29 dicembre 2010

Risotto alle pere, strachìtunt e nocciole

















Scegliere ingredienti del proprio territorio per la cucina, sia di tutti i giorni che "della domenica e feste comandate"...  un must che è giusto tenere presente nel preparare il menù di casa.
Nel nostro territorio le specialità di cucina sono poche, di fondo siamo gente rustica, essenziale e le cose che ci vengono dalla natura, che pure è generosa nei nostri boschi, non sono state troppo considerate. I palati un poco rudi non hanno nel tempo valorizzato a dovere quanto a loro disposizione, magari elaborando prodotti e piatti tipici come si è fatto invece in altri territori.

Tra le nostre specialità però, qualcosa che merita grande risalto c'é: il Taleggio. In particolare, dalla Valtaleggio arriva lo strachìtunt (tradotto dal bergamasco "stracchino tondo") un meraviglioso formaggio erborinato, dal gusto dolce e dalla consistenza a tratti cremosa.
Adoro i risotti ed avendo ricevuto in dono da amici di mio marito un bellissimo vassoio di formaggi misti della Valtaleggio, ho preparato un risotto con della pera e, per mantecarlo ho usato dello strachìtunt; impiattando ho aggiunto una spolverata di nocciole, sempre in aria di prodotti dei nostri boschi.
Il risultato è un primo dal gusto dolce e delicato, certamente non adatto a chi ama le cose forti, piuttosto direi da degustare, magari con un bel Valcalepio Bianco... davvero nulla da invidiare ad altre tradizioni ormai blasonate.
Eccolo, anche se le foto non sono granché, daltronde era sera e non avendo luci professionali, accontentiamoci vah!

Risotto alle pere, strachìtunt e nocciole

320 gr. riso carnaroli
80 gr. strachìtunt
2 pere piccole Abate
20 gr. nocciole pelate
1 piccola cipolla bianca
1 bicchiere di vino bianco
Brodo di verdure
Stufare la cipolla in poco olio e.v., tostare il riso e le pere a piccoli tocchetti, sfumare con il vino bianco e continuare la cottura fino a 2 minuti dal termine. Mantecare con lo strachìtunt spezzettato.
Impiattare all'onda e spolverare con le nocciole grossolanamente tritate.



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9 commenti

  1. Grazie della ricetta piu' tardi aggiorno la lista del contest. Bello il tuo blog, complimenti mi sono registrato!

    /Alessandro da Stoccolma

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  2. che bontà questo risotto,complimenti

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  3. Il mio papi lo vende quel formaggio...è uno spettacolo...io lo metto ovunque..mi piace sia fuso che così com'è!!!! Che voglia!!! Questa tua interpretazione poi è da leccarsi i baffi!!!!

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  4. Ma come è possibile che io non conosca questo formaggio erborinato!!!! Immagino questo risotto meraviglioso :)
    Voglio augurarti il meglio per il nuovo anno, oramai alle porte! ti abbraccio:)
    pat

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  5. Alessandro, anche da te si trovano cose interessantissime!!
    Pat... non è mai troppo tardi per le cose buone!
    Taty, Eleonora: provare per credere ;)!

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  6. Ciao Cinzia ! Ricambio volentieri seguendoti anch'io....Ho visto che sei della Val Seriana ! Incontrerò certamente alcuni sapori della mia infanzia e oltre.....
    PS: Se non mi vedrai subito è perchè sono in vacanza e trovo difficoltà ad entrare nell'account.
    A presto , Simona

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  7. impazzisco per i risotti e questo mi ingolosisce da morire...Cara Cinzia ti auguro un 2011 pieno di tutto quello che desideri...un abbraccio...

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  8. ...e rapidamente auguri per un felice anno nuovo! :-)

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  9. Cinzia, questo risotto me l'ero perso. Ah che buono lo strachitunt, appena riesco faccio una puntatina a Gerosa e ne compro un pò e poi faccio il risottino. Di nocciole valdimagnine ne ho un sacco, il moroso ha gli alberi in giardino, quindi...

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