28 febbraio 2013

Brioche del mattino... sognando di zonzolare


Oggi ho fatto un giretto dai miei amici Elena e Massi, ho letto qualcuno dei loro ultimi post ed ho sospirato profondamente... Ma quanto tempo è che non vado più a zonzo per il mondo?
Non parlo di vacanze al mare in qualche bel posto della nostra amata Italia, non di vacanze sulle nostre amate montagne...
No, semplicemente mi domando, quanto tempo è passato dall'"ultimo" viaggio che ho fatto all'estero?
Dunque, vediamo: c'è la Provenza del 2004,  l'Istria del 2000 (ma si può chiamare davvero estero, l'Istria, un ex territorio italiano? ). Ci sono gli States del 1996... e qui mi fermo: tanto mi basta per rendermi conto che è davvero troppo tempo che non mi decido a fare un viaggio come Dio comanda. Di quelli da dover preparare il passaporto, magari anche dover fare il visto e le vaccinazioni... ah, beati i tempi in cui questo lo ho potuto fare!
Qualche bel viaggio lo porto ancora nel cuore, con tutte le disavventure e peripezie che ho vissuto, che mi hanno fatto crescere e comprendere che tutto il mondo è paese e che basta sapersi adattare ed arrangiare un poco. Anche dormire una notte sulle panchine dell'aeroporto, quando i cellulari non c'erano ancora e non si poteva avvisare in tempo reale che avevi perso il volo e che non sapevi quando ne avresti trovato uno libero per rientrare da Mosca, agli albori della Perestroika.
Sospiro. Perché ora ci sono i bambini con le loro esigenze e ad esempio un viaggio in Thailandia sarebbe davvero difficile poterselo permettere, per varie ragioni oltre che quella economica: anche se potessimo farlo, portarsi in giro due bulldozer come i miei e, per esempio dover cercare qualcosa che accettino di mangiare oltre al riso in bianco, sarebbe davvero un martirio.
Però devo dire che un viaggio fattibile con loro ci sarebbe.
E' da un po' che lo sogno con grande desiderio: noleggiare un camper e attraversare la Francia lungo i Pirenei, per arrivare a Biarriz, nella zona sud dell'Aquitania e risalire tutta la costa atlantica della Loira, della Bretagna fino alla Normandia. Vedere le secche dell'oceano e gli sconfinati paesaggi marittimi, ventosi e umidi anche in pieno agosto. Ecco. Questo si che mi piacerebbe. E poter passeggiare in qualche paesello caratteristico... i Francesi hanno un gusto tutto loro nell'aspetto delle case e delle strade, che mi piace da impazzire. Magari scovare una boulangerie tipica, dove poter prendere qualche bella brioche morbidissima per gustarla con della buona marmellata di prugne..
Non dispero di poterlo fare presto, ma intanto la brioche mi accontento di prepararla a casa, rubando la ricetta da Lei, che è infallibile e preziosa per molte di noi, blogger ma non solo.
Io ho sostituito il lievito di birra con il lievito madre, piccola creatura nata da alcune settimane in casa nostra e che miracolosamente riesco a nutrire e far sopravvivere (spero per molto ancora).


Panbrioche del Mattino


 
Ingredienti:
315 gr. di farina (50% manitoba e 50% di farina 00 setacciate)
75 gr. di burro morbido
75 gr. di zucchero semolato
1 uovo e 1 tuorlo
75 gr. di latte intero
75 gr. di acqua
5 gr. di sale
160 gr. di lievito madre già rinfrescato ed arzillo
1 cucchiaino di miele
aromi: scorza di un'arancia grattugiata
1 cucchiaino di aroma di vaniglia o i semini di una bacca
1 albume per la spennellatura finale
zucchero a granella

 
 

Nel boccale del bimby, preparare un lievitino con 75 gr. di acqua, dove si sarà fatto sciogliere il miele e il lievito madre e 75 gr. di farina.
Dopo circa 40', quando sarà bello gonfio, ma non avrà ancora ceduto, aggiungere un cucchiaio di farina,  avviare a velocità 4 e con le lame in movimento, aggiungere 1 tuorlo, far amalgamare e unire lo  zucchero. Ad assorbimento, aggiungere poca farina.
Unire l'uovo e proseguire a vel. 4 alternando latte e farina. Aggiungere il sale e far incordare bene l'impasto, mettendo a vel. spiga per circa 1 minuto.
Ad impasto incordato unire gli aromi, poi, pian piano, il burro a pezzetti, sempre con le lame a vel. spiga, fino a che l'impasto sarà liscio, lucido.
Farne una palla, porla in un contenitore ermetico, tenere 40' a temperatura ambiente e poi riporre in frigo a 6° per circa 8 ore. Questo passaggio è molto importante per il panbrioche, permette la maturazione dell'impasto.
Tirar fuori dal frigo, lasciare 30' a temperatura ambiente, dopodiché rovesciare l'impasto sulla spianatoia infarinata, e fare le pieghe 2. Lasciare un'oretta coperto con pellicola.
Formare una palla e porla nello stampo )molto ben imburrato) scelto per questo: io la mia bella pentola di pietra ollare. Attendere che superi il bordo, spennellare con l'albume, spolverare di zucchero a granella ed infornare a 180°/190° per circa 40 min.. Attenzione che tende a scurire.
Consiglio sempre di mettere una ciotola di acqua sul fondo del forno, per mantenrere mida la cavità interna durante la cottura.
Lasciare reaffreddare fuori dal forno, coperto con un panno asciutto.
Si conserva bene chiusa in una pellicola trasparente, altrimenti tende a seccare.

Questo post è per gli amici del blog Zonzolando e per il loro
 
 


 






 


 
 
 
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15 febbraio 2013

Di cenette afrodisiache e...

Ieri era San Valentino.
Per me è ormai lontano il ricordo del periodo in cui io e mio marito eravamo "fidanzati". Anche quando ci siamo conosciuti, il tempo delle mele era passato da un pezzo (un bel pezzo grosso, badate bene) quindi certe piccoli pensieri romantici si sono semplicemente persi.
Se poi ci mettiamo che i figli si prendono anche moltissime delle nostre energie, possiamo rapidamente intuire che oggi non abbiamo nemmeno pensato che fosse la festa degli innamorati... Ma proprio nemmeno con un bacio perugina. Nemmeno con un bacio ed una parola dolce.
E se vogliamo posso anche metterci il cappello a questa giornata, con le faccende dei compiti malfatti e con le urla dei mei due bulldozer (nonché mie, logicamente) che non hanno fatto altro che scannarsi.
Quindi se scorro le pagine del nuovo Open Kitchen Magazine, pieno di bellissime idee romantiche, di ricette e foto che intrigano solo al primo colpo d'occhio, francamente mi coglie un senso di malinconica nostalgia...
Sorrido rileggendo il mio "menù afrodisiaco" mentre guardo mio marito che dorme sul divano.
Allora i casi sono due: o piango pensando a me misera e a chi me l'ha fatto fare, oppure mi metto ai fornelli nei prossimi giorni e, San Valentino oppure no, impiatto una cenetta afrodisiaca.
Voi che mi consigliate? C'è anche tra di voi qualcuna che sul divano ha il mitico "soprammobile"?
Vi vedo sorridere. Dai, vi prego condividete con me e fatemi ridere, amiche mie. Potreste anche voi prendere ispirazione da qualcuno di questi miei esperimenti, che sono passati nelle scorse settimane sulla tavola di casa, SI, ma non in veste di menù afrodisiaco, NO.
Sarà quindi il caso di ripetere, ma stavolta i figli saranno gentilmente "noleggiati" ai nonni ;-)

Qui vi metto solo la ricetta del piatto d'apertura che ho presentato nel menù afrodisiaco creato per Open Kitchen Magazine, dove vi rimando per le altre due ricette.

Il piatto mooolto fusion e si presta ottimamente anche per farvi memoria del nostro Colors and Food di febbraio: cuisine fusion & green color, dove vi aspettiamo sempre più numerosi!


Couscous ai gamberi piccanti con salsa di avocado e lime



dosi per 4 persone
100 gr. couscous
150 gr. acqua tiepida
mazzancolle - una ventina circa
1 spicchio aglio
olio extravergine d'olia
olio piccante
sale

per la salsa
1/2 avocado
olio extravergine d'oliva
1 lime
sale

Preparate il couscous: in una pentola antiaderente scaldate olio extravergine d'oliva; quindi versate il couscous e tostatelo leggermente, fino a che tenderà a scurirsi appena. Aggiungete allora l'acqua tiepida e regolate di sale. Coprite e lasciate gonfiare, avendo cura di tenerlo mosso con una forchetta per evitare che si raggrumi.
In una pentola a parte, fate scaldate dell'olio extravergine con uno spicchio d'aglio non pelato. Quando si sentirà il profumo dell'aglio, aggiungete le mazzancolle sgusciate, pulite dal filetto e tagliate a tocchetti. Salate e saltatele pochi minuti per mantenerne la croccantezza. Lasciatene alcune intere e con la codina, che potranno decorare i piatti.
Togliete l'aglio e le mazzancolle intere, quindi unite al couscous tiepido, mescolando il tutto in una grande ciotola, delicatamente con le mani. A questo punto aggiungete l'olio piccante, facendo grande attenzione a dosarlo: non deve coprire il sapore dei gamberi ma solo dare un tocco al tutto.
Preparare la salsa di avocado: spremete il succo di mezzo lime *(sostituibile con il limone) direttamente nel mixer oppure nel bicchiere del minipimer, aggiungete l'avocado tagliato a tocchetti e circa 50 ml. di olio extravergine. Frullate il tutto fino a raggiungere una consistenza ben vellutata.
Ora potete impiattare. A vostro piacere, la salsa di avocado potrà essere messa sul piatto con il couscous, oppure a parte in una ciotola.
Decorate con i gamberi tenuti da parte interi.

Nota: sul piatto ci stava a meraviglia anche un giro d'olio piccante, che dà una grande marcia al tutto e "lega" meglio gli ingredienti.
Volendo, potete  fare una bella presentazione anche nei bicchieri: cuscus come base, salsa di avocado e lime sopra, qualche gambero a finire. E un bel giro d'olio piccante.


Sfogliando Open Kitchen Magazine, troverete anche le ricette per il secondo e per il dolce.
 
Filetti di branzino croccanti alla mandorla
con quenelle di patate e topinambur al basilico
 
 


Mousse al caffé con ganache di cioccolato caldo
e briciole croccanti
 
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9 febbraio 2013

...Chiacchieriamo?

 

Non c'è nulla di nuovo, in realtà solo la voglia di condividere un po' questo momento strano che mi sto lasciando vivere addosso.
Si tratta, credo soprattutto del fatto che ho trasformato, da alcuni mesi il mio lavoro da full time a part-time. Complice, o necessità, il fatto che il mio piccolo ha iniziato la scuola elementare e, per poter continuare a lavorare avrei dovuto trovare qualcuno che si occupasse di lui e dei suoi compiti, per qualche pomeriggio della settimana, dato che da noi si fa un solo rientro pomeridiano settimanale.
Lo stesso era già stato fatto a suo tempo per il grande. Non dimenichiamo che mancando da casa tutto il giorno, sabato incluso, serve pure un piccolo aiuto per le pulizie, se non vogliamo trasformarici in batterie pronte per essere usurate e scaricate a suon di aspirapolvere, stracci e spazzoloni. Inevitabile dire che anche l'aspetto economico di queste cose va tenuto presente...
Ed eccomi qui: casalinga part-time, disperata full time!
Tralascio i dettagli, che già per conto mio mi giudico abbastanza, dico solo che non è stato per nulla semplice, soprattutto correr dietro al bambino ed alle sue maestre: compiti non scritti, o non ricordati, o non fatti, o comunque fatti a metà. E una lentezza infinita.
E le cose da fare si accumulano.
E il blog piange.
Che dire d'altro, l'ho chiamata accidia, giusto per scherzarci un po' sopra, ma credo che in realtà si tratti di qualcosa che va ben oltre: è un certo modo di lasciarsi andare, di non riuscire a vedere chi c'è dentro di me a prescindere dal mio ruolo lavorativo.. Qualcosa che davvero non mi appartiene e che finalmente, una volta visto ed osservato, piano piano se ne sta andando. Mi impegno anche a cacciarlo.
Come? Bhè, direi che i vecchi rimedi sono infallibili: mani in pasta per una ricetta vecchia come il mondo. Ma io non l'avevo mai fatta. Si, lo giuro, mai fatta!
Mi è scattata la voglia di provarci proprio una settimana fa, dopo aver visto la puntata di Masterchef in cui una concorrente, Paola, veniva eliminata sulla ricetta delle chiacchiere. Mi son detta "caspita, giocarsela sulle chiacchiere c'è proprio da mangiarsi le mani!"
Per le dosi ho deciso di "affidarmi" al ricettario bimby, che davvero non mi ha mai deluso, quindi con qualche piccolo adattamento ai gusti di famiglia eccole!

Chiacchiere
(in compagnia)
 

 
250 gr. farina 00
50 gr. burro
40 gr. zucchero (io di canna)
4 cucchiai di grappa
scorza d'arancia (abbondate pure) grattugiata
2 o 3 cucchiai di latte
1 pizzico di sale
Zucchero a velo a volontà - per guarnire
 

Mettere tutto nel mixer, io ovviamente nel mitico bimby per 20 secondi a velocità 7, fino ad ottenere
un impasto che, rovesciato sul piano di lavoro, potrete impastare per ottenere una palla. Avvolgetela con una pellicola e lasciatela riposare al fresco per almeno un'ora, sarà più facile tirarla sottile.
Col mattarello ed aiutandovi con poca farina, staccate un pezzo per volta, grande come un mandarino e tirate finissimo. Non abbiate timore, perché comunque tenderà a ritirarsi un po' e durante la cottura si gonfierà anche. Reimpastate anche i ritagli (mi raccomando, non si spreca nulla! ;))
Con l'aiuto di una rotella dentata, tagliate delle lasagnette, anche a forma romboidale e praticatevi al centro un paio di tagli.
Friggetele poche per volta in olio (io d'oliva extravergine) abbondante e profondo, caldo ma non troppo: vedrete che immediatamente si gonfieranno ed in 5 o 6 secondi avranno anche un bel colore biscottato. Giratele subito e lasciatele altri 5 o 6 secondi poi scolatele e mettetele sul un foglio di carta assorbente.

 
Prima di servirle, una spolverata di zucchero a velo, se vi va.
 
 

Note:
Devo dire che nonostante l'attenzione in cottura, non sono venute croccanti e friabili, ma un filo morbide e pure un poco spesse. Eppure, dato il consiglio dello chef Barbieri alle concorrenti della puntata, le ho tirate finissime, più ancora di come tiro la pasta dei ravioli, ma il fatto di doverle lasciare riposare mentre viavia si friggono, fa si che si ritirino un po', perdendo quella certa sottigliezza che forse fa la differenza.
Ma che dirvi, credete forse che siano durate più di due ore? Pure poco croccanti, sono state allegramente spazzolate.
Un abbraccio, grazie della chiacchierata!
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© ESSENZA IN CUCINA

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