28 novembre 2010

Crepes al profumo di castagne e nocciole




































Siccome quando mi fisso su un certo ingrediente, lo declino in varie possibilità, con la farina di castagne, che mi intriga tantissimo, nel tempo ci ho fatto cose diverse tra cui anche delle crepes. La trovata risale a tanto tempo fa, credo una decina d'anni, e a quell'epoca pensavo che in cucina si potesse ancora inventare qualcosa. Magari queste erano davvero "inventate", nel senso che nessuno ancora ci aveva pensato.
Poi però, grazie a quel misterioso e sottile meccanismo che genericamente chiamiano "telepatia" e che non si capisce bene come possa agire concretamente, accade che anche qualcun altro ci pensi...
Come se quel tuo pensiero fosse stato un profumo lanciato nell'etere, che qualche naso ben allenato ha colto, ecco che la tua trovata, come dire, viene "trovata" anche da qualcun altro! E va bene così, vah, intanto io vado avanti. Lancerò qualcos'altro nell'etere, che verrà opportunamente colto, o magari a mia volta "coglierò" i lanci di qualcun altro e così, felicemente, condividiamo tutti insieme ;).
A dirla tutta, mangiandole da sole, queste crepes vien da pensarle adatte ad accostamenti dolci e magari ci proverò, intanto  le ho abbinate al gusto di formaggio fondenti e devo dire che si difendono bene, anzi benissimo! Oggi è stata una giornata "nevosa" e un bel piatto robusto, fatto con ingredienti tipicamente autunnali, ci è stato proprio giusto.

Crepes con farina di castagne
100 gr. farina bianca
100 gr. farina di castagne
500 ml. latte
4 uova
50 gr. burro morbido

per il ripieno
200 gr. latte
200 gr. panna
30 gr. farina
30 gr. burro
1 tuorlo d'uovo
sale e noce moscata
200 gr. formaggi fondenti misti
10 nocciole tritate e una manciata di parmigiano

Preparare l'impasto per le crepes, inserendo tutti gli ingredieni nel mixer, frullando e lasciando poi riposare una mezzora. Con queste dosi mi sono venute circa 20 crepes.
Preparare una bechamel, con il latte, la panna, il burro e la farina, amalgamando bene un tuorlo a fine cottura,  con una frusta. La salsa deve presentarsi molto compatta, poiché diventa il ripieno per le crepes: una cucchiaiata di salsa e una di formaggi ben tritati. Io ho scelto un mix con della formagella bergamasca, del Branzi e della Fontina...e in ogni zona c'è sempre da scegliere qualcosa di tipico.
Ogni crepes va chiusa accuratamente, ad evitare la fuoriuscita del ripieno durante la cottura. Io adotto la chiusura "a pacchetto".
Disporre i pacchettini ordinatamente in una teglia foderata di carta forno e prima di infornare, cospargere con qualche cucchiaiata qua e là di salsa, una spruzzata di parmigiano e anche una spolverata di nocciole tritate.
Gratinare 20/25 minuti in forno già caldo.


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23 novembre 2010

Biscotti e Bambini


Ieri è stato un giorno di biscotti, per i miei bambini, mi piace vederli lavorare con formine, gocciole di cioccolato, mattarelli e altro... le mani nell'impasto no, anche perché non fanno altro che mangiarlo così com'è, crudo!!
La ricetta è una "cover", qui trovate l'originale, oltre al sito che tanto altro offre, da cui attingere, ovvero l'instancabile lavoro di questo meraviglioso trio a sei mani, due ragazze e il fotografo, che tra l'altro proprio in questi giorni pubblicano i loro primi due volumi di ricette con Guido Tommasi editore...un vero traguardo per noi blogger.
La ricetta è in realtà una buona frolla, alla quale ho aggiunto della vanillina.
Ovviamente erano buonissimi e, manco a dirlo, sono già spariti tutti.

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19 novembre 2010

Pollo indiano speziato



Da anni preparo, ogni tanto, il pollo con quelle spezie a noi un poco inusuali e tipiche di altri paesi. Devo dire che mio marito lo apprezza tantissimo. E pure i bambini, che stanno imparando a sentire gusti nuovi... almeno il grande, che ha otto anni e comincia ad esprimersi anche su cose diverse da pizza con patatine, polpette, wurstel e panino al prosciutto cotto.. (!!).  Quest'estate hanno assaggiato per la prima volta - e gradito tanto- anche la pasta all'amatriciana, cosa che non ricordavo nemmeno ma che un giretto da Babs mi ha riportato alla memoria ;).
Ma avevo voglia dei sapore e del bel colore di questo pollo, che è anche straordinariamente veloce da preparare, salvo avere in dispensa queste spezie, trovate a volte quasi per cas, in negozi di macrobiotica o commercio equo-solidale. Combinate secondo ricette a volte anche molto differenti, danno luogo al Curry, che non è in sé una pianta aromatica, ma una miscela di varie spezie.



 Pollo al Curry

700 gr. petti di pollo
20 gr. olio
1 scalogno
2 cucchiaini carichi, di coriandolo in polvere
2 bustine di zafferano
1/4 di cucchianino di peperoncino in polvere
2 cm. di radice di zenzero fresca (anche congelata)
1 lattina di latte di cocco -165 gr.-
Prezzemolo o coriandolo fresco a piacere
sale e pepe a discrezione
400 gr. riso Thai o anche Basmati
Ecco, questo classicissimo pollo orientale, che la ricetta adottata chiama "al Curry" e che io preparo con dei petti di pollo che taglio a pezzetti della grandezza di una noce.
Faccio soffriggere lo scalogno tritato finissimo insieme alle spezie, butto il pollo a rosolare insieme e, quando prende colore, bagno con il latte di cocco. Per la cottura serve poco, 20 minuti sono più che sufficienti, giusto il tempo di preparazione del riso. Prima di servire aggiungo due cucchiai di panna fresca e una spruzzata di limone, prezzemolo o coriandolo fresco a piacere. Va ovviamente impiattato con il riso fragrante e profumato, bagnato del delizioso intingolo giallo oro.. gnammm!
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17 novembre 2010

Il cavolfiore e la nocciola



 
Sembra il titolo di una favola, invece è solo l'accostamento un po' azzardato che questa ricetta prevede.
In realtà ho letto qualcosa su un post di Sigrid, una "grande" tra i food-blogger, una vera "locomotiva", come io chiamo quelli che portano avanti le cose un passo prima degli altri..
Purtroppo però non sono riuscita a rintracciarne la ricetta ed avendo del cavolfiore romano che urlava dal frigo, ho inventato una cosa così a naso. Il rischio che assomigli alla sua ricetta c'è, anche se avevo letto solo il titolo... nel caso chiedo scusa. Daltronde in cucina, oggi, è difficile INVENTARE davvero qualcosa che non sia già stato avvicinato prima dagli altri, le Locomotive appunto, e allora chiamiamola solo rivisitazione.
Comunque, ecco qui le dosi, con le quali ho fatto cinque stampini singoli ed una teglia da plum cake.



 Sformatini di cavolfiore con fonduta alla nocciola

300 gr. cavolfiore verde
2 uova
200 ml. latte
50 gr. emmental
Parmigiano grattugiato
sale, pepe e noce moscata

Per la fonduta
200 gr. panna
50 gr. gorgonzola dolce
20 gr. nocciole tostate e tritate

Cuocere il cavolfiore al vapore, o sbollentato, per 5 o 6 min.. Mentre cuoce, in una ciotola mescolare in una ciotola le uova, il latte, sale e pepe, noce moscata per profumare, ed aggiungere l'emmental tritato grossolanamente.
Adagiare i cavolfiori nello stampo e versare la crema, spolverare con del parmigiano a piacere ed infornare fino a doratura.
Preparare la fonduta, scaldando la panna e sciogliendo il gorgonzola, in una pentolina antiaderente. Aggiungere poi le nocciole.
Comporre il piatto accostando due cucchiai di fonduta allo sformatino, o fetta in caso di stampo rettangolare :)
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15 novembre 2010

Panna cotta ai profumi dell'uva e del vino




La panna cotta è una di quelle cose che, se non è accompagnata da qualcosa di saporito, mi lascia sempre un po' così... con la mandibola cascante e le braccia pendule... ovvero, non mi fa impazzire l'idea di ordinarla come dessert al ristorante e men che meno di prepararla a casa.
Vuole però il caso che avessi una bottiglia di vino fragolino, che non avevamo più voglia di finire e, stazionante in frigo da qualche giorno, mi chiedevo che farne. Lo stesso valeva per dell'uva, tre mezzi grappoli uno per tipo, di uva che prendo per i miei ometti; m anche loro hanno per i cibi, momenti di simpatia e momenti "no". Buttare la roba mi dà veramente fastidio, piuttosto sfido me stessa per inventare qualcosa... ed ecco cosa è saltato fuori.

Panna cotta con salsa d'uva e Vino cotto



Per la panna cotta
500 gr. panna fresca
250 ml. latte fresco
120 gr. zucchero
15 gr. fogli gelatina
mezza stecca di vaniglia

Per la salsa d'uva
300 gr. uva nera (io ne avevo di bianca, nera e rosata)
5 cucchiai di zucchero

Per il Vino cotto
600 ml. di vino rosso dolce

Il vino è finito in un pentolino su fuoco dolcissimo, finché si è ridotto a circa un quarto della quantità originale, con una consistenza molto vicina al caramello.
L'uva, tolti i graspi, è finita nel Bimby con qualche cucchiaio di zucchero, a cuocere per circa 25 minuti a velocità medio-bassa (2 - 3). Senza bimby, si usa una pentola e si tagliano gli acini a metà prima di cuocere.
Ho poi passato al colino cinese, ottenendo una salsetta di consistenza densa.
Infine ho preparato la panna cotta, scaldando tutti gli ingredienti per 5 o 6 min. e sciogliendo solo all'ultimo i fogli di gelatina precedentemente ammollati in acqua tiepida.
Ho usato uno stampo rettangolare; avrei preferito gli stampini monodose, che avevo però già impegnati per altre cose, quindi la presentazione che vedete in foto è un ripiego. Mi piaceva di più l'idea dell' isola galleggiante: la panna va presentata su uno specchio di salsa e decorata con il vino cotto e distribuito "a filo". Magari tenete qualche chicco per la decorazione.
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10 novembre 2010

Frollini "ESSENZA DI VANIGLIA"



Una ricetta trovata sul blog di Essenza di Vaniglia, alla quale ho voluto rendere onore, perchè mi piacevano gli ingredienti ed anche per la possibilità di mettere al lavoro i miei bambini.
Li abbiamo fatti ieri sera... alle dieci c'era un profumo di frolla vanigliata, che era uno spettacolo!
Agli ingredienti di Laura alcune piccole modifiche:
niente lievito, farina bianca 00 mista a farina gluten-free (conferisce una friabilità notevole), aggiunta di "essenza di vaniglia" ;), confettura di albicocche invece che d'uva, che non piaceva ai bambini.

I biscotti, alla fine, non sono belli come quelli delle sue fotografie poiché noi abbiamo scelto dimensioni più piccole ed il risultato, comunque molto "dignitoso", mi ricorda tanto le pastine da thé che faceva mio zio nella sua pasticceria, dove anch'io ho fatto una stagione estiva aiutando, nonché mangiando = ingrassando ma imparando alcuni piccoli accorgimenti del mestiere... c'è sempre un lato negativo ed uno positivo ;) !

Biscotti con mandorle, confettura e gocciole

380 gr. farina bianca 00
150 gr. burro
100 zucchero semolato
2 uova
50 gr. mandorle
1 cucchiaio di confettura a piacere
1 cucchiaio di gocce di cioccolato fondente
1 bustina di vanillina
 
Miscelare farina, uova burro e zucchero, anche usando il mixer. Versare in una ciotola e formare una palla, da lasciar riposare, coperta, in frigo per mezz'ora.
Formare dei cilindrotti del diametro di 2 cm. circa e tagliare a tocchetti di un dito. a noi sono venuti circa 90 biscottini con le dosi di cui sopra. Appallottolare e disporre ordinatamente su due teglie, premere al centro con un dito ed aggiungere a vostro gradimento, mandorle, o confettura, o gocciole di cioccolato.
Cuocere in forno ventilato a 160 gr. per 12 min. o comunque fino a quando iniziano a cambiare colore, non oltre.
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9 novembre 2010

Gnocchetti di Castagne



L'autunno è una stagione che amo, perché mi ispira a stare Dentro, al calduccio ed in un clima quasi meditativo... e amo anche tutte le cose dolci che esso porta con sé, che mi portano gli ultimi bagliori del sole di settembre, come i cachi, i fichi, l'uva. E, poco luminose ma uniche, le CASTAGNE. Mi piacciono da impazzire, in tutte le versioni: bollite, arrostite, in marmellata, in farina.  Tutte, mi piacciono tutte!

Da tempo ho questa ricetta per dei gnocchetti con la farina di castagne e, per l'occasione di volerla pubblicare, li ho rifatti domenica.

Metterò gli ingredienti originali, dove è previsto l'uso di sola farina di castagne, la quale dà un gusto molto deciso che, volendo arrotondare un poco, potrete "tagliare" con metà farina bianca 0.
Sempre tra gli ingredienti originali troverete i pinoli, ma io ho scoperto all'ultimo di averli finiti, quindi li ho sostituiti con delle mandorle: risultato ugualmente ottimo.

Per il condimento, avevo sempre fatto il solito burro con salvia e parmigiano, però stavolta ho fatto una piccola fonduta di formaggi, riuscendo così ad ottenere un commento anche "parlato" da mio marito, che solitamente al massimo fa un cenno con la testa -di consenso "se è cosa buona", di dissenso "se non gli va"-
Le parole, comunque lapidarie, sono state " molto meglio così che con il burro.." .... e di tanto mi sono dovuta accontentare. Del commento dei bambini è meglio non dire, ormai non lo cosidero più, mi accontento solo del fatto che mangino... cresceranno :))

Gnocchetti con farina di castagne


dose per 3/4 porzioni come quella della foto
120 gr. farina di castagne
200 gr. ricotta
100 gr. parmigiano grattugiato
50 gr. pinoli ( o mandorle)
1 uovo
sale q.b.
per la fonduta di formaggi
100 gr. panna fresca
160 gr. formaggi misti adatti a fondere


Passare al mixer i pinoli (o le mandorle) per ottenere una sorta di farina. Mischiare tutti gli ingredienti per gli gnocchi in una ciotola e lavorare bene, per ottenere un impasto liscio e non appiccicoso, utilizzando farina bianca 0 per la spianatoia. Ricavare dei bastoncini del diametro di un pollice e tagliarli a cilindretti, da disporre su vassoi di cartone.

Mentre l'acqua va a bollore, preparare la fonduta con la panna e i formaggi a pezzetti in una casseruola antiaderente e che possa poi contenere anche gli gnocchi. Ho messo del Branzi e del Casera della Valtellina, ma in ogni luogo c'è qualcosa di tipico da poter scegliere e che valorizzi i gusti del territorio... Asiago in Veneto, Fontina in Valdaosta..
Gli gnocchi vanno buttati in acqua bollente pochi per volta e raccolti con la schiumarola man mano vengono a galleggiare. Deporli nella casseruola con la fonduta, tenendoli mossi, fino al momento di impiattare.

Una piccola nota sulle dosi: si tratta di un "piatto forte" sia per il gusto che per le calorie. Io non consiglio grandi porzioni, potrebbe essere "stufevole".
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5 novembre 2010

Essenza... non solo in cucina




..perché l'Essenza di ciascuno di noi, spesso, trova canali di espressione anche molto differenti tra loro, apparentemente distanti, ma in realtà tutti con la stessa radice: la necessità di manifestare all'esterno un pensiero interiore.
La creatività, ad esempio, è un senso affine alla vista, che però lavora su piani diversi; è una capacità di vedere le cose in modo a volte analogico, cioè con similitudini non-logiche, ma coerenti.
Nel senso estetico, la mia creatività cerca forme non sempre simmetriche, ma ordinate, con accostamenti di colore a volte azzardati ma mai casuali, linee regolari e piacevoli per l'occhio.

Tutto questo può aver voglia di esprimersi nel cucinare e comporre un piatto, nel catturare con una fotografia un attimo di luce particolare, o nell'inventare accostamenti di forme e colori attraverso il disegno e la pittura.
Qui ci sono dei piccoli gioielli, fatti spesso con materiali provenienti da vecchie collane ormai rotte, o nuovi ingredienti mescolati in modo apparentemente asimmetrico... ma mai casuale.
Sono fatti con amore e soprattutto pensati per le persone a me care :), che a volte ho anche venduto..!
 
 
Collana etnica in vetro, argentone e pietre dure; il tutto proveniente da alcune vecchie collane rotte o che mi avevano stufato.
 
 
 
Orecchini etnici in vetro e argentone

 
Collana in pietra di luna, agata ed argento

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1 novembre 2010

Torta al cioccolato con le pere


Una giornata come quella di ieri, piovosa ed uggiosissima, in pieno stile novembrino, non poteva che risolversi in un pomeriggio in famiglia, col camino acceso e... una bella tazza di thè e la sua fetta di torta accanto :))
Per l'occasione ho tirato fuori una ricetta ritoccata e modificata tanti anni fa, di una torta al cacao amaro, morbidissima e molto gustosa. Ci ho aggiunto le pere, con un risultato impeccabile, apprezzatissimo anche da tutta la famiglia (fratelli, cognate, figli... tutti quanti insomma).


Torta al cioccolato con le pere

130 gr. farina 00
100 gr. cacao amaro BUONO
220 gr. zucchero
150 gr. latte
130 gr. burro morbido
3 uova 
2 pere Williams
1 bustina di lievito
1 bustina di vanillina
 
Miscelare la farina bianca, il cacao e lo zucchero, utilizzando il mixer (io adopero il bimby). Aggiungere le uova, il latte ed il burro sciolto e lasciato quasi raffreddare. Amalgamare bene l'impasto sempre nel mixer, spatolando perché avrà una consistenza molto cremosa, aggiungendo per ultimo il lievito e la vanillina. Versare in una tortiera foderata con carta forno ed inserire nell'impasto già in padella, le pere pelate ed a pezzetti non troppo piccoli. Io ho usato le pere Williams, che sono molto morbide. Vanno bene anche le altre, tipo le kaiser, abate o decana, ma se fossero troppo sode, potere farle andare -quando già le avete affettate- in un pentolino con poco burro per qualche minuto , per ammorbidirle un poco.
Infornare per circa 45-50 minuti in forno ventilato a 150 ° (che corrisponde a 170 del forno statico). Vale la prova dello stecchino, perché con le pere tende a rimanere umida.
Una nota sulla quantità di zucchero: pare molto, ma è tassativo rispettare questo peso per la presenza del cacao amaro. Se trovate il Van Houten, è tra i migliori, fidatevi.

 
Quindi abbiamo aperto al sessione di Halloween con un sorriso luminosissimo!
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© ESSENZA IN CUCINA

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