Dietro questo piatto c'è una piccola storia affettuosa.
Qualche tempo fa, nella ditta di famiglia lavorava un ragazzo di origini senegalesi, che da quando aveva lasciato il suo paese, non aveva avuto molte opportunità di esercitare un lavoro con significativi contatti al nostro stile di vita. Non aveva potuto imparare l'italiano in maniera degna del suo livello. Diceva infatti che nel suo faese aveva studiato fino al primo anno di Università, poi qualche complicazione familiare lo aveva costretto a lasciare il Senegal per la Francia e poi per l'Italia.
Per alcuni mesi ha anche vissuto in casa con i miei genitori e lo vedevo spesso.
Un giorno gli chiesi quali prospettive vedesse nella sua vita, se pensava che prima o poi sarebbe tornato nel suo paese. Mi disse che immaginava di non dover tornare a vivere là, dove non vedeva sbocchi concreti e che dunque immaginava il suo futuro in Italia. Fu a questo punto che gli dissi che sarebbe stato indispensabile per lui imparare meglio l'italiano e gli proposi di fare qualche lezione, in maniera informale, giusto solo perché potesse apprendere almeno il minimo per esprimersi con maggiore efficacia. Gli presi un libro basilare, un quaderno ed iniziammo con una lezione la settimana. Veniva a casa più o meno per l'ora della cena, io cucinavo ed intanto si faceva conversazione, si mangiava e poi si passava alla parte più tecnica, delle regole e della grammatica.
Non sono un'insegnante, non ho nemmeno una qualifica ad orienamento umanistico e devo dire che è stato un impegno non facile... D'altra parte riscontrai che effettivamente aveva un ottimo livello di conoscenza del francese e le strutture grammaticali anche complesse, con tempi e modi dei verbi gli erano proprie. Imparava in fretta e le nostre lezioni lo portarono un poco più avanti. Nel frattempo, potemmo fare anche un piccolo scambio in cucina. Mi chiese di poter cucinare questo pollo ed io mi annotai la ricetta.
Oggi, dopo tanto tempo, l'ho rifatto per il Contest di Eleonora e per rendere la ricetta veramente completa, ho affiancato dei pomodorini caramellati. Mi piaceva pensare a questa punta di dolce, vicino al piccante della senape.
Non ho notizie del mio "allievo" da tempo, spero che abbia potuto realizzare almeno in parte i suoi desideri... e che abbia un buon ricordo delle nostre food - lezioni!
Cous Cous con pollo alla senape
per 2 porzioni
350 gr. di petti di pollo
1/2 porro oppure 1 scalogno
1 limone
2 cucchiai di senape aromatica
olio evo, sale e pepe
200 gr. cous cous
15 pomodorini
1 cucchiaio di zucchero
3 cucchiai di olio
Con alcune ore di anticipo, preparare i petti di pollo tagliandoli a pezzetti e sfreganto con il succo di limone e con la senape. Mettere in frigo a riposare.
Tagliare a metà i pomodorini e disporli in una teglia da forno sul cui fondo vanno messi olio e zucchero. La parte di taglio dei pomodori va rivolta in basso. Infornare a 130° ventilato per circa un'ora, anche di più.
Ora il pollo: soffriggere il porro, aggiungere il pollo e dorare, portare a cottura aggiungendo poca acqua e regolando di sale. Serviranno venti minuti circa.
Intanto in una pentola antiaderente, porre a scaldare poco olio e dorare il cous cous, avendo cura di muoverlo bene senza lasciarlo scurire. A tostatura fatta, aggiungere una scodella di circa 250 ml. di acqua tiepida, salare e lasciare gonfiare un quarto d'ora, tenendo sgranato con una forchetta.
Infine comporre il piatto.
Il piatto è unico e comprente cereali, proteine animali, verdura -con il porro ed i pomodori- e per la preparazione richiede poco, la maggior parte dei tempi è per le cotture. Se vi piace piccante, si può scegliere la senape aromatica, come ho fatto qui, altrimenti la versione delicata va benissimo.
Grazie ad Eleonoradi Burro e miele, per l'occasione di partecipare a questo contest interessantissimo!
Ciao Cinzia, che bella storia hai raccontato, mi piacciono le persone come te... il tuo piatto unico è stupendo, adoro il cous cous e fatto così deve essere una bontà, bravissima cara!!! Un bacione!
RispondiEliminaNon so se mi è piaciuta di più la storia o la ricetta! Facciamo 1-1 e palla al centro! Sei fantastica, ciao Gianni
RispondiEliminaChe belle le storie di scambi culturali. Io sono una tipa molto melting pot! E mi piace molto conoscere anche le culture culinarie di altri paesi. Questo piatto sembra veramente buono e gustoso! Un bacione e buona giornata.
RispondiEliminaIl piatto sembra buonissimo e la foto fa già venire una fame... chissà il profumo!
RispondiEliminaCi si vede nelle valli bergamasche o forse ai casting di Masterchef. :-D
Ciao Kika
grazie! ho messo in lista e in bocca al lupo!
RispondiEliminabaciotti
Sar@, Gianni.. in cucina come nella vita, si fa quel che si può, l'importante è ESSERE e non averne mai paura!
RispondiEliminaSaretta: anch'io sono un po' fusion, mi piacciono i sapori esotici e gli accostamenti con i nostri, c'è uno spazio di creatività enorme
Kika: sisssii! nelle valli bergamasche più che ai casting.. (quanto ci avrei sognato sopra, qualceh anno fa!)
Ciao Cinzia, sono contenta di essere approdata al tuo blog: fai delle ottime preparazioni presentate e fotografate molto bene.
RispondiEliminaComplimenti,
Tì
Adoro le storie interassanti quanto i buoni e originali piatti, che nutrono sia vista che successivamente il palato ^_^
RispondiEliminaBacio e buona giornata
diariodicucina.blogspot.com