Natale è ormai passato. Sono stati giorni frenetici per tutti noi, giorni passati di corsa per gli ultimi regali, per il pranzo e per la cena come se non ci fosse un domani...
Ma poi, dopo, inizia un periodo strano. Almeno per me. Giorni in cui, ancora in attesa di cene e pranzi (sempre troppo sostanziosi) sono come una lumaca, faccio poche cose, possibilmente sempre di meno, e sempre più lentamente. Quasi una legge di compensazione insomma: sopravvivo alle frenesie dei giorni scorsi arrivando a un limite oltre il quale anche le cose banali, di tutti i giorni, diventano un peso. Capita anche a voi? A me succede spesso. O meglio, mi succede sempre così -non solo a Natale ahimè-. Riesco a posticipare, procrastinare, posporre, rimandando all'inverosimile ogni cosa da fare. Fino al punto in cui tutto si fa urgente. Quando è Natale, faccio diventare urgente pensare ai regali e indispensabile organizzare il pranzo di famiglia. Ma anche quando non è Natale, riesco a far diventare urgenti cose come le lavatrici e stirare, per esempio. Oppure fare la spesa. E' solo quando arrivo a questo punto, ovvero quel momento preciso in cui non ho più altro da fare che obbligarmi all'azione, allora "faccio". E com'è che "faccio"? Con frenesia, di fretta, di corsa e sempre nello stesso modo: come se non ci fosse un domani. Ecco.
Una modalità quasi bipolare, la mia, di vivere il quotidiano: non mi so organizzare con anticipo e anche quando ho del tempo "calmo" finisco per sciuparlo nei modi più disparati, senza concentrare i miei obiettivi per piccoli step.
Anche queste semplici e naturalissime meline selvatiche, dono del bosco della mia amica, sono state in attesa della mia migliore ispirazione, diciamo anche due mesi. Infatti poverelle, iniziavano ad avere qualche piccola ruga (sic!).
E' proprio in questi giorni di "lumachitudine" estrema, che mi sono obbligata a far loro l'onore che meritano, con la giusta destinazione. Complice forse anche la voglia di qualcosa di leggero e alternativo a panettoni pandori e compagnia bella, ho scelto di fare una tortina di mele un po' insolita. Dico insolita perché, insieme alla necessità di valorizzare le meline, avevo anche da alleggerire la dispensa dalle farine più disparate. Chiaramente, se non disponete di farine differenti, andrà benissimo anche una buona 00, o una multicereali già pronta e comodamente reperibile sugli scaffali del supermercato.
Per questa mia ricetta ho scelto di usare anche la farina di soia, trovata al supermercato alcune settimane fa e già usata con grande soddisfazione per preparazioni salate, e la farina di sorgo, reperibile nei negozi biologici e davvero buonissima per le basi di frolla. Le altre farine sono abbastanza "normali", almeno per me. Un consiglio quando si creano mix di farine "altre" è quello di mantenere una dose di farina 00 a cui accostare un 25% per ogni tipo di farine diverse sia un buon modo di garantire alla torta una sorta di comfort, perché resti sempre una torta godibile insieme a una tazza di buon tè.
dose per una tortiera da 24 cm
250 g farine miste*
(ma se siete tradizionalisti, usate pure la farina 00)
200 g zucchero di canna chiaro
120 g olio di mais
-sceglietelo di buona qualità, magari pressato a freddo-
140 ml. latte (qui, latte di riso)
2 uova grandi
2 mele medio-piccole
il succo di mezzo limone
1 bustina di lievito per dolci
Preparate il forno caldo, a 180° e la tortiera già imburrata ed infarinata.
Preparate la farina; questo è il mio "elenco" di farine per questo impasto:
80 g farina di grano saraceno
80 g farina multicereali
40 g farina di soia
40 g farina di sorgo
Se, come me, amate i mix di farine, potrete prepararne uno usando le farine della vostra dispensa.
Setacciate le farine insieme al lievito per dolci. In una grande ciotola, con le fruste elettriche sbattete le uova con lo zucchero. Con le fruste in movimento, aggiungete le farine alternandole all'olio, e poi al latte, fino ad ottenere un composto liscio e dalla consistenza cremosa.
Versate il composto e disponetevi le mele, che avrete prima ben pulite ed asciugate, private di torsolo e picciolo, quindi affettate abbastanza sottilmente.
Mettete in forno, a cuocere in forno modalità statica, per circa 35 min. verificando con uno stuzzicadenti la cottura anche all'interno.
Lasciate raffreddare fuori dal forno, prima di sformare la torta.
Mi piace tantissimo il mix di farine che hai utilizzato..una bella fetta me la papperei anche in questo momento ^_^ Complimenti cara e buon proseguimento :-) Tantissimi auguri a te e alla tua famiglia <3
RispondiEliminaCon tanto tanto troppo ritardo, eccomi a ringraziarti cara Consuelo, di essere passata a farmi gli auguri, che ricambio con affetto, grazie!
EliminaMi associo a Consu se ne è rimasta una fettina ... buon anno! 🥂
RispondiEliminacara Simo, di fettine non ce ne son più, ma gli auguri li ricambio di cuore!
EliminaChe meraviglia questa torta! Ecco cosa manca a me, la torta apparentemente più semplice del mondo, con le mele che stiano tutte là in superficie senza affondare nell'impasto! Interessante poi che tu abbia usato farine diverse e meno raffinate! Complimenti! Io invece sono tutto l'opposto, faccio le cose sempre con largo anticipo,però capitano i momenti di lumachitudine!!
RispondiEliminaGrazie Silvia del tuo contributo alla torta, osservando che le fettine "galleggiano" mi fai rendere conto che, si, non è scontato che restino in superficie, anche a me in altri impasti, capita che affondino, forse proprio grazie a questo mix di farine così rustiche :-)
EliminaCiao Cinzia, da parecchio non passavo a trovarti, ma è bello tornare in alcuni blog e vedere la veste un po' cambiata e migliorata, ma sempre la stessa cura con cui si fa tutto, ricette e foto!
RispondiEliminaL'odore delle mele mi ha catturato, ma d'altronde sentirsi a Casa vuol dire questo, preparare la regina di tutte le torte da colazione e fermarsi a gustarla con calma, come un momento prezioso solo nostro... :-)
..Francesca, che bello ritrovarti!
EliminaIn effetti la torta di mele, alla fine, diventa un modo di "essere"; qualcosa, ad esempio, da fare assolutamente quando tutto, intorno, esplode e non si sa più dove stare: la torta di mele ti riporta a casa.
Grazie! <3
Cara Cinzia, passare di qui, di tanto in tanto rinfranca l'anima.
RispondiEliminaPrimo perché ti conosco e ti stimo personalmente e so quanta passione metti nel fare le cose. Secondo perché accompagni sempre tutto con aneddoti personali; sai raccontarti e raccontare. Terzo perché conosco, ma lo si vede anche qui sul tuo blog, l'attenzione estrema che metti nelle tue preparazioni, a partire dalle materie prime, spesso legate al tuo territorio e frutto di "scorribande campagnole" oppure, come in questo caso, doni preziosi. Non ho la fortuna di avere le "tue" meline e mi dovrò accontentare, ma questa torta è da replicare. Mi piace molto il tuo mix di farine; da tempo ho un pacchetto di farina di sorgo e uno di teff e non ho ancora "osato" aprirli, credo ormai sia giunto il momento. Perché le torte di mele sono il mio comfort food preferito e non sia mai che me ne lasci scappare una! Un bacione e a presto :)
Grazie Faustidda carissima... conosci anche tu le mie attitudini a spingere tutto fino a rendere super urgente e improrogabile QUALSIASI cosa, vero?
RispondiEliminaLe scorribande, per me, sono anche un negozio nuovo di cose biologiche per esempio, perché mi lancio con ogni prodotto mai visto che trovo. E poi a volte gli esperimenti sono belli, come questo, altre volte meno :( e i miei "uomini" di casa lo sanno bene..
Un abbraccio carissimo!
ahahah... sulle scorribande in negozi particolari e circa acquisti di prodotti "diversi" ti seguo anch'io! Circa arrivare all'ultimo... no :D Ma poi, alla fine, riesci comunque a far tutto come si deve e stupire :* (esperimenti sbagliati ne facciamo tutti... ultimamente io forse pure un po' troppi... )
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