un grande colino (potete anche riciclare quei cestini di plastica in cui viene confezionata la ricotta fresca) e premerlo in maniera da far uscire il prezioso latticello, che ovviamente andrà raccolto in un recipiente. Con 500 gr. di panna ho ottenuto 240 gr. di burro e circa 260 di latticello.
Nel mixer ho frullato la trota, il burro ed il porro tritato finissimo, aggiungendo un cucchiaio del liquido di cottura ancora tiepido e regolando di sale. A questo punto il paté è pronto, va raccolto in un recipiente e distribuito a rassodare negli stampi che avrete scelto per lo scopo. Io avevo preparato della gelatina il giorno prima, perché avesse il tempo tecnico per solidificare.
Qui si potrebbe aprire un capitolo al solo scopo di spiegare tecniche ed accorgimenti per avvolgere il paté con la gelatina. Sapete che io invece sono molto essenziale e se c'è una cosa che non mi va è dilungarmi troppo a complicare delle spiegazioni a volte anche intuitive.
Mi sono accontentata del topping gelatinoso e l'ho fatto il giorno prima di fare il paté vero e proprio: preparare il brodo vegetale ed aromatizzarlo con lo zafferano. Ancora caldo, sciogliervi la gelatina, precedentemente ammollata in acqua fredda e poi strizzata; disporre questo liquido sul fondo del (o dei) recipiente che conterrà poi il paté. Sottolineo l'accortezza di foderare con pellicola film, che facilita poi la sformatura. Lasciare quindi riposare in frigo anche una notte.
Infine potrete procedere a preparare il paté, che avrà inizialmente una consistenza molto morbida e spalmabile, quindi facilmente maneggiabile al fine di riempire il vostro stampo sul cui fondo giace la gelatina ormai soldificata. Ne ho distribuito in formine di silicone monodose, in formine di ceramica, in unmini stampo da plumcake... insomma ne avevo da spacciare!
Et voilà in frigo fino al momento di servire. Sformare sul piatto da portata, capovolgendo lo stampo ed eliminando delicatamente la pellicola. Servire il paté accompagnato dal pane e palettina spalmatrice... si gusterà chiacchierando , che è un piacere!



Per la preparazione del pane: sciogliere il lievito, lo zafferano ed il miele nel latticello appena intiepidito. Lasciare riposare un quarto d'ora e poi aggiungere le farine setacciate ed il sale. Impastare bene (io sempre col bimby) e poi raccogliere l'impasto, ungerlo bene in olio e porlo a lievitare in forno spento ma con la luce accesa (ambiente a circa 30°) per due ore. Sgonfiare l'impasto, lavorarlo alcuni minuti e procedere dando la dorma desiderata, magari dei bei filoncini. Lasciare lievitare fino a raddoppio di volume, poi cuocere a 180° per circa 25 min. o secondo la forma scelta.

Questa è la mia proposta per l'MTChallenge di febbraio... il paté!

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25 febbraio 2012

Bavarese di topinambour... una ricetta per Loredana

Sempre all'ultimo minuto, ho questo brutto vizio nella mia vita. Anche stavolta mi riduco all'ultimo. Eppure l'ho preparata già da alcuni giorni, scoprendo che la bavarese si conserva, nello stampino di silicone, anche qualche giorno restando perfetta :). Ma nonostante l'ampio (almeno per me) anticipo, oggi scade... ma cosa?
Il The Recipe-tionist ovviamente! E' il gioco ideato da Elifla, dove la vincitrice del mese di gennaio è la bravissima super mamma Loredana.
Questa sua ricetta, data la mia recente passione per il topinambur, mi aveva colpito subito. Sapevo che prima o poi l'avrei provata ed ecco qui, per l'occasione, una ripetizione "per filo e per segno" della sua proposta, con una unica sostituzione, ammessa dal gioco: ho usato i peperoni per la crema di accompagnamento, mentre l'originale prevedeva la zucca. per il resto è tutto identico.
E non ve lo sto nemmeno a dire, è molto particolare, un gusto inaspettato ed una consistenza molto "moussosa"... Grazie Loredana!


Bavarese salata di topinambur con crema di zucca e gorgonzola


  • 250 gr 
  • latte
  • 130 gr topinambur
  • 1 peperone rosso
  • 80 gr panna fresca
  • 20 gr gorgonzola dolce
  • 5 gr gelatina in fogli
  • sale, pepe
Pelare i topinambur, tagliarli a dadini e lessarli 20 min. nel latte salato e mescolato con mezzo litro d'acqua.
Ammollare la gelatina in acqua.
Scolare i topinambur e frullarli con un po' del loro liquido di cottura, unire subito la gelatina strizzata e mescolare con cura per farla sciogliere, lasciar raffreddare.
Montare la panna fino ad avere una consistenza semiliquida, mescolare con i topinambur frullati e distribuire in coppette individuali. Io avevo uno stampo multiplo in silicone per i babà: perfetto! Mi sono venute 8 porzioni precise, con queste dosi. Lasciar raffreddare in qualche ora.

Cuocere il peperone, pulito da semi e filetti e fatto a pezzetti, facendolo saltare in poco olio e d aggiungere acqua e dado vegetale per insaporire, dopo 15' frullare e aggiungere il gorgonzola, frullare ancora.

Liberare le bavaresi dagli stampini (immergendoli in acqua calda per alcuni secondi) e servire con la crema di peperone tiepida.
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22 febbraio 2012

Le " frìtoe"

Il mercoledì delle ceneri... di già?! Oggi è il primo giorno di Quaresima, il primo giorno di magro dopo il grasso Carnevale.
Ma noi lombardi, vicini a volte alle tradizioni milanesi, prendiamo volentieri la scusa del carnevale Ambrosiano, che si conclude il sabato di questa settimana ed approfittiamo ancora qualche giorno per gozzovigliare con frittelle, chiacchiere, frìtole... insomma ancora un po' di festa!

C'è tempo fino a domenica prima di dare spazio alla Quaresima, periodo che da noi per qualcuno ancora significa "impegnarsi" ad un piccolo sacrificio della gola, qualcosa cui normalmente è difficile dire di no; ma diventa importante ritrovare dentro di sé un angolo di disciplina, di rigore e di sfida con sé stessi per rispettare una piccola promessa.
Non è cosa da tutti e per chi deciderà di "fare la quaresima" evitando ogni tipo di dolce, un inchino di grande rispetto. Io ancora non so, da tempo non faccio più un "fioretto" per la mia Quaresima, ma chi può dirlo... ho ancora qualche giorno e intanto mi godo questi dolcissimi saltimbocca. Poi ci penserò :)

La ricetta me l'ha passata mia cognata, originaria di Bassano del Grappa, io l'ho solo riproporzionata nelle quantità, ma non è lontana nei suoi gusti da quella che faceva la mia mamma quando ero piccola. L'unica grande differenza è che la mamma andava a cucchiaiate... ed era infallibile. Oggi però non aveva voglia di rimettersi lì con me a fare i tentativi del caso e allora ecco prontamente la cognata in soccorso.
Questa ricetta potrete trovarla anche su Open Kitchen Magazine di Febbraio

Saltimbocca.. o anche "frìtoe"


dosi per circa 40 saltimbocca
200 gr. farina circa
50 gr. zucchero
3 uova piccole
30 gr. burro
200 ml. latte
2 cucchiai grappa
1 punta di cucchiaino di lievito

Scaldare leggermente il latte con il burro, il sale e lo zucchero. Quando tutto è sciolto, versare la farina in un colpo solo e rimestare velocemente per legare bene il tutto. Lasciar raffreddare, quindi aggiungere le uova, una per volta, e non aggiungere la successiva senza prima aver incorporato bene la precedente.
Aggiungere quindi la grappa ed il lievito. La consistenza della pasta dovrebbe essere molto simile a quella della polenta, piuttosto soda e che possa essere lavorata con i cucchiaini senza gocciolare. Se serve, dunque, aggiungere ancora poca farina, per arrivare a questa consistenza. Lasciare riposare un'oretta.
Scaldare bene l'olio in un recipiente piuttosto stretto ed alto e iniziare la cottura: aiutandovi con due cucchiaini, formare delle palline grandi come un piccolo pomodoro ciliegino, non di più, poiché in cottura lievitano. Lasciar cadere le palline nell'olio e ritirarle quando avranno un bel colore marrone intenso. Porle su fogli di carta assorbente per qualche minuto e poi rotolarle nello zucchero fine. Gustare ancora caldissime.
Piacendo, all'impasto possono essere aggiunti una manciata di uvetta, lasciata ammollare in acqua per mezzora prima dell'uso.

Nota: è importante la dimensione, appunto simile al pomodoro ciliegino, che permette una perfetta cottura anche nel cuore del bocconcino.
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18 febbraio 2012

Risotto al radicchio rosso e crema di carciofi... e il coppapasta che ancora non ho!



La ricetta di questo post è semplice, tranquilla e molto comfort. Se non fosse per quella cremina che l'accompagna, sarebbe un semplice risotto. Cosa goduriosa al palato, ma agli occhi...
Non saprei, ma quando faccio le foto ad un piatto di risotto mi viene da pensare che non è l'abito che fa il monaco. Pare sempre bruttino, scialbo e banale, però... però... un piatto di risotto fatto bene non mi delude mai. E un pochino di apparenza aiuterebbe!
Ora, da quando sono diventata una "blognauta", in rete vedo tante magnifiche presentazioni, non solo per risotti, fatte con l'ausilio di un coppapasta. Ma io proprio non célò e nemmeno riesco a trovarlo in vendita! Sono già stata in tre posti, qui nei dintorni del mio paesello, senza risultati. Dopo questo esperimento del risotto che vedrete qui sotto, sono intenzionata a cercare un sito dove poterne comodamente sceglie di ogni forma e dimensione e poi semplicemente "ordinare"
... ecchéc.. quando ci vuole, CI VUOLE!
Devo dire che, a parte le apparenze la bontà di questo piatto è genuina e vale il disturbo di farlo, anche senza coppapasta.
Per questa ricetta ho preso tutta l'ispirazione del caso, da QUI: grazie Patty, la tua versione "coppata" però è anche bellissima!

Risotto al radicchio rosso con crema di carciofi



dosi per due

160 gr. riso carnaroli
60 gr. radicchio rosso lungo
1 cipollina
1/2 bicchiere vino bianco secco
brodo vegetale
olio, sale, pepe, 
parmigiano

per la salsa ai carciofi
2 carciofi
1 tazzina marsala
1 cucchiaino miele chiaro
2 o 3 cucchiai di panna (io la preferisco fresca, ma va bene anche UHT)
olio, sale, pepe


Preparare i carciofi pulendoli dalle foglie esterne e dure e tagliando le punte, pulire anche i gambi pelandoli e tagliandoli a tocchetti. Eliminare le barbe dai carciofi e, una volta puliti per bene, lasciare in ammollo in acqua e succo di limone, per una mezzoretta: perderanno quel fondo amaro che a volte è presente, ma che qui è importante che non ci sia, poiché già il radicchio è amarognolo di suo.
Prima di cuocerli, tagliarli grossolanamente e stufarli in poco olio, sfumando il marsala e regolando di sale.
A fine cottura, aggiungere il miele e stemperarlo nel fondo di cottura, passare il tutto al minipimer o al minifrullatore, integrando poi la panna per rendere il tutto cremoso.
Mentre cuociono i carciofi, preparare il risotto in maniera classica: un trito fine di cipolla, da appassire in poco olio. Aggiungere il radicchio precedentemente lavato, asciugato e tritato finemente (più è fine, più il risotto sarà rosato). Far andare qualche minuto e poi aggiungere il riso, tostare e sfumare con il vino; io ho usato marsala anche per il risotto. Continuare la cottura aggiungendo il brodo caldo, piano piano fino a cottura ultimata, tenendo conto della consistenza, che in questa versione con la salsa in accompagnamento, non dovrebbe essere troppo all'onda, meglio piuttosto asciutta. Ecco perché il coppapasta è indicato per la presentazione: tiene la forma.
Prima di impiattare, mantecare col parmigiano, in quantità a piacere.
Servire in un piatto dove avrete preparato un fondo con la salsa di carciofi vellutata e ben calda, magari decorare con qualche pezzetto intero di carciofi, saltati e tenuti da parte dalla preparazione della salsa.

Questa ricetta è per Ambra e Malvarosa: la Bottega di campagna di febbraio, radicchio e carciofo.


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13 febbraio 2012

Crepes al cacao con Roquefort e nocciole




Sulle crepes si potrebbe scrivere un piccolo trattato, un po' come per la pasta fresca.
Io lo intitolerei "Sua maesteà La Crepe", perché è così versatile e piena di possibilità... un vero cavallo di battaglia.
A me piace trovare gusti sempre differenti, così dopo averle provate con la farina di castagne, ho voluto testare questa fantastica versione con il cacao. Da una breve ricerca in rete ho trovato molte ricette che a questo gusto, possibile anche per le tagliatelle, abbinano il gorgonzola e le noci.
Ma vuole il caso che nel mio frigo ci fosse un bel pezzetto di Roquefort, che non vedeva l'ora di farsi avanti, e poiché le Crepes hanno origini francesi, quale occasione migliore di questa per sposare due ingredienti così raffinati...



Con queste dosi ho ottenuto dieci crepes di media dimensione. Preparare l'impasto per le crepes inserendo tutti gli ingredienti nel mixer, il burro va prima sciolto, e lasciare riposare il composto così ottenuto per almeno mezz'ora. Procedere poi a cuocerle in una pentola antiaderente del diam. 20 cm. circa.
Tagliare il Roquefort a cubetti e  riempire le crepes, assemblando un cucchiaino di Roquefort ed un cucchiaio di besciamella. Sulla modalità di chiusura delle crepes ci sarebbe da fare un piccolo paragrafo a parte, perché si possono scegliere molte versioni. E per saperne di più vi mando dalla mia amica Mai ;))
A me piacciono i pacchettini belli regolari.
A proposito della besciamella, invece, la dose che servirà per il ripieno corrisponde a circa la metà, ovvero 120/130 gr. La rimanente andrà stemperata con della panna (che ho dimenticato di inserire negli ingredienti) ed usata per la salsa di finitura da gratinare.
Le crespelle vanno disposte in una pirofila ben unta sul fondo. Distribuire a mo' di topping la besciamella stemperata con la panna, una manciata di nocciole tostate e tritate grossolanamente, poco parmigiano e via in forno, a 180 gr. per circa 20 min.



Questa ricetta è per About Food ed il contest "le Crespelle"

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8 febbraio 2012

Potage Parmentier alla rapa rossa



La stagione invernale porta sempre con sé la voglia di cibi caldi e morbidi, dalle consistenze carezzevoli. In queste giornate particolarmente fredde, rientrare in famiglia e coccolarsi con una ciotola di crema di patate è tra le cose più semplici e più desiderate. Perché ti riscaldano da Dentro e, davvero, con queste temperature, quando perfino il sistema di riscaldamento fa fatica ad arrivare al minimo dei gradi impostati, sono quello che ci vuole.
Il Potage Parmentier è una semplice crema di patate, che prende il nome da quello che potremmo definire il primo vero promotore del consumo di patate. Noto farmacista e uomo di scienza vissuto in pieno 1700, il dottor Antoine Parmentier condusse studi sulle qualità nutritive della patata, anche come cibo che potesse sostituire più nobili coltivazioni in caso di carestia. Ricordo con molto interesse questa piccola storia riportata da Sigrid in un post dedicato a questo bel piatto.
Oggi avevo ancora della rapa rossa da consumare e non mi dispiaceva dare una nota colorata a questo piatto, quasi che anche gli occhi potessero scaldarsi con questo bellissimo colore.

Potage Parmentier alla rapa rossa -la barbabietola-



3 patate medie
2 cipolle
1/2 rapa rossa (barbabietola)
burro
sale, pepe, dado vegetale

Soffriggere a fuoco debole, le cipolle tritate. Aggiungere anche le patate e la barbabietola, pelate e tagliate a pezzi grossolani. Coprire con acqua quanta ne basta per arrivare a filo e non di più. Io ho usato la pentola a pressione, 10 min. dal fischio, ma voi potete anche scegliere la cottura tradizionale, a fuoco lento.  A cottura ultimata aggiungere dado vegetale e regolare di sale, poi passare con il minipimer fino ad una consistenza liscia e vellutata. L'ho gustata con delle scagliette di parmigiano, che trovo adatto per questi ingredienti e se avessi avuto anche dei crostini al rosmarino, penso darebbe stato il top!
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5 febbraio 2012

Bavaresi con salsa allo zafferano e caramello al caffé




Ecco la ricetta che accompagna il post di Febbraio per il nostro contest mensile "Colors & Food, what else?"

Bavaresi con salsa allo zafferano
e caramello al caffé

per circa 10 monoporzioni
200 ml. panna freschissima
125 gr. mascarpone
50 gr. zucchero
1 foglio gelatina (circa 4,8 gr.)
1 bustina zafferano
20 ml. marsala secco
qualche biscotto secco
-tipo petit o steccalatte-

per la salsa allo zafferano
20 gr. burro
100 gr. zucchero
2 uova
1/2 limone
1 bustina zafferano

per il caramello al caffè
2 cucchiai zucchero semolato
1/2 tazzina acqua
1 tazzina caffè ristretto

Battere lo zucchero ed il mascarpone in una ciotola abbastanza capiente. Incorporare a questa crema lo zafferano, che avrete sciolto in poco latte o acqua. Nel frattempo, mettere a bagno in acqua FREDDA anche i fogli di gelatina. Scaldare appena il liquore e scioglierci la gelatina strizzata. Quindi aggiungere questo al composto di mascarpone e porre a riposare in frigo mentre si monta la panna. La panna va montata quasi a neve, deve mantenere una consistenza cremosa e malleabile, ma molto gonfia. Incorporarne un piaio di cucchiaiate nel composto di mascarpone, che perderanno la loro spumosità ma aiuteranno ad integrare bene il resto della panna, che avrà meno rischio di sgonfiare. Aiutatevi con una paletta e con movimenti circolari dal basso verso l'alto.
Procedere dunque a riempire i vostri stampi: è consigliabile prepararli accuratamente rivestiti con pellicola trasparente, avendo cura di non stropicciarla. Porre un primo strato, compattando col cucchiaino, poi una manciata di biscotti sbriciolati quindi terminare con lo strato di finitura.
La salsa allo zafferano è in pratica un curd: sciogliere burro, zucchero e succo di limone a fuoco debolissimo, senza far scaldare troppo; sciolto il burro aggiungere le uova e sbattere bene con la frusta, continuando a cuocere, anche a fuoco appena più forte, fino a quando addensa alla consistenza di uno yogurt cremoso. Togliere dal fuoco e far raffreddare.
Il caramello al caffé: semplicemente, in pentolino porre lo zucchero ed il caffé ristretto (ottenuto al limite anche sciogliendo un cucchiaino di caffé solubile in poca acqua). A fuoco debole, restringere il tutto fino alla consistenza "filosa" del caramello. Per distribuirlo bene, io l'ho messo in un flaconcino dosatore di quelli col beccuccio a punta, l'ho trovato in un negozio di accessori per cucina ed è comodo per far scendere a filo il caramello in genere.
Le monoporzioni possono essere preparate in anticipo, almeno una mezza giornata se pensate di servirle dopo una cena, nel frattempo vanno tenute in frigo protette da una pellicola.
La presentazione va fatta creando uno strato di salsa zafferano su cui adagiare delicatamente la cupoletta, decorata poi con il caramello.

Nota: la prima volta che ho testato questo dolce, le dosi erano doppie, quindi ho ricavato 12 bicchierini piuttosto grandi e, siccome la mousse era ancora tantissima, ho assemblato in uno stampo da plumcake, una sorta di "tiramisu allo zafferano"  (strati di savoiardi imbevuti nel caffé alternati alla mousse ed a qualche spatolata di salsa allo zafferano, la solita spruzzata di cacao amaro finale). Al pranzo per il quale l'ho praparato, questo dolce è stato spazzolato, bicchierini e stampo simil-tiramisu, a forza di bis e tris.. un vero successo!

Tra le varie presentazioni... anche bicchierini!
Ed ora tocca a voi!! Le vostre ricette andranno postate QUI.



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3 febbraio 2012

Tagliatelle al thé matcha


Sperimentare. Una vera filosofia di vita, almeno per me; non solo in cucina, ma in ogni cosa che la vita mi propone, il mio MUST è: mai tirarsi indietro. E anche se in cucina non credo sia rimasto qualcosa da inventare, il provare cose nuove, sapori insoliti è indispensabile sia per divertirsi che per cambiare le solite cose. Provare le varianti è una cosa che trovo sempre piacevole e divertente, giocare con gli ingredienti che, per la loro natura colorano le preparazioni mi affascina sempre molto.

Quindi, presa dal sacro fuoco della tagliatella tirata a mano, ancora fresca di rosso, domenica mi sono data alle varianti: per l'occasione, verdi al thé matcha.
Tirare la pasta a mano a pochi giorni di distanza dall'altra volta, mi ha aiutato a capire meglio gli spessori più adatti, infatti in questa seconda versione ho lasciato, coraggiosamente devo dire, la sfoglia un po' più grossa, accettando il rischio di metter nel piatto non delle tagliatelle ma delle cighie elastiche per la scoliosi ;))
Invece è andata bene, ho visto che lo spessore della sfoglia -che in cottura diventi poi di quella consistenza a me preferita- è di circa un millimetro.  Qui abbiate pazienza, 'ché io il righello ce l'ho negli occhi da una vita e i millimetri sono il mio pane quotidiano, quindi quel "circa" significa che deve tendere al millimetro per difetto, cioè più vicino al "quasi" piuttosto che  "oltre"...
Ecco,  fino a "circa un millimetro" a crudo, in cottura la tagliatella diventa di quella consistenza soda, piacevole, che tiene bene quei 3 minuti di cottura senza poi afflosciarsi nel piatto.

Data l'aria orientale dell'Ingrediente, per il condimento ho fatto sciogliere del burro con il curry, aggiungendo poi anche un poco di coriandolo e cumino. Pepe (di Szechuan... magnifico!!) sul piatto.

 
Tagliatelle al thé matcha


200 gr. farina (io 00)
2 cucchiaini rasi di thé matcha
2 uova categoria media
farina per il piano di lavoro

Ho impastato gli ingredienti con il mixer, ottenendo un impasto morbido che poi ho raccolto "a palla" finendo di impastare sul piano di lavoro. Poi ho dato di mattarello fino allo spessore di "circa un millimetro" e infine ho tagliato. Per altre indicazioni, potete anche sbirciare QUI.

Dietro graditissimo invito, mando questa ricetta a Deborah del blog Creare con lo zucchero, per il suo contest  Creiamo con lo zucchero, per la sezione PIATTI SALATI.  Grazie dell'invito!



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1 febbraio 2012

Colors and Food, what else? Febbraio: Oro Zafferano



Dopo il grande successo di Gennaio, ecco arrivare Febbraio, il mese di mezzo tra il rigore del freddo ed il tiepido spuntare delle tenerezze primaverili.
Io sono ancora un poco in letargo, ma la pianificazione del nostro calendario a colori non può poltrire sugli allori, quando Valentina ed io vi abbiamo proposto questo contest abbiamo immaginato un percorso insieme per approfondire quanto sia importante il colore dei cibi e come scegliamo di combinare un piatto tenendo questo come aspetto principale. Potremo scoprire quanto la nostra vita possa essere influenzata, si, dalle proprietà dei cibi, ma soprattutto dai suoi cromatismi. E' nota l'influenza dei colori sul nostro umore, sugli aspetti più sottili ed insondabili delle nostre emozioni... sarà bello anche scoprire quanto i colori nel piatto possano migliorare la qualità delle nostre percezioni.
Come a dire che, se un bel piatto ci mette di buonumore, facciamo pace col mondo ed anche la vita pare più rosa!

In questo mese il compito consiste nel riscoprire e valorizzare lo Zafferano. Spesso trascurato o relegato ad insaporire il solito risotto, è in realtà un ingrediente prezioso e raffinato, costosissimo e carico di grandi qualità soprattutto per le indicazioni e proprietà, che lo collocano molto vicino ad un medicamento essenziale. Da tempo è noto per i suoi benefìci, digestivo e stimolante sul metabolismo, antiossidante ed afrodisiaco.  Una spezia preziosa dunque, carica di valenze seduttive. A lui associamo il sole, che è vita, luce, calore ed accudimento. Lo abbiamo scelto perché ci piace l'idea di riportare la luce dopo il buio rigore dell'inverno, che con febbraio vede i suoi giorni allungarsi verso la primavera.

Lo zafferano può essere inserito praticamente in tutte le preparazioni, donando caratteristiche cromatiche e di sapore molto particolari. Nelle ricette del contest potranno esserci i colori degli ingredienti portanti del piatto, però ci piacerebbe che lo zafferano fosse "la Prima donna" dei vostri piatti,. Quindi via con paste, gnocchi, pani e focacce, grissini e creme per dip-finger, salse per condire e per vestire" i vostri piatti. Che siano di carne, pesce o di verdure, dolcini o dessert... vorremo vedere quell'Oro brillare di Luce Propria!
Peraltro, Sale&Pepe di questo mese pare venire incontro alla nostra proposta, parlando dello zafferano e proponendo anche alcune preparazioni. Il nostro planning mensile lo vedeva già inserito a febbraio, dunque ringraziamo per gli ulteriori spunti offerti dal noto mensile patinato.

Un piccolo "remind" delle regole di base:

1)      Inserire il link alle vostre ricette (numero aperto) a commento di questo post dal 5 al 25 del mese corrente;
2)      Possono partecipare solo i possessori di un blog;
3)      Inserire il banner qui sopra (relativo al tema del mese) nel post della ricetta partecipante e nella home del vostro blog (oppure nella pagina dedicata ai contest);
4)      Valgono le ricette postate dopo la pubblicazione di questo post, quindi dopo il primo giorno del mese;
 Potete partecipare anche ad altri contest contemporaneamente con la ricetta che proponete;

Come già è stato per Gennaio, vi attendiamo più che numerosi, più che creativi, più che disposti a giocare con noi!

Le ricette di Febbraio:

1) Spaghetti con broccoli arriminati di Greta's corner
2) Tagliatelle o crespelle? di Sapori di Elisa 
3) Tagliolini allo zafferano con scampi e gamberi di Arbanella di basilico
4) Nido di tagliatelle di La cucina di zia Simonetta
5) Empanadas di Stuzzichini e non solo... di Cucina in famiglia
6) Crema di patate e zafferano di GnammeteGourmet
7) Macaron's allo zafferano di Greta's Corner
8) Un sole tutto d'oro di Una cena con Enrica
9) Risotto alla milanese di Sapori in concerto
10) Mini Godiva Cake di Lovely cake 
11) Ravioli allo zafferano di Sapori in concerto
12) Risotto alla milanese di Roberta - La valigia sul letto
13) Cracker giganti di La mamma pasticciona
14) Maccheroni alla crema di zafferano di Sapori in concerto
15) Cioccolatini alla liquirizia e ripieno allo zafferano di Note di cioccolato 
16) Cous cous di pollo allo zafferano di Sapori in concerto
17) Tagliolini in crema di agrumi di Sapori in concerto
18) Palline di cocco e zafferano di La cucina di Bucci
19) Capesante gold dressed di Scorribande in cucina
20) Zuppa di fagioli con crostini allo zafferano di Sapori in concerto
21) Pannacotta allo zafferano e croccante di pistacchi di Ribes e cannella
22) Palline cocco e zafferano di Menuitaly
23) Tortini allo zafferano con salsa di cioccolato di Menuitaly
24) Crespelle ai frutti di mare e zafferano di Cucinaemusica
25) Mini pavlova allo zafferano, pere e mirto di L'angolo di Baby
26) Pannacotta allo zafferano di La mamma pasticciona
27) Conchiglioni ripieni allo zafferano di La barchetta di carta di zucchero
28) Bigné con besciamella allo zafferano di La Cucina di zia Simonetta
29) Bomba di riso di Zibaldone culinario
30) Cheesecake con pere allo zafferano e cioccolato di La cucina di mamma
31) Cheesecake allo zafferano e due salse di Chatapoche
32) Clementine and saffron curd di Sapori di Elisa
33) Spiedini di pollo in salsa allo zafferano di Indovina chi viene a cena?
34) Tournedos allo zafferano di Il mondo di Framm
35) Tre vele nel Mar Rosso di Sapori in concerto
36) Tagliatelle allo zafferano con peperoni di Sapori in concerto
37) Pasta gratinata con broccoli, salsiccia e zafferano di Symposion
38) Cavatellini allo zafferano e uvetta di L'eleganza del polpo
39) Paté di ceci e zafferano e chiacchiere di La cucina di mamma
40) Danubio allo zafferano di Una stella tra i fornelli
41) San Valentino.. di Nonna Papera
42) Creme brulée allo zafferano di La ricetta della felicità
43) Pasta "i capelli di Lara" di Cognate in cucina
44) Cestini in tomini con riso allo zafferano di Le ricette del bosco fatato
45) Raggi di sole di Il cibo delle coccole
46) Pane allo zafferano, con timo e olive nere di Fashions Flavours cooking
47) Lasagne ai due radicchi e profumo di zafferano di Sapori in concerto
48) Gold cake di gattoghiotto
49) Cioccolatini allo zafferano al mascarpone salato di Ritroviamoci in cucina
50) Crostata d'avena alla crema di zafferano di Pannifricius delicious
51) Spiced Brioches rolls allo zafferano di Menù Turistico
52) Crespelle ubriache con creama allo zafferano di Sapori in concerto
53) Tournedos dal cuore dolce in fonduta allo zafferano di Le leccornie di Danita
54) Bocconcini di radicchio ripieni al risotto di The kitchen nook
55) Bocconcini di erbette in salsa di zafferano di Arbanella di basilico
56) Tartufi da meditazione di Zeroincucina
57) Cous cous in giallo di Sapori in concerto
58) Cubetti di bietola e crema al latte e zafferano di Le ricette del bosco fatato
59) Risotto allo zafferano con i funghi di  Zucchero con amore
60) Crostoli allo zafferano con marmellata di Nella cucina di Ely
61) Cuori di cioccolato bianco e zafferano di Insalatamista
62) Pasta al ragu e salsa di cavolfiori allo zafferano di Lo spadellatore
63) Code di rana pescatrice in salsa di zafferano di Arbanella di Basilico
64) Crespelle con variazioni... di Sapori in concerto
65) Tiramisù allo zafferano di Coco Gianni o Cuoco Gianni
67) Bocconcini di salmone con porri e crema di zafferano di Carta da Musica
68) Filetto di suino con cipolline allo zafferano di Le chicche di Kika
69) Vellutata di Finocchi e polpette di Menùitaly
70) Fagottini di pasta allo zafferano di Meditandum
71) Riso nero integrale con crema di zafferano di Creativa per passione
72) Cupcake con cuore di zafferano di Forno subito
73) Vol-au-vent ai pioppini con fonduta allo zafferano di Murzillo saporito
74) Tortino di riso giallo con peperoni di Semplicemente buono
75) Coniglio con polenta taragna di Sapori in concerto
76) Paella di Love at first bite
77) Crostata con cioccolato bianco, zafferano e nocciole di Tata Nora
78) Pannacotta allo zafferano..per grandi e piccini di Nidi e nodi
79) Kasar kulfi.. gelato allo zafferano di Penna e forchetta
80) Coniglio al curry e zafferano di Sapori in concerto
81) Paté bicolore con scones allo zafferano di Burro e zucchero
82) Esercizio in giallo di Corrado T
83) Pane dolce allo zafferano di Love at first bite
84) Pere al caramello di zafferano di Verdecardamomo
85) Risi in cinque colori di Sapori in concerto
86) Gnocchetti ai funghi porcini e zafferano di Mamma Orsa
87) Farfalle alle zucchine, gamberetti e zafferano di L'aPina in cucina
88) Pollo all'anice e zafferano di Nidi e nodi
89) Torta Zango di Vissi d'arte e di cucina
90) Baccalà allo zafferano in crumble di ceci e sesamo di Poverimabelliebuoni
91) Straccetti allo zafferano con salsiccia e verza di Pixel3V
92) Pepite d'oro zafferano su letto d'orata di Babà che bontà
93) Crema vellutata allo zafferano di Spadelliamo insieme
94) Riso allo zafferano in versione gelato di Ladiesmarmalade
95) Mafalde allo zafferano e polpa di granchi di Love at first bite
96) Flan di melanzane e menta con burrata allo zafferano di L'angolo di Dafne il gusto
97) Risotto giallo con..un tocco in più di La cucina che Vale
98) Zucchine ripiene allo zafferano di Love at first bite
99) Focaccia allo zafferano di L'ennesimo blog di cucina
100) Mousse allo zafferano di Poco sale in zucca
101) Pagello al forno con salsa allo zafferano di Cooking with Marica
102) Gnocchi gialli con scampi alla busara di Lasagna pazza
103) Bigné con salsa di tonno e spezie di Sapori in concerto
104) Maki in giallo di Sapori in concerto
105) Riso giallo in peperone rosso di Sapori in concerto
106) La conchiglia e il suo tesoro di Sapori in concerto
107) Arancini con variazioni di Sapori in concerto
108) Spaghetti colorati di Sapori in concerto 
109) Muffin salati di tutti i colori di Sapori in concerto
110) Budini di finocchio e mandorle con salsa di zafferano di Il colore della curcuma
111) Guscio di cioccolato in guazzetto di zafferano di Nuvole di zucchero
112) Grissini d'oro di Pane e marmellata


Fuori concorso:
Torta all'arancia e zafferano con glassa di I dolci nella mente
Risotto alla crema di finocchi e curcuma (o zafferano d'india) di Aroma di cacao
Crema allo zafferano al profumo di mandorle di My taste for food
Bavaresi con salsa allo zafferano con caramello al caffè


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© ESSENZA IN CUCINA

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