Titolo bizzarro, post bizzarro, ricetta bizzarra... lo so, ma prendetemi così... E' che quando leggo certe cose non posso fare a meno di riflettere.
Recentemente un articolo sul National Geographic parla di alimentazione e povertà. L'ambientazione è quella degli USA. Spesso penso agli States come una sorta di modello sociale di quello che saremo tra qualche anno, nei tanti aspetti del nostro modo di vivere globalizzato. Leggendolo, ho scoperto che negli USA lo Stato "passa" un assegno mensile alle famiglie indigenti, lo SNAP (Programma Assistenza Nutrizione Supplementare). A titolo d'esempio si parla di alcune famiglie che, pur potendo contare su una o più entrate, non riescono a garantirsi cibo e pasti con regolarità. Nonostante l'aiuto rappresentato dallo SNAP, l'incidenza dell'obesità è molto più significativa in questi contesti di "fatica" economica.
E arrivo al punto: com'è possibile?
Lo Stato ti dà un aiuto economico perché tu possa avere di che sostentarti, anche se lavori non sempre puoi comprare il cibo necessario (attenzione, si parla del minimo di sopravvivenza) e tu diventi obeso?
In realtà accade che manca la voglia di cucinare, e sempre più spesso mancano le informazioni e le basilari competenze per poter preparare cibo di qualità. Mancano la conoscenza delle materie prime, la capacità di leggere le etichette per poter scegliere meglio. E sempre di più ci si rivolge al cosiddetto junk-food, cibo spazzatura. Comodo, acquistato pronto e mangiato in mezz'ora.
Ma allora, cos'è la povertà vera? E che cos'è la ricchezza?
Mi faccio una domanda e mi dò una risposta: c'è molta povertà di informazione, di cultura dell'alimentazione...
Rischia grande povertà chi non sa (e non si prende la briga, faticosa lo so) di capire cosa sta comprando e in cosa si trasforma nel proprio corpo. E' povero chi non conosce le materie prime e le loro proprietà, chi non sente una radice tradizionale con il suo territorio e non mantiene alcune piccole ma preziosissime tradizioni.
Molto, in questo aspetto potrebbe fare la scuola ed il sistema di istruzione scolastica in genere, ma non possiamo sempre aspettare che qualcuno al di sopra di noi ci organizzi la vita. Nell'era digitale, dell'informazione in tempo reale, dove basta digitare una parola in rete per accedere a notizie ed approfondimenti che fino a quindici anni fa erano fantascienza, anche il singolo può fare molto. L'Io della situazione. Io, ad esempio, adoro raccogliere erbe spontanee. E ne parlo. Condivido. Chissà a qualcuno venga la stessa passione.
La nostra Bella Italia è ancora ricchissima di campagne, di boschi e di territori che offrono spontaneamente i loro frutti... a chi si prende la briga di tornare a mettere le mani nella Terra e capire la sua preziosità.
Ogni tanto, preparare un semplice pranzo, con un risotto ai pisellini selvatici, realizzato con un piccolo bulbo di cipolla spontanea, mantecato con lo stracchino della Valtaleggio e condito con i fiorellini della cipolla e di origano del bosco... ti può dare l'illusione di essere un Re del tuo Mondo.
Pisellini selvatici... sono grandi come una lenticchia |
Pisellini selvatici... sono grandi come una lenticchia e ne basta una manciata
Fiori e bulbo di Allium carinatum |
E, per lo meno a me, fa venire voglia di ringraziare per tutta la Ricchezza e la generosità di cui possiamo disporre, solo con una passeggiata nel bosco e poco altro in dispensa.
E' vero, ora sono in vacanza e, qui a Folgaria i boschi sono ricchissimi di origano e anche di qualche cespuglio di piselli, che a casa mia non trovo. Ma sono decine le erbe spontanee commestibili che trovo anche nei prati di casa nostra. Stavolta qui ho individuato dell’Allium carinatum.
La ricetta, semplice e tradizionale, la scrivo lo stesso, perché potete realizzarla anche con i piselli e le cipolle dell'orto. O del banco surgelati... oppure dello scatolame che ogni dispensa contiene. Come preferite.
Ma vi prego di riflettere sempre su quello che mettete nel piatto. E quando potete, scegliete cibo di qualità, fresco e di provenienza Italiana.
Preparate il brodo, scaldando l'acqua con una carota e una cipolla, qualche fogliolina di aromatiche e lasciate in infusione.
Tritate finemente l’aglio (il piccolo bulbetto della piantina selvatica) e fatelo soffriggere con un filo d'olio e con i piselli. Quando il tutto sarà morbido togliete dalla pentola e tenete da parte, quindi nella stessa pentola tostate il riso, praticamente a secco, ma va bene anche così! Sfumate con i vino bianco e lasciate evaporare un paio di minuti. Quindi aggiungete aglio e piselli tolti poco prima, continuate la cottura aggiungendo il brodo e regolando bene di sale. A un paio di minuti dal termine mantecate con il taleggio. Aggiungete un ultimo mestolino di brodo e lasciate riposare un minuto in padella prima di servire. Decorate il piatto con i fiorellini.
Nota: a primavera fiorisce l'erba cipollina, che abbonda anche nei vasi dei nostri balconi. I suoi fiorellini sono perfetti per insaporire i nostri piatti!
E' vero, ora sono in vacanza e, qui a Folgaria i boschi sono ricchissimi di origano e anche di qualche cespuglio di piselli, che a casa mia non trovo. Ma sono decine le erbe spontanee commestibili che trovo anche nei prati di casa nostra. Stavolta qui ho individuato dell’Allium carinatum.
La ricetta, semplice e tradizionale, la scrivo lo stesso, perché potete realizzarla anche con i piselli e le cipolle dell'orto. O del banco surgelati... oppure dello scatolame che ogni dispensa contiene. Come preferite.
Ma vi prego di riflettere sempre su quello che mettete nel piatto. E quando potete, scegliete cibo di qualità, fresco e di provenienza Italiana.
Risotto con piselli, aglio e fiori spontanei
mantecato al taleggio
per 4 persone
320 g. riso -carnaroli o vialone nano-
Una manciata di piselli freschi
-oppure mezza scatola di quelli che sceglierete-
1 bulbetto di Allium carinatum
(oppure una piccola cipolla)
1/2 bicchiere vino bianco secco
50 g. taleggio -oppure formaggio cremoso del vostro territorio-
650 g. brodo vegetale -qui di carota, cipolla e origano-
Olio extravergine, sale
Preparate il brodo, scaldando l'acqua con una carota e una cipolla, qualche fogliolina di aromatiche e lasciate in infusione.
Tritate finemente l’aglio (il piccolo bulbetto della piantina selvatica) e fatelo soffriggere con un filo d'olio e con i piselli. Quando il tutto sarà morbido togliete dalla pentola e tenete da parte, quindi nella stessa pentola tostate il riso, praticamente a secco, ma va bene anche così! Sfumate con i vino bianco e lasciate evaporare un paio di minuti. Quindi aggiungete aglio e piselli tolti poco prima, continuate la cottura aggiungendo il brodo e regolando bene di sale. A un paio di minuti dal termine mantecate con il taleggio. Aggiungete un ultimo mestolino di brodo e lasciate riposare un minuto in padella prima di servire. Decorate il piatto con i fiorellini.
Nota: a primavera fiorisce l'erba cipollina, che abbonda anche nei vasi dei nostri balconi. I suoi fiorellini sono perfetti per insaporire i nostri piatti!
Questa ricetta e' meravigliosa.....e poi ha dei colori fantastici......gia solo il titolo e' poesia.......complimenti davvero!!!!
RispondiEliminaGrazie Micol :) cucinare con i prati a disposizione a anche facile!
EliminaInfatti credo davvero che il problema sia alla base e purtroppo molto spesso una povertà culturale dovuta a diversi fattori e situazioni si riflette anche in una cattiva alimentazione.
RispondiEliminaIl tuo piatto è davvero una meraviglia.
Alice
Ciao Alice, grazie!
EliminaSperiamo di riuscire a cambiare le cose in fretta :)
Carissima amica... <3 Questo piatto, prima di tutto, è proprio delizioso... anche visivamente! Una poesia, con quei fiorellini. Per il resto, purtroppo non posso che condividere gli amari pensieri che riporti in questo post... ho visto qualche documentario a questo proposito e veramente non ho parole. E' cultura, sì.. se vogliamo chiamarla 'cultura'. Chiamiamole 'cattive abitudini' o perlomeno 'mancanza di cultura alimentare'. Ho visto inchieste nelle scuole, ho visto programmi in cui si cercava di cambiare alimentazione nelle mense scolastiche... e introducendo frutta e verdura il risultato è stato quello della lamentela addirittura dell'istituto scolastico, perchè 'i bambini volevano la pizza e gradivano invece milkshake o patatine'. La dieta è stata interrotta e i bimbi hanno avuto il loro junk food. Che dire? Speriamo che qualcosa cambi... Un abbraccio e un bacione con affetto <3 <3
RispondiEliminaMi vien la pelle d'oca leggendo quello che scrivi.. E penso che derivi proprio dalla disabitudine a certi sapori che parte proprio dalla tavola di casa.. Sperare che le cose cambino sembra pure faticoso!!
EliminaQuesto piatto è candido e delicato. Complimenti!
RispondiEliminaPer il resto, hai trovato la chiave: povertà di informazione, di cultura dell'alimentazione.
Vivo in Brasile da più di un anno e il sistema è lo stesso, non per altro questo paese ha come modello gli USA, e la situazione è esattamente come la descrivi tu. Dovrebbero cercare di insegnare, invece di pensare di risolvere i problemi solo con azioni di immediato ritorno, e possibilmente ben visibili agli elettori. Resto perplessa.
Buona settimana! Sara
Eh già, un altro aspetto, quello politico, a cui non pensavo ! Perplessa anch'io. In Italia non abbiamo soldi x dare assegni, si darebbe più in fretta ad insegnare ai bambini :)
Eliminaciao! Eccomi, arrivo dopo 10 mesi e oltre di latitanza e mi trovo questo bel risotto. Bello, perché davvero bello esteticamente, bello perché l'utilizzo delle erbe spontanee è una buonissima cosa e rende questo piatto ancor più prezioso. Io purtroppo appartengo alla schiera di chi non sa riconoscere le erbe dei prati :((, in compenso da qualche tempo sto cercando di documentarmi, per diventare, come dici tu, "Re del mio Mondo".
RispondiEliminaE speriamo davvero che gli americani, che ci "precedono" in tutto tracciando la strada, una volta tanto invertano la tendenza, recuperando le loro radici culturali che passano anche dal Mediterraneo.
Faustidda, era così tanto che non ti sentivo!!! (Ahahahhhh) !!!
RispondiEliminaIn Liguria c'è una profonda tradizione di raccolta delle erbe spontanee, e magari qualcuno la ripropone, ma intanto brava tu ad occuparti dell'homeMade come stai facendo, un abbraccio grande. A prestissimo!
Ahahahahahah... davvero, quant'è che non ci sentivamo!!!
EliminaPurtroppo io credo sia anche una questione di costi, non solo di conoscenza. Spesso il junk food è anche quello più economicamente accessibile, pensa che già nel nostro piccolo un pollo allevato in fattoria ti costa 10 euro al kg, mentre il pollo allevato in batteria e venduto al supermercato costa 5 euro al kg, la metà esatta in soldi e il doppio in estrogeni, ormoni e antibiotici... ma ovviamete qui si viene ad aprire un immane discorso non solo sul cibo ma anche sulla tutela del consumatore che non basterebbero 6 blog ad esaurire. Invece il tuo risotto è decisamente un omaggio all'ecosostenibilità, al recupero della tradizione e al sano ben'essere.
RispondiEliminaVero, verissimo anche questo... quante cose dovremmo sistemare, almeno un po'. Dal nostro piccolo angolo (il blog) mi piace pensare di poter indurre qualche pensiero più Attento, peraltro posso solo sperare che migliori :) e mi affido al buon senso dei singoli
EliminaHo letto anch'io quell'articolo e ne sono rimasta profondamente colpita. Dopo un istantaneo moto di stizza e di repulsione mi sono fermata a pensare che le cause di questo fenomeno son in realtà molteplici ed in parte nascoste. Sicuramente, come evidenzi tu, c'è un problema di disinformazione e di ignoranza alimentare, a monte del quale però ci sono precise scelte politiche. Il tutto poi trova terreno fertile nei cortocircuiti tipici del mondo globalizzato, e così per praticità e per non "sprecare" tempo si ricorre al fast food piuttosto che cucinare un pasto sano in casa.
RispondiEliminaPerò sul versante opposto, a rischio di passare per impopolare, non ti nascondo il mio scetticismo verso la moda del cibo biologico e consapevole a tutti i costi, che spesso mi sembra solo una forma diversa di propaganda, dietro alla quale in molti casi si scopre non esserci una vera sostanza.
Nel mio piccolo cerco di seguire una dieta sana e di conoscere ciò che metto nel piatto, senza estremismi e soprattutto con una certa autonomia di giudizio.
Tutto questo sproloquio per dire che le tue riflessioni e la ricetta mi piacciono moltissimo: anch'io amo raccogliere le erbe spontanee ed ora mi hai messo la curiosità di cercare i piselli selvatici e la cipolla spontanea nelle prossime passeggiate!
A presto
Giulia
Grazie Giulia di avermi messo una pulce per riflettere (giustamente) anche sulle mode e sulla strumentalizzazione "comoda" per molti. Tu invece mi hai messo la voglia di fare quello zucchero azzurro :) a tutti i costi!
EliminaGrande ricetta, e le erbe spontanee appartengono alla nostra migliore tradizione, sia in cucina, sia in medicina.
RispondiEliminaInfatti Costantino, hanno anche importanti proprietà curative, non l'ho detto ma è fondamentale
RispondiEliminaGrazie!
post bizzarro, ma bellissimo! sottoscrivo!
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