31 maggio 2011

Clafoutis di Mango con sorbetto al Sambuco.. e altro


Le ciliegie imperversano, tanto nei mercati quanto nei clafoutis del web e non potevo mancarlo.
Anch'io me lo sono fatto, tutto pieno di ciliegie rigorosamente col nocciolo, come specificato da Eleonora di Burro e Miele nel suo post. Per me era la prima volta, lo avevo assaggiato con le pesche e comunque non lo avevo mai fatto. Mi è piaciuto!
Però mi rimaneva della crema.
E' noto che amo le monoporzioni e non ci è voluta una grande scienza per arrivare a concepire questa variante con un bicchierino mangiatutto, confermata anche da LUI sul libro Le ricette per il Dolce: La sua propsota prevede l'uso del mango e vuole il caso che ne avessi uno in frigo, che attendeva da un paio di giorni la mia ispirazione a farne un chutney. Et voilà!.
Usava anche il frutto della passione per insaporire la crema all'uovo e quello, no che non era casualmente nel frigo ad attendere qualcosa.. ma non si può avere tutto. In compenso il gelato alla vaniglia che completava la versione "patinata" è stato degnamente sostituito da questo sorbetto di Sambuco, fatto con sciroppo di sambuco e yogurt.

Clafoutis di Mango, con sorbetto di Sambuco
per circa 10 bicchierini dimensione tipo creme caramel
150 gr. pasta briseé
(ci sta bene anche sfoglia, o frolla)
200 gr. panna fresca
50 gr. latte intero fresco
100 gr. zucchero
20 gr. burro
3 uova
1 mango

Preparare una crema sbattento le uova con lo zucchero in una bella ciotola capiente, aggiungere poi la panna ed il latte ed amalgamere bene.
Tirare la briseé fine e ritagliare dei cerchi di diametro adatto a rivestire l'interno delle vostre formine (io coppette in alluminio per il creme - caramel) che avrete precedentemente imburrato ed infarinato. Disporvi quindi il mango preparato tagliato a fettine e riempire i bicchierini con la crema, senza arrivare a coprirne il bordo. Cuocere in forno già caldo a 200° per 20 min. e poi lasciar raffreddare.
Servire accompagnati da qualche fettina di mango ed un cucchiaio di sorbetto di Sambuco, che ovviamente potrete sostituire con gelato bianco di vostro gradimento: benissimo la vaniglia, oppure lo yogurt o anche il limone..

Sorbetto di Sambuco
300 ml. yogurt bianco naturale
50 gr. zucchero
1 albume

Inserire tutti gli ingredienti nella gelatiera, tassativamente freddi di frigorifero, così il sorbetto si farà prima. In alternativa alla gelatiera si puo usare mixer e montaretutti gli ingredienti per un composto vellutato. Poi si mette in freezer in una teglia dove il composto possa formare uno spessore minimo, un dito o poco più. Una volta ghiacciato, si estrae e si spacca a tocchetti da rimettere nel mixer a mantecare.

*QUI il post con le indicazioni per lo sciroppo di sambuco, deliziosa scoperta grazie a Rossella del blog Salsapariglia, dove potere trovare le indicazioni che ho adottato anch'io.

E giusto perché le dosi per la crema sono abbondanti ed io ho sono molto curiosa, ho approfittato dei Ribes della mia cara vicina, freschissimi appena colti, per una ulteriore variante, che mi pare degna di essere condivisa ;)

Clafoutis mangiatutto al ribes



... in barba alle diete - pro-bikini

Mando questa ricetta e relative foto per il calendario di luglio AMMODOMIO

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28 maggio 2011

Risi -e non risi- & Bisi



...ffffiuu! L'Ale (raravis) mi ha confermato che oggi è incluso nella "finestra" dell'MTC di questo mese... perché stamattina leggendo bene le regole del post-guida avevo avuto un dubbio nell'interpretare la data e l'ora dello stop alle ricette.
Si, lo so che arrivo sempre all'ultimo minuto e spesso ci metto del mio, ma non stavolta. Quindi non starò ad impietosire alcuno raccontando le peripezie di questi ultimi dieci giorni da urlo, tipo un figlio che si frattura il polso, la mamma che si lussa la spalla e il marito in rotta col lavoro. E daltronde non potrò nemmeno stupire con effetti speciali, dato che la mia testa ha diversi settori a disposizione, ma tutti occupati a dovere in questi giorni.
La mia ricetta non è l'originale D.O.C. e non è originale, non reinterpreta alcunché ne tantomeno destruttura, come ho visto fare in altre ricette curiosate qui e là. Mai come questa volta, da quando seguo l'MTC, mi sono meravigliata di tanta creatività, bontà e bellezza nella presentazione di un piatto; le partecipanti hanno fatto sfoggio di grandi qualità.
Dunque, care ragazze di Menù Turistico e di "la cucina di QB", grazie di accettare questa mia partecipazione all'ultimo respiro, si, ma fatta comunque con un pezzetto di cuore e con un piatto che, per chi l'ha mangiato -fratello e cognata- ha difeso bene le sue radici.


 
Risi -e non risi- & Bisi
dose per tre piatti

220 gr. cereali misti * (riso, grano, orzo e farro)
200 gr. piselli freschi in baccello
uno piccolo scalogno
1/2 bicchiere di buon vino bianco
3 fette pancetta nostrana
80 gr. parmigiano grattugiato


Ho preparato un brodo con del dado vegetale e con i piselli. Ho appassito lo scalogno tritato, aggiungendo poi i cereali a tostare un paio di minuti. Ho sfumato col vino lasciando evaporare e bagnando con il brodo, mentre i piselli li avevo tolti precedentemente perché mantenessero il bel colore brillante. Regolare di sale durante la cottura. Intanto ho preparato le pepite di parmigiano croccante, mettendone un paio di cucchiai per volta su una pentolina antiaderente ben calda. Si scioglie in pochi secondi e con l'aiuto di una paletta di legno di toglie e si arrotola delicatamente perchè prenda una piega un poco aggraziata, a mo' di cannolo. Lo stesso ho fatto con la pancetta, resa ben croccante.
A cottura ultimata dei cereali ho messo i piselli un minutino a scaldare nel brodo e poi li ho frullati con il parmigiano, aggiungendo brodo caldo fino a raggiungere la consistenza di una bella crema liscia e morbida.
Il piatto finale si presenta con una generosa cucchiaiata di  crema di piselli, il cannolo di pamigiano e la pancetta croccante arrotolati uno sull'altro.

E grazie ad Annamaria, del blog "la cucina di QB" e ad Ale&Dany con il loro MT Challenge ho potuto far assaggiare questa versione di non-risi & bisi ai miei familiari, che non la conoscevano. Grazie!

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25 maggio 2011

Crostata alla marmellata di rabarbaro e menta



Eccola qui, senza tanti giri di parole, la crostata con  la marmellata di rabarbaro e menta.
Una aggiunta, quella delle mandorle, che mi frullava in mente, uscita fuori come un bingo ripensando ai post letti nei giorni scorsi da lei e da lei.
Come dice la mia amica Fausta, a frullare ben bene ci pensa lei, la testa, basta metterci ingredienti e letture in maniera attenta ed al momento opportuno esce l'idea, che spesso altro non è che un mix di spunti sedimentati.


Crostata alla marmellata di rabarbaro e menta, con le mandorle

220 gr. farina 00
80 gr. mandorle pelate
2 tuorli
150 gr. zucchero
150 gr. burro
scorzette di limone grattugiate
(ma va benissimo anche una buona marmellata fatta da voi!!)
1 manicata di mandorle pelate e tagliate a scaglie

Passare le mandorle al mixer per ridurle in farina, aggiungere anche l'altra farina e lo zucchero, setacciando bene insieme il tutto. Io la frolla la faccio col bimby, ma per chi non l'ha, in una ciotola e con l'uso della punta delle dita, unire il burro al composto di zucchero e farine, amalgamare i tuorli e formare una palla che va lasciata riposare in frigo, in una ciotola coperta, per una mezzora.
Tirare la frolla con un mattarello e con l'aiuto di due fogli di carta forno, in mezzo ai quali la palla di frolla si potrà appiattire alla giusta misura della teglia. Sarà più facile anche disporla in teglia, io non infarino né ungo col burro praticamente più nulla.
Rifilare i bordi e lavorarli in maniera da ricavare qualche striscia per decorare la superficie.
Distribuire la marmellata per bene, aggiungere qualche pezzetto di pasta ritagliata a mo' di decoro, aggiungere per ultimo le scagliette di mandorle ed infornare a 200° per 20 min. Sorvegliate attentamente, non distraetevi al computer cercando altre cosucce in rete come ho fatto io, che a momenti la stavo bruciando!

Questa ricetta partecipa al contest del Blog di Angela, Gemme di bontà, le Mandorle



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23 maggio 2011

NY Cheese cake alle fragole


Come in ogni blog che si rispetti, anche qui ecco comparire una cheese cake alle fragole.
Nessun effetto speciale oggi, nessuna sostituzione o personalizzazione. Mi sono limitata a fare un giro presso altri bei blog, per scoprire che non esiste una vera e propria ricetta ufficiale della New York cheese cake, quindi ne ho scelte e provate un paio per arrivare a questa versione . E' la combinazione che è piaciuta di più.

Tra le varie prove fatte in precedenza devo ricordare anche quella di domenica scorsa per il pranzo della Prima Comunione di mio figlio, perché ho voluto provare a sostituire la base di biscotti-burro con un foglio di pasta sfoglia cotta così, senza nulla sopra. Un secondo foglio l'ho aggiunto a 2/3 della crema bianca: devo dire che è buona, una variante meritevole di attenzione. Non ho fatto le foto per ovvii motivi, non era il caso, però se la rifaccio prossimamente, aggiungerò le foto qui sotto.



 NY cheese cake con le fragole

Base -per una tortiera diam. 24 cm.-
150 gr. biscotti secchi (digestive - oro saiwa..) tritati al mixer
80 gr. burro sciolto

Crema
250 gr. formaggio cremoso tipo Philadelphia
250 gr. ricotta
250 gr. panna freschissima
150 gr. zucchero
2 fogli di gelatina

Salsa
200 gr. fragole e 1 cucchiaio colmo di zucchero

Amalgamare i biscotti tritati finemente con il burro sciolto. In una tortiera con anello imburrata, distribuire il composto sul fondo e premerlo bene -io per questa operazione ho usato un bicchiere dal fondo largo-. Porre in frigo a riposare un'oretta.
Ammollare i fogli di gelatina in acqua tiepida e, dopo averli strizzati, scioglierli in un pentolino con una tazzina di acqua tiepida. Tenere da parte a raffreddare.
Con le fruste elettriche montare la panna e tenere da parte. In una ciotola capiente, sempre con le fruste elettriche, montare la ricotta con il formaggio cremoso e lo zucchero fino ad ottenere un composto liscio e spumoso. Aggiungere l'acqua dove è stata sciolta la gelatina e girare bene. Incorporare a questo composto la panna, con movimenti delicati e dal basso vero l'alto, per mantenerne la leggerezza.
Distribuire il composto sulla base di biscotti ormai fredda e porre a rassodare in frigo per alcune ore prima di servire.
Pulire e tagliare grossolanamente le fragole, porle a cuocere in un pentolino con lo zucchero fino a quando fanno le bolle. Via dal fuoco passarle al minipimer e tenere da parte a raffredare.
Io ho semplificato la finitura, servendo con la salsa distribuita a piacere sul piatto e sulle fette, con qualche goccia di riduzione di aceto balsamico e qualche frutto fresco a decorare il tutto.

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20 maggio 2011

Sempre meno Tempo



Sempre meno, meno che mai, non c'è più tempo per me, per fare una spesa decente, per sistemare le cose in casa, che si stanno ammassando -giochi dei bambini, vestiti nuovi, vestiti da eliminare, da aggiustare, da metter via e tirar fuori per la stagione, da lavare e da stirare...- lavello che scoppia, lavastoglie pure..
E per pensare una cosina sfiziosa e fuori dall'ordinario da preparare per la cena: stasera ho fatto la minestrina con la pastina e poi le uova fritte (buuuuhhhh!). E per fare una cosina da pubblicare (pubblicare?!?!? è già tanto che si faccia qualcosa da mangiare!)
Daltronde entrare in casa alle otto meno venti, vorrei vedere che cosa ci si inventa.
Sono curiosissima di leggere le ricette del contest di Alessandra, Mamma Papera's blog, che con i loro venti minuti saranno una ventata di novità per la mia famiglia. Giuro che ci farò un quadro. Aspetto il pdf perchè non c'è tempo neppure per leggerle viavia che le pubblica.
Questo piatto è una delle mie risorse dell'ultimo minuto, un piatto unico, semplice e banalissimo, per quando veramente ho un po' d'energia per pensarci, ovvero in alternativa alla minestrina (buuuuhhhh!).
Mi vergogno anche un poco a postarlo, ma lo faccio ugualmente, perchè la prossima pensata pubblicabile non so quando sarà.

Cus Cus di tonno e piselli

per quattro piatti normali
200 gr. couscous
1 scatola di piselli (o anche surgelati)
1 scatola di pomodori pelati
2 scatole di tonno (io in olio d'oliva)
1 cucchiaino dado vegetale
sale e pepe

Scaldare una pentola abbastanza grande con un filo d'olio e versare i pomodori pelati, spezzettandoli col cucchiaio di legno. Dopo un paio di minuti versare il tonno sgocciolato alla grossa e spezzettato, i piselli, aggiungere il dado e regolare di sale. Va cotto poco, circa 10 minuti, poco più se i piselli sono surgelati.
Mentre cuoce, scaldare poco olio in una pentola antiaderente e tostare dolcemente il coucous. Quando inizia a colorirsi, bagnare con acqua tiepida fino a coprirne la superficie e spegnere il fuoco. Chiudere il coperchio per qualche minuto e poi iniziare a stenerlo sgranato per evitare che si raggrumi. Servire insieme, semplicemente accostati, con un filo d'olio crudo, di quello buono.
In tutto servono credo 15 minuti, nemmeno il tempo di preparare il tavolo che è già pronto e, spero, anche piacevole. A noi "ci piace tanto"!


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14 maggio 2011

Bianco, di riso e d'asparagi


E' il periodo, si lo sappiamo, gli asparagi fanno furore su ogni banco di verduriere o supermercato.
Ma questi sono quelli DOC che mia cognata mi ha portato da Bassano del Grappa, suo paese di provenienza e dove torna con regolarità. Sapendo del week-end programmato per la scorsa settimana, le ho "commissionato" un bel mazzo di asparagi bianchi, che da noi si trovano con fatica, già pensando al bianco per il Contest di Stefania.
Qualche piccolo tocco di colore, però ce l'ho messo comunque, perché si mangia anche con gli occhi ;)


Risotto bianco "  asparagi e gorgonzola"
320 gr. riso Carnaroli o Vialone Nano
12 - 16 asparagi bianchi
1 cipolla fresca (io la rossa di Calabria)
1 bicchiere di BUON vino bianco, magari un prosecco
60 gr. gorgonzola dolce
olio, sale, dado vegetale per il brodo

Pulire gli asparagi utilizzando un pelapatate per togliere la fine corteccia fibrosa, dalla metà del gambo verso la fine. Tagliarlo a rondelle fini, tenendo da parte alcune punte intere per decorare ciascun piatto.
Tagliare a rondelle fini anche la cipolla e, in poco olio, stufare le verdure per qualche minuto. Buttare il riso e tostarlo un poco, fermandosi prima di bruciare le verdure. Sfumare con il vino bianco e lasciar vaporare.
Poi continuare la cottura con del brodo vegetale, aggiungendolo pian piano fino a cottura quasi completa.
Nel frattempo cuocere le punte tenute da parte. Io le ho messe nel brodo caldo, ma solitamente le cuocio al vapore. Prima di impiattare, mantecare col gorgonzola e distribuire poi, su ogni piatto, le punte intere

Con questo piatto partecipo al Contest dei 5 colori di Stefania, del blog Profumi e Sapori, per

"il Colore bianco"


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11 maggio 2011

Bicchierini Viola, ancora Viola



Non ci posso fare nulla, mi piace tanto, anche se non in tutte le sfumature indistintamente, no, però adoro tuffarmi in quelle più chiare, quelle di certi fiori di lavanda o di violetta selvatica, o anche di iris ed ortensie. Ma anche quando si scurisce, comunque, trovo il viola un colore magico.
Nel piatto si tratta di un colore particolarmente difficile, ma in questa ricetta la cosa è compensata dalla semplicità della realizzazione: 20 min. in tutto per un totale di 11 bicchierini.
Vi posso garantire che la "sporca figura" sale alle stelle se questi biccchierini si tirano fuori al termine di una cena tra amici.

Bicchierini "  Viola con Violetta"


Alla base, una crema tipo tiramisu:
250 gr. mascarpone
2 uova
100 gr. zucchero
gocce di limone
ho aggiunto una nota croccante: corn-flakes gusto classico

Sopra, una composta di mirtilli:
200 gr. mirtilli
3 cucchiai di zucchero
(2 cucchiaini colmi di gelatina ai petali di violetta e lavanda
ricevuti in regalo da Loly, amica blogger spagnola)

In un pentolino mettere lo zucchero con i mirtilli. Quando lo zucchero, ormai sciolto, fa le bolle, passare al minipimer il tutto, per renderlo cremoso. A questo punto ho sciolto la gelatina al profumo di fiori, ovviamente facoltativa per chi non l'avesse; i bicchierini saranno buonissimi anche senza. Lasciar raffreddare.
Intanto batterere bene i tuorli con lo zucchero, incorporare al composto spumoso il mascarpone, lisciando bene il tutto. A parte montare gli albumi a neve fermissima con le gocce di limone. Unirli delicatamente al composto di mascarpone, poco per volta e con movimenti che vanno dal basso verso l'alto. A questo punto aggiungere i corn-flakes sbriciolati (io li ho chiusi in un sacchetto e passati col mattarello più volte), tenendone una manciata per decorare la superficie.
I bicchieri si compongono suddividendo il composto in bicchierini, o ciotole a vostro piacere, lisciandone come potete la superficie, e mettendo in frigo. SOLO PRIMA DI SERVIRLI (piccolo consiglio), distribuire la composta di mirtilli, che altrimenti colorerebbe la cremina bianca. Spolverare la superficie con le ultime briciole croccanti.
Con questa ricetta partecipo al contest dei 5 colori del Blog  Profumi e Sapori di Stefania, per

"il Colore Viola"

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8 maggio 2011

Rabarbaro e Menta


...come le caramelle che prendevano i miei nonni, quei nonni che hanno conosciuto i tempi della guerra e della fame da molto vicino, quelli timorati, che guai a non santificare le feste e, peggio del peggio, GUAI a gratificare la gola. Ancora bambina, ricordo benissimo quando mia nonna, classe 1911,  mi disse che i gusti di certe caramelle non si confacevano alla loro età, gusti buoni per i bambini. A ripensarci, tra le righe leggo quel retaggio culturale che li portava al dover mortificare la gola. Io invece di retaggi non ne ho, già allora ero golosissima e pur di averne una, accettavo anche quelle al rabarbaro, di un gusto amaro-che-più-amaro-non-si-può.  Ma perché poi?
Il rabarbaro non lo avevo mai visto né assaggiato e devo dire ne sono rimasta attratta. Ha un sapore lievemente aspro e masticandolo dà quasi l'impressione che abbia pulito e sgrassato tutto quello che ha toccato. E' gradevole
Questi tre gambi sono il pensiero gentilissimo di Rossella del blog Salsapariglia, che ho incontrato pochi giorni fa in centro, per un caffé ed una bella chiacchierata. Siamo abbastanza "vicine" di casa ed è bello anche potersi vedere. Ho trovato in lei una persona piacevolissima, molto rilassante ed accogliente nei suoi modi eleganti :) Ovviamente, terreno di interessi comuni è stato anche il disquisire di cibi difficili da reperire, incluso il rabarbaro, appunto.
Le idee per utilizzarlo sono varie e diverse, si va dal chutney al risotto, ma per iniziare ho scelto una semplice marmellata, a cui ho voluto aggiungere, prima di invasarla, qualche fogliolina di menta... molto molto intrigante

Marmellata di Rabarbaro e Menta

650 gr. rabarbaro (tre costole molto pasciute)
330 gr. zucchero (io un mix tra bianco, di canna e con pectina)
succo di mezzo limone
menta, qualche foglina fresca

Tagliare il rabarbaro a fette di 3/4 mm. non  di più e porlo a marinare in una bacinella, con lo zucchero ed il succo di limone. Dopo circa due ore, trasferire in una pentola e mettere a cuocere a fuoco basso mescolando ogni tanto, per circa 30 minuti o comunque quando il rabarbaro è tenero. Aggiungere 3 o 4 foglie di menta e passare tutto col minipimer - a me la marmellata piace liscia-. Invasare in vasi pulitissimi e sterilizzati  (io li sterilizzo col vapore) la marmellata caldissima, inserendo con l'aiuto di uno stuzzicadenti qualche fogliolina nel vaso. Chiudere subito i vasi e lasciar che si raffreddino. Il coperchio andrà sottovuoto facendo il classico schiocco e potrà mantenersi così alcuni mesi senza timore.

Al più presto ci farò una crostata, e al prossimo rabarbaro chissà!
Mando questa ricetta al blog "dolcezze di Nonna Papera" e le sue ricette sottovetro


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6 maggio 2011

Venti minuti o anche meno

Questa ricetta è stata premiata tra le finaliste da Alessandra di Mamma Papera's Blog
Vediamo se ci impiego venti minuti anche per il post: ovvero scrivere qualcosa di simpatico e significativo, ricordarmi le dosi, caricare le foto e, magari, mettere un commento al contest al quale dedico questo mio pensiero... Alessandra di Mamma Papera's blog!

Ecco, stasera ero veramente anche oltre il mio limite massimo, che è "ore Venti tutti cena pronta - tutti a tavola".
Ovvero ho fatto tardi al lavoro, ho fatto tappa da mamma e papà per un salutino affettuoso, 'ché domani partono per un bel mini week-end da amici... Ho preso una cosa dal loro frigo che doveva esser consumata entro domenica (una confezione di pasta sfoglia), e via a casa, dove un marito, due bambini e un frigo semivuoto attendono le mie attenzioni!

Entro in casa alle 19.30. Che cosa mi invento in mezz'ora? Apro il frigo.
Ho del sugo di pomodoro già pronto... ok: un piatto di spaghetti.
Ho dell'impasto di passatelli che ieri sera non ho consumato tutto, circa due manciate: Uova+pangrattato+parmigiano. Ok, per una torta salata non basta, ma per qualche piccola mini-porzione, si!



1: Accendo il forno e mentre si scalda procedo
2: Apro e stendo la sfoglia e taglio in tutto 7 cerchi per le mie mini teglie "fronscesi"
3: Nella ciotola con l'impasto di passatelli aggiungo 100 gr. di panna fresca
4: Suddivido l'impasto delle quiche, distribuendolo bene
5: Dalla dispensa una manciata di pinoli, disposti anch'essi un pò qui un po' là
6: Un pomodoro cuor di bue, una fettina per ogni tortina
un filo d'olio, sale e origano. Via in forno 8/10 minuti a 200° statico

I bambini le hanno spazzolate in un lampo e io ho degnamente finito di ripulire il frigo.
Da domani aria nuova e spesa fresca.
Tempo totale 20 minuti per la cena, inclusi gli spaghetti che erano stati "avviati" prima del forno.
E 20 minuti anche per scrivere e sistemare un post, senza onori né gloria, ma con un buon profumino di casa. Dimenticavo, il 21esimo minuto è stato per le foto!

Con questo post pertecipo al Contest di Mamma Papera's Blog:



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1 maggio 2011

Una " mise en place ?"


Si chiama Massimo, è il mio bambino piccolo...
Ha solo cinque anni e per lui giocare è un lavoro, Il Lavoro. Le macchinine telecomandate, le piste da fare e disfare e rifare nelle forme più fantasiose, le figurine di improbabili animali giapponesi, gli aeroplanini di carta -che grazie alle tecniche del papà pilota, volano davvero!-
Ma anche piattini, pentoline, posate, un libro di cucina per bambini -con la mamma che si ritrova, non vedo come potrebbe non essere anche così, d'altronde!-
Ha un'amichetta dei giochi, la nostra vicina di casa, con cui si fa avanti nelle tiepide serate primaverili ed estive quando si può stare in terrazza a scambiarsi giochi e dispetti.


L'altra sera, mentre in casa si preparava una cena frettolosa e sempre troppo in ritardo, loro facevano la loro zuppetta, con foglie di fotinia, fili d'erba, alloro, un po' d'acqua e qualche fiore.
Il profumo era veramente aromatico, ed è bastato poco perché il tutto si trasformasse in una "mise en place" di tutto rispetto...


Li dividono qualche anno di differenza e una ringhiera, cose che nulla possono di fronte alla creatività, alla fantasia e all'impegno che mettono nel loro Lavoro.
Per noi grandi, che con segrete speranze poniamo il nostro sguardo sui loro gesti e le loro idee, un fremito del cuore di fronte a tanto.
E' piccolo, ancora si vergogna a farsi fotografare vicino ad una "femmina", ma chissà come riderà da grande!

La mamma avrebbe voluto andar per boschi a reperire qualche buon fiore per fare una zuppa che onorasse una tavola così stravagante ma a suo modo preziosa.
Però il tempo è tiranno e quel che si è potuto fare è stato prendere qualche piccolo cespo di Tarassaco dal praticello del nonno e rendere speciale la nostra zuppa di verdure

Zuppa di verdure al Tarassaco


dosi per 4 persone
2 patate grosse
1 cipollotto fresco
completo del gambo verde
2 carote
2 coste sedano bianco
1/2 verza piccolina
1 manciata generosa foglie di tarassaco
a piacere: aglio, sale, dado vegetale fatto in casa
Fette di pane raffermo

Pulire e tagliare a pezzettoni tutta la verdura. Mettere tutto in pentola tranne il tarassaco, coprire con acqua poco oltre le verdure e cuocere, con il coperchio, fino a che le verdure saranno tenere.
Nel frattempo in una pentola a parte, mettere le foglie di tarassaco a bollire per circa 15 min. Togliere dal fuoco entrambe le pentole: passare con il frullatore ad immersione le verdure lasciando però qualche pezzetto, aggiustando di dado, sale e pepe. Colare le foglie di tarassaco e strizzarle dall'acqua amara*, ridurle anch'esse in purea col frullatore ed aggiungerla alla zuppa.
A me è piaciuto aggiungerle a cucchiai nei singoli piatti, con un paio di fette di pane raffermo gratinate col parmigiano, e un filo d'olio buono.
In maniera più veloce, dopo averle strizzate si possono unire alla minestra e passare tutto insieme. La zuppa resterà verdissima.



* Quest'acqua è a tutti gli effetti un decotto, contiene sali preziosi per l'organismo, possiede alte qualità depurative, ma il suo gusto amarognolo renderebbe la zuppa meno gradevole. La si può conservare in una brocca e berne un bicchiere al giorno a digiuno, sfruttandone a fondo le proprietà biologiche.

Mando questa ricetta al blog Leivinvita 
per il suo contest "andiamo per prebuggiun?"


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© ESSENZA IN CUCINA

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