13 febbraio 2011

Puré di radici delicatissimo



Ecco, stasera posto questo purè particolare, dal colore così insolito e delicato, che mi è piaciuto tanto. Viene anch'esso da quell'idea di povertà, già espressa qui, che mi si era attaccata in mente al sentire che nel medioevo, i contadini dovevano al loro signore tutto quello che cresceva sopra la terra, mentre potevano tenere per sé solamente quel che cresceva sotto. Solo quel che cresce SOTTO... cioè le radici. Niente pomodori, niente foglie verdi, né frumento, niente di niente, solo radici.
E così, complice anche l'intento nato insieme al blog, di assaggiare e cucinare cose mai considerate in passato, ecco che ad ogni spesa prendo una cosa per me nuova, dicendomi che qualcosa da inventare ci troverò.
Stavolta ho preso... il daikon ,  una grossa e grande radice bianca. Lo vedevo già da tempo ed ogni volta, ecco apparire un gran fumetto sopra la mia testa con dentro la domanda fatale "ècchell'è!!"
Una volta arrivata a casa, l'ho subito assaggiato crudo: sapore e consistenza molto simili ai rapanelli e un po' di delusione, poiché tutta la famiglia delle rape in genere, non la riesco a digerire.
Però mi son ricordata di alcune ricette viste di recente su qualche blog  -si, era da Enrica-  quando ho scoperto (c'è sempre tempo per scoprire ancora qualcosaaaa ) che le rape si possono anche cuocere, non solo crude in pinzimonio, come mi ha insegnato mio papà. E, udite-udite, la digestione è anche più facile :)))
Questa ricetta, un "comfort food" per eccellenza, conforta un po' anche quel mio pensiero di poter vivere solo di radici. Voi che dite?

Purè di radici

150 gr. daikon
150 gr. carote
300 gr. patate
latte q.b.
burro 1 cucchiaiata
sale e noce moscata

Pelare tutte le radici e tagliarle a tocchetti. Carote e daikon in pezzetti più piccoli, rispetto alle patate che cuociono prima. Bollire a fuoco dolce in acqua abbastanza abbondante. A cottura, eliminare l'acqua, aggiungere poco latte tiepido e vellutare con frullatore ad immersione. Rimettere sul fuoco delicato ed aggiungere il burro, regolare di sale e noce moscata. Servire ben caldo.
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15 commenti

  1. Bellissimo spunto per cercare le nostra "radici" ......
    Questa ricetta è da provare e mangiare non a cuor leggero ma pensando a loro , il 3° ceto.....
    Un abbraccio, Simona

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  2. Ciao ! Sai che non ho mai asasggiato il daikon ? So che per i macrobiotici è una radice preziosa ma pensando di mangiarla in pinzimonio mi sono sempre lasciata intimidire dalla grandezza delle radici..... Grazie della ricetta, queste zuppe così calde e appaganti sono da provare !! Un abbraccio !

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  3. una ricetta ottima!!! Non conosco il daikon ma mi fido del tuo giudizio!!! Buona domenica

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  4. proprio ieri ho mangiato il Daikon e se crud mi ha lasciato così così cotto è proprio un'altra cosa, mi segno il tuo purè! e grazie così ho scoperto il blog di Enrica :-) ciao

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  5. Il daikon è una scoperta....non lo avevo nemmeno mai sentito nominare! Bravissima, baci

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  6. Non ho mai cucinato questa radice grazie per la ricetta la provo, ciao

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  7. daikon...mai visto, ne sentito, cercherò di informarmi, per il resto, dev'essere buono, buonissimo...
    mi fido di te!

    smack

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  8. qui il daikon lo trovo difficilmente, ma mi piace molto la tua idea del puré
    annoto nel caso riesca a trovarlo :)

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  9. molto invitante! peccato che in questo periodo i abbia poco tempo per cucinare :-(
    un bacio!

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  10. @Simona, a proposito di radici ultimamente mi ci son buttata a spron battuto, ma in fondo sempre pensando a loro, al 3° ceto..
    @Rossella, in pinzimonio si potrebbe tagliare a bastoncini grandi come una sigaretta, ma il sapore non mi ha ispirato, era meno saporito delle rape come noi le conosciamo
    @Ely, concordo in pieno con te, nulla di speciale crudo
    @Valerio, Gio, Stefania, penso si potrebbe sostituire con delle rape bianche, che però sono molto più aromatiche...chissa!
    @Eleonora, Gianni: come dettoo anche nel post, non è mai troppo tardi per scorpire qualcosaaa! ;)

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  11. Ciao Cinzia, ho pubblicato un'altra cosa con la polenta. Come si concilia l'università con la cucina? l'università è il lavoro, la cucina è la passione, come dire che per cucinare non sono mai stanca mentre al lunedì mattina mi sveglio sempre con il mal di testa e le paturnie all'idea che mi tocca andare a lavorare. Solo gli studenti mi gratificano davvero, non sempre, ma abbastanza spesso.
    Baci baci:)

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  12. Ciao!! Bella ricetta non conosco questa radice...se la trovo la provo!!!
    Fai un saltino da me se vuoi...ti aspetto!!
    Buona serata!

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  13. Ciao Cinzia, ti rispondo qui così sono sicura che lo leggi :)

    il mirto lo prendo dalle vaschette di erbette che vendono nel reparto frutta e verdura dei supermercati. di solito è nel misto per arrosto insieme a rosmarino e timo. di sicuro lo hanno all'auchan e all'esselunga (te lo perchè vedo che sei lombarda pure tu :P quindi vado sul sicuro). purtroppo nemmeno io ho la piantina, ma lo adoro perchè ha un profumo intensissimo! te lo raccomando :)

    un bacio

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  14. Non conosco il daikon, ma questa ricetta mi incuriosisce molto. Chissà che sapore ha...baci!

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  15. ha proprio un bel faccino delicato. Mi piace !!!

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